Il nuovo strumento anti-pirateria della Lega di Serie A, Piracy Shield, è pronto a entrare in azione, con la promessa di ostacolare rapidamente la trasmissione illegale di eventi sportivi.
La piattaforma si propone di bloccare entro 30 minuti gli indirizzi IP da cui vengono trasmessi in streaming eventi sportivi a pagamento senza autorizzazione.
Inoltre, fornirà alle autorità la possibilità di identificare gli utenti che utilizzano tali servizi illegali, imponendo multe che possono raggiungere fino a 5.000 euro per gli spettatori.
Piracy Shield rappresenta uno sforzo significativo per contrastare la diffusione illegale di eventi sportivi, compresa la Serie A italiana, e altri contenuti protetti da diritti d’autore. Il sistema è progettato per funzionare senza la necessità di procedimenti legali contraddittori, consentendo alle autorità di agire rapidamente contro le violazioni.
Come funziona Piracy Shield?
La modalità di funzionamento di Piracy Shield è piuttosto diretta: i detentori dei diritti sportivi, come Dazn e Sky, forniranno alla piattaforma gli indirizzi IP o i Fully Qualified Domain Name (Fqdn) dei siti web che trasmettono illegalmente gli eventi. Successivamente, Piracy Shield genera un “ticket” che viene trasmesso agli operatori di telecomunicazioni, inclusi i provider di servizi Internet (ISP). Entro 30 minuti dalla segnalazione, gli indirizzi IP associati ai siti illegali vengono oscurati, impedendo così la trasmissione illecita.
Ruolo delle Autorità e delle Sanzioni
L’implementazione di Piracy Shield coinvolge l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), con il supporto dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Queste entità lavoreranno insieme per garantire l’efficacia del sistema e per monitorare l’attuazione delle sanzioni.
In base alla legge anti-pirateria, coloro che trasmettono illegalmente eventi sportivi rischiano multe fino a 15.000 euro e persino condanne penali che vanno da 6 mesi a 3 anni di carcere. Tuttavia, non sono solo i trasgressori a rischiare sanzioni. Gli spettatori che accedono abitualmente a contenuti piratati possono essere multati fino a 5.000 euro, specialmente se consumano “quantità notevoli” di contenuti protetti da diritti d’autore.
Piracy Shield rappresenta un passo significativo nella lotta contro la pirateria online degli eventi sportivi. La sua capacità di bloccare rapidamente gli indirizzi IP illegali e di identificare gli utenti che utilizzano tali servizi illegali è una risposta concreta e tempestiva a una sfida che ha afflitto l’industria dello sport per anni. Con le sanzioni severe per i trasgressori, si spera che Piracy Shield possa dissuadere efficacemente sia i fornitori illegali che gli utenti finali dall’abusare dei diritti d’autore e danneggiare l’industria sportiva.