La sede modenese di U.Di.Con. Emilia-Romagna chiama a raccolta i genitori dei ragazzi ‘tagliati fuori’ dall’istituto superiore desiderato. Il copione, purtroppo, si è ripetuto, e centinaia di studenti modenesi, che dal prossimo settembre inizieranno la scuola secondaria di secondo grado, sono rimasti esclusi dagli istituti indicati come prima scelta. E questo – fa sapere U.Di.Con. Emilia-Romagna – anche se diversi ragazzi potevano vantare una media voto dall’otto in su, a dimostrazione di un sistema che non riesce a soddisfare le esigenze delle famiglie per scarsa programmazione e risorse ridotte al lumicino.

Nei giorni scorsi i centralini modenesi dell’associazione sono stati presi d’assalto da mamme e papà che già l’anno passato avevano contattato U.Di.Con. Emilia-Romagna per l’esclusione anomala del proprio figlio.

Per queste ragioni la sede modenese di U.Di.Con ha organizzato per giovedì 22 febbraio, alle ore 18, un’assemblea aperta ai cittadini, in particolare alle famiglie, per approfondire il problema e raccogliere segnalazioni. L’appuntamento – dal titolo “Diritto al sapere: Una scuola senza esclusioni” – si terrà presso la Sala INFAP, in strada Saliceta Panaro 5 a Modena, al primo piano.

Come già fatto a inizio 2023, nelle scorse settimane U.Di.Con. Emilia-Romagna era tornata ad accendere i riflettori sul problema esclusioni insieme ai comitati dei genitori In particolare, l’associazione aveva segnalato una nuova anomalia testimoniata da diverse famiglie, cioè la chiamata a casa di alcune scuole superiori modenesi in cui veniva suggerito di ricompilare la domanda per il nuovo anno scolastico indicando altri istituti, in quanto quello prescelto risultava già pieno, ancora prima della chiusura del periodo di iscrizioni fissato al 10 febbraio scorso.

“Siamo amareggiati da quanto sta accadendo – afferma il presidente di U.Di.Con. Emilia-Romagna, Vincenzo Paldino -. Le tante chiamate arrivate al nostro centralino nelle ultime ore, ci hanno convinto ad organizzare una serata in cui ribadiremo l’impegno della nostra associazione a tutelare famiglie e ragazzi. Come già ribadito nelle scorse settimane, il problema poteva venire affrontato avviando un vero confronto con gli enti, ma le scuole lo hanno ostinatamente rifiutato, nonostante il nostro invito e quello dei comitati”.