Multe automatiche per chi guarda la Serie A col ''Pezzotto'' o streaming illegali
La nuova stagione calcistica è iniziata e con essa si intensifica la battaglia contro la pirateria digitale. Chi usufruisce di streaming illegali tramite IPTV, comunemente conosciuto come "pezzotto", dovrà fare i conti con una nuova misura introdotta per contrastare questo fenomeno: la piattaforma anti-pirateria Piracy Shield. Grazie a un nuovo protocollo siglato tra la Procura e la Guardia di Finanza, sarà ora possibile infliggere multe automatiche a chi guarda il calcio senza sottoscrivere abbonamenti ufficiali, aggirando i diritti televisivi.
L'annuncio è stato fatto dal commissario dell'AGCOM, Massimiliano Capitanio, durante una diretta su YouTube, dove ha spiegato che le multe verranno date automaticamente. Questa novità rappresenta un'accelerazione nell'applicazione della Legge 93/2023, volta a combattere lo streaming pirata. Chi verrà sorpreso a utilizzare sistemi non autorizzati per vedere partite di calcio sarà multato senza la necessità di un’autorizzazione giudiziaria per ogni violazione. Le sanzioni per chi utilizza un pezzotto possono variare tra i 150 e i 5.000 euro.
Inoltre, il commissario AGCOM ha annunciato che nelle prime due giornate di Serie A sono stati bloccati 1.000 FQDN e 500 indirizzi IP.
Bollette, scatta la proroga fino a dicembre 2025 per l’offerta placet
L'ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) ha deciso di mantenere in vigore anche per tutto il 2025 l’offerta denominata “Placet in deroga”, pensata per accompagnare i clienti gas non vulnerabili nel passaggio al mercato libero, iniziato quest'anno.
La Placet in deroga è un’offerta standard creata dall’Arera, rivolta ai clienti che non hanno ancora scelto un fornitore sul mercato libero. Questa tipologia di contratto offre condizioni economiche e contrattuali stabilite dall’Autorità, garantendo trasparenza e una maggiore protezione per i consumatori. In questo modo, i clienti possono beneficiare di una fornitura sicura e regolamentata, senza dover affrontare subito la scelta di una nuova offerta.
L’obiettivo di ARERA è quello di dare ai consumatori più tempo per valutare le varie offerte presenti sul mercato libero, permettendo loro di scegliere con calma quella più adeguata alle proprie necessità. La misura, inoltre, favorisce una transizione graduale e ordinata verso il mercato libero.
I fornitori di energia saranno tenuti a informare i clienti attualmente in regime di Placet in deroga con una comunicazione scritta, separata dalla bolletta, che dovrà essere inviata entro il 30 settembre 2024. Le nuove condizioni economiche entreranno in vigore dal 1° gennaio 2025 e saranno valide per 12 mesi, salvo che il cliente non decida di sottoscrivere una nuova offerta sul mercato libero prima di tale termine.
Truffa telefonica Pay Pal
Negli ultimi giorni, molti clienti ci hanno segnalato un tentativo di truffa in cui i consumatori ricevono una chiamata telefonica che sembra provenire da PayPal. Durante la chiamata, una voce guidata – presumibilmente un sistema automatico di segnalazione di transazioni sospette – informa il destinatario che è stato rilevato un tentativo di pagamento sospetto sul loro conto. La voce guidata prosegue invitando l’utente a premere il tasto "1" per aprire un ticket e ottenere ulteriori dettagli.
IMPORTANTE: NON PREMERE ALCUN TASTO!
Ricordiamo a tutti di non premere alcun tasto durante queste chiamate. Questa richiesta di "digitare 1" potrebbe essere un tentativo di ottenere informazioni sensibili o di indurre l'utente a compiere azioni che potrebbero compromettere la sicurezza del proprio conto.
In caso di dubbi sulla veridicità della comunicazione, vi consigliamo di contattare direttamente PayPal o l'ente competente per verificare l'autenticità del messaggio. Non condividete mai informazioni personali o finanziarie attraverso mezzi non ufficiali.
Consigli per proteggersi dalle frodi:
- Verificate sempre l'identità del mittente: Se ricevete una telefonata sospetta, non fidatevi immediatamente del chiamante. Verificate il numero e contattate direttamente l’ente in questione.
- Non condividete informazioni sensibili: PayPal e altre istituzioni finanziarie serie non richiedono mai informazioni personali o dettagli del conto tramite telefono, SMS o email.
- Usate l'autenticazione a due fattori: attivate l'autenticazione a due fattori (2FA) per proteggere ulteriormente il vostro account.
State sempre attenti e ricordate: la sicurezza online dipende in gran parte dalle vostre azioni
58€ per servire una torta al ristorante: giusto compenso o esagerazione?
La domanda è tornata d’attualità a seguito di una vicenda accaduta ad Arezzo che ha scatenato un acceso dibattito online: una cliente, dopo aver invitato degli amici a cena per festeggiare il suo compleanno, si è vista addebitare 58,50 euro in più per il servizio di una torta di compleanno acquistata in pasticceria. Una cifra che la cliente ha ritenuto eccessiva e che ha espresso pubblicamente il suo malcontento sui social. Il costo per ogni fetta servita è stato calcolato a 4,50 euro, per un totale di 13 invitati, superando così il costo della torta stessa, che era di 45 euro.
Il “diritto di torta” è il diritto del ristoratore di chiedere una somma di denaro per servire un dolce portato dall'esterno. In questo caso, il ristoratore di Arezzo non ha violato alcuna legge; si tratta infatti di una pratica comune e a discrezione del singolo esercente. Sta al ristoratore decidere se chiedere o meno un compenso per il servizio del dolce, fornendo piatti, posate e tutto l’occorrente. Ha tutto il diritto di farlo, a patto che questa condizione sia chiaramente comunicata al cliente in anticipo.
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1. Conoscere il proprio diritto all’informazione
Il primo diritto che ogni consumatore dovrebbe conoscere è quello all'informazione chiara e trasparente. Il ristorante è obbligato a rendere noti tutti i costi extra, inclusi quelli per servizi come il taglio di una torta portata dall’esterno. Questo tipo di informazione deve essere riportato nel menù o esposto chiaramente nel locale. Se non viene fatto, il consumatore ha il diritto di contestare il costo non comunicato. Nel caso di Arezzo, se la cliente non è stata adeguatamente informata del costo di 4,50 euro per fetta, avrebbe potuto chiedere chiarimenti e, se necessario, contestare l'importo.
2. Verificare sempre le condizioni del servizio
Prima di ordinare o chiedere un servizio particolare, come quello di portare una torta da casa, è importante chiedere al personale del ristorante se ci sono costi aggiuntivi e quali siano le condizioni applicate. Questo è un diritto fondamentale del consumatore, che può prevenire spiacevoli sorprese al momento del conto.
3. Contestare i costi non comunicati in modo chiaro
Se un ristorante addebita un costo extra senza averlo comunicato in modo trasparente, il consumatore ha il diritto di contestare il conto. Il primo passo è rivolgersi direttamente al gestore del locale, spiegando che il costo non era stato indicato chiaramente. In molti casi, un dialogo aperto e rispettoso può risolvere la questione. Se questo non dovesse bastare, si può presentare un reclamo formale, anche attraverso la nostra associazione dei consumatori.
4. Conoscere il diritto di recesso
Anche al ristorante, il cliente ha il diritto di recedere dall'accordo, specialmente se i termini del contratto (in questo caso, il menù e il listino prezzi) non sono stati rispettati. Se, ad esempio, un ristorante addebita un "diritto di torta" non specificato, il consumatore potrebbe chiedere di annullare parte del conto, citando la mancanza di trasparenza.
Farmacie notturne: è legittimo il sovraprezzo sui farmaci?
Questa è una domanda comune, soprattutto in estate, quando le necessità aumentano e ci si trova spesso in vacanza. Effettivamente, il sovrapprezzo è previsto in alcune situazioni e si tratta di un costo addizionale noto come "diritto di chiamata". Questo importo è generalmente di 7,50€, ma può arrivare fino a 10€ nelle farmacie rurali.
Non può essere applicata se il farmaco è dichiarato urgente dalla guardia medica o dal pronto soccorso.
Ma quando è legittimo questo sovrapprezzo?
Il sovrapprezzo è legittimo quando si acquistano farmaci in una farmacia a battenti chiusi durante l'orario notturno o festivo. In queste circostanze, il farmacista non è presente al banco, ma è all'interno della farmacia e interagisce con i clienti attraverso uno sportello o su "chiamata", cioè rispondendo a una richiesta telefonica del cliente.
In pratica, se hai bisogno di un farmaco durante l'orario di chiusura e ti rivolgi a una farmacia notturna o di turno che opera a battenti chiusi, il farmacista ha il diritto di applicare il sovrapprezzo previsto dalla normativa. Tale diritto di chiamata è giustificato dal fatto che il farmacista deve essere disponibile anche al di fuori del normale orario di apertura per fornire il servizio. È importante notare, però, che questo sovrapprezzo si applica solo in caso di necessità di intervento del farmacista, e non, se la farmacia è aperta normalmente, anche se durante l'orario notturno.
STOP AI MUTUI PER MALTEMPO
L'Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha recentemente ufficializzato la proroga delle misure di sospensione delle rate dei mutui per le popolazioni delle aree italiane colpite da eventi meteorologici estremi. La decisione, resa nota tramite una circolare diffusa agli istituti bancari associati, rappresenta un'importante forma di sostegno per le comunità delle regioni di Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna e della provincia di Cuneo, che hanno subito gravi danni a causa delle calamità naturali avvenute tra il 2023 e il 2024.
Questa proroga delle sospensioni, insieme a nuove misure, riflette l'impegno dell'ABI e delle istituzioni nel supportare le comunità colpite e nel facilitare una ripresa economica più rapida e sostenibile. La circolare ABI segnala infatti anche l'adozione di una nuova sospensione delle rate dei mutui per i comuni delle province di Bologna, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia, devastati da eccezionali eventi meteorologici verificatisi tra il 20 e il 29 giugno 2024.
Questa iniziativa nasce da un accordo tra l'ABI e le principali associazioni dei consumatori, con l'obiettivo di garantire un intervento tempestivo e mirato a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali.
Le sospensioni dei pagamenti permettono infatti ai residenti e agli imprenditori delle aree interessate di affrontare con maggiore serenità la ricostruzione delle proprie case e attività, senza l'immediata preoccupazione di dover far fronte alle scadenze dei mutui.
L'ABI ha inoltre ribadito la propria disponibilità a collaborare con le autorità locali e nazionali per monitorare l'evoluzione della situazione e per valutare ulteriori interventi necessari a garantire il sostegno ai territori in difficoltà. Questa misura si inserisce in un quadro più ampio di iniziative a supporto delle aree colpite, mirate a favorire non solo la ricostruzione materiale, ma anche la ripresa sociale ed economica delle comunità coinvolte.
Wizz Air "All You Can Fly’’: una trappola per i Consumatori?
La recente introduzione da parte della compagnia aerea Wizz Air dell’abbonamento "All You Can Fly" ha attirato l'attenzione di molti viaggiatori. Con un prezzo iniziale promozionale di 499 euro, l'offerta promette voli illimitati a una tariffa ridotta, ma questa proposta potrebbe rivelarsi meno conveniente di quanto sembri.
L'abbonamento si presenta come un’opportunità unica per chi viaggia frequentemente, ma le limitazioni e i costi nascosti riducono drasticamente il valore reale della carta. Innanzitutto, le prenotazioni devono essere effettuate entro 72 ore dalla partenza, una restrizione che non solo limita la flessibilità dei consumatori, ma aumenta il rischio di non trovare voli disponibili, specialmente per le destinazioni più richieste. Inoltre, la tariffa di 9,99 euro per ogni prenotazione potrebbe sembrare irrisoria, ma accumulandosi, rischia di rendere l'abbonamento molto meno vantaggioso rispetto alle aspettative iniziali.
Un altro punto critico riguarda i costi accessori. L'abbonamento, infatti, non include servizi come la scelta del posto, il bagaglio a mano o in stiva e l’imbarco prioritario, tutti elementi che i viaggiatori solitamente considerano essenziali. L'assenza di questi servizi significa che, per ottenere un'esperienza di volo simile a quella offerta dai biglietti standard, i consumatori devono affrontare ulteriori spese che possono far lievitare il costo complessivo del viaggio a livelli paragonabili, se non superiori, a quelli dei voli tradizionali.
Un altro aspetto ‘problematico’ è l'obbligo di prenotare una sola tratta per volta. Questo vincolo potrebbe costringere i consumatori a prenotare voli di ritorno con scali o rotte alternative, qualora il volo diretto desiderato non fosse disponibile. Di conseguenza, il vantaggio economico dell’abbonamento rischia di essere completamente annullato dalla necessità di acquistare ulteriori tratte o di pagare tariffe elevate per voli di ritorno su altre compagnie.
Secondo quanto riportato nelle condizioni contrattuali di Wizz Air, il rinnovo avviene in modo automatico ogni anno, a meno che il consumatore non lo disdica espressamente entro un certo periodo di tempo. Questa pratica, già criticata in altri settori, rischia di ‘intrappolare’ i consumatori in un abbonamento che potrebbero non desiderare più, obbligandoli a monitorare costantemente le scadenze per evitare addebiti indesiderati.
Alla luce di tutte queste considerazioni, ci viene da definire "All You Can Fly" come un'offerta potenzialmente ingannevole. Sebbene l'idea di poter volare a basso costo possa sembrare allettante, le numerose limitazioni, i costi nascosti e i rischi legati alla disponibilità dei voli rendono questa carta meno vantaggiosa di quanto pubblicizzato. In particolare, per ottenere il massimo valore dall’abbonamento, un consumatore dovrebbe volare più di 60 volte in un anno, quindi 5 volte al mese, una frequenza che per la maggior parte delle persone è poco realistica.
autovelox non omologati, si avvicina il rimborso?
La squadra di polizia giudiziaria della sezione di Polizia stradale di Cosenza, sotto delega della Procura della Repubblica locale, ha sequestrato preventivamente i misuratori di velocità T-Exspeed v 2.0, ritenuti illegittimi, su decreto del Gip del tribunale di Cosenza. Gli accertamenti hanno rivelato la mancata omologazione e l'assenza del prototipo del sistema di rilevamento, elementi necessari per la legittimità delle violazioni, riguardando postazioni fisse sulle strade SS 107, SP 234 e SS 106 della provincia di Cosenza.
Il sequestro ha coinvolto misuratori di velocità dislocati su tutto il territorio nazionale, anche in comuni e città dell'Emilia Romagna come Modena, Reggio Emilia, Formigine. Inoltre, sono stati sequestrati anche a Venezia, Vicenza, Pomarico, Cerignola, Pianezza, Piadena, Arcola, Carlentini e San Martino in Pensiliis. La Polizia Stradale ha denunciato in stato di libertà il legale rappresentante della società appaltatrice per il reato di frode nella pubblica fornitura. Le multe elevate da apparecchi autovelox non a norma possono essere contestate solo se la sanzione non è stata già pagata. La legge stabilisce termini e modalità precise per impugnare le sanzioni: è possibile presentare ricorso al Prefetto entro 60 giorni dalla contestazione o notifica della violazione. Questo ricorso è gratuito, ma se viene respinto, comporta il pagamento del doppio della sanzione. In alternativa, è possibile ricorrere al giudice di pace entro 30 giorni, ma in questo caso è necessario pagare il contributo unificato. Per le multe già pagate o per le quali i termini di contestazione sono scaduti, non è possibile proporre ricorso. Se è ancora possibile contestare la sanzione, per verificare l’omologazione del dispositivo autovelox che ha rilevato la violazione, è necessario presentare istanza d’accesso presso il comune dove è installato l’apparecchio e, una volta ottenuti gli atti, esaminare le specifiche tecniche dell’autovelox.
Farmaci in estate: consigli per una conservazione sicura durante i viaggi
Con l'arrivo dell'estate e l'aumento delle temperature, è fondamentale prestare particolare attenzione alla conservazione dei farmaci durante i viaggi. Le alte temperature possono infatti compromettere l'efficacia dei medicinali, rendendo necessario adottare alcune semplici precauzioni per garantire la sicurezza delle terapie anche in vacanza.
Importanza della temperatura
Prima di partire, è essenziale leggere sempre il foglio illustrativo dei farmaci per conoscere le modalità e le temperature di conservazione consigliate. Generalmente, i farmaci devono essere conservati in un ambiente fresco e asciutto, con una temperatura inferiore ai 25°C.
Consigli per la conservazione durante i viaggi
Durante i viaggi, è consigliabile utilizzare borse refrigerate per mantenere i farmaci alla temperatura adeguata.
- In auto: conservare i farmaci nell’abitacolo, che è più fresco del portabagagli.
- In aereo: portare i farmaci salvavita nel bagaglio a mano, insieme alle prescrizioni mediche.
- Evitare di esporre i farmaci a fonti di calore o alla luce solare diretta, poiché ciò può causare un deterioramento dei principi attivi, compromettendone l’efficacia.
Conservazione specifica per alcuni farmaci
Alcuni farmaci necessitano di particolari condizioni di conservazione:
- Insulina: deve essere conservata in frigorifero a una temperatura tra 2 e 8°C.
- farmaci per la tiroide, contraccettivi e altri medicinali a base ormonale: sono particolarmente sensibili alle variazioni termiche.
Controllare l'aspetto dei farmaci
È importante controllare l'aspetto dei farmaci prima di assumerli. Se il farmaco appare diverso dal solito (colore, odore, consistenza), è consigliabile consultare il medico o il farmacista. Questi cambiamenti non sempre indicano un deterioramento, ma è meglio verificare per sicurezza.
Compatibilità con l’esposizione al sole
Alcuni farmaci possono causare fotosensibilizzazione, provocando dermatiti o eczemi. Questo è comune con:
- Creme a base di cortisone, gel, soluzioni o spray.
- Antibiotici e anticoagulanti.
Evitare l'esposizione al sole, soprattutto nelle ore più calde, e usare una protezione adeguata. Dopo l'uso di cerotti a base di ketoprofene, evitare il sole per due settimane.
In estate, è preferibile scegliere le compresse rispetto alle formulazioni liquide, poiché sono meno sensibili alle alte temperature.
Portare le Confezioni Originali
È importante non mettere farmaci diversi nello stesso contenitore per evitare confusione con le scadenze, le avvertenze o i dosaggi. Le confezioni originali proteggono i farmaci da luce e umidità.
Seguendo questi semplici consigli, è possibile garantire che i farmaci mantengano la loro efficacia anche durante i viaggi estivi. Prestare attenzione alla corretta conservazione dei farmaci è un passo fondamentale per la sicurezza e l’efficacia delle terapie, assicurando così una vacanza serena e senza imprevisti.
Tutor invisibili: occhio alle multe
Tutor invisibili: cosa succede?
Con l'introduzione dei "tutor invisibili", il sistema di rilevazione della velocità subisce una significativa evoluzione. Questo cambiamento è stato reso possibile dalla recente ordinanza 19377/2024 della Corte di Cassazione, che ha il potenziale di cambiare radicalmente le regole.
Per comprendere appieno l’importanza di questa svolta giuridica, è necessario distinguere tra i due principali sistemi di rilevazione della velocità: gli autovelox e i tutor.
Gli autovelox sono dispositivi progettati per misurare la velocità istantanea dei veicoli, sia in postazioni fisse che mobili. Il loro scopo è quello di accertare la velocità nel momento esatto in cui il veicolo transita davanti al dispositivo, permettendo di sanzionare immediatamente i trasgressori.
I tutor, invece, rappresentano un sistema più sofisticato che calcola la velocità media dei veicoli lungo un determinato tratto stradale. Questo viene realizzato posizionando almeno due fotocamere a distanze variabili l’una dall’altra. Il calcolo della velocità media permette di individuare gli automobilisti che mantengono una velocità superiore al limite consentito per un periodo prolungato.
La vera novità introdotta dall’ordinanza 19377/2024 riguarda l’obbligatorietà della segnalazione specifica relativa alla tipologia dello strumento di rilevamento utilizzato. Fino ad ora, si riteneva necessario informare gli automobilisti non solo della presenza del controllo, ma anche del tipo di dispositivo impiegato (autovelox o tutor).
La Cassazione ha chiarito che non vi è alcun obbligo esplicito in tal senso: sarà sufficiente indicare genericamente la presenza di un sistema di misurazione della velocità. Questa decisione ha dato vita ai cosiddetti “tutor invisibili”, così definiti perché gli automobilisti non saranno più a conoscenza del tipo preciso di controllo fino al superamento dell’area monitorata.
Le implicazioni dei tutor invisibili
L’introduzione dei “tutor invisibili” solleva questioni importanti riguardanti sia la sicurezza stradale sia il comportamento degli automobilisti. Da una parte, questo sistema potrebbe incoraggiare una guida più attenta e rispettosa dei limiti su tratti più estesi delle autostrade o delle superstrade italiane. Dall’altra parte, genera preoccupazioni legate alla percezione di un aumento del rischio sanzionatorio senza una chiara comprensione delle regole.
Treno cancellato: cosa posso fare?
Quando un treno viene cancellato, i passeggeri hanno diversi diritti e opzioni a loro disposizione per gestire l'inconveniente.
1. Annullare il viaggio e chiedere il rimborso
- Rimborso totale: Se decidi di annullare completamente il viaggio, puoi richiedere il rimborso totale del biglietto.
- Rimborso parziale: Se il treno è cancellato solo per una parte del viaggio, puoi richiedere il rimborso per quella parte non effettuata.
2. Proseguire il viaggio con mezzi alternativi
- Trasporto alternativo: puoi proseguire il viaggio utilizzando mezzi di trasporto alternativi senza costi aggiuntivi per raggiungere la destinazione finale non appena possibile.
- Soluzioni alternative: su richiesta, l’impresa ferroviaria può aiutarti a trovare soluzioni alternative con altri fornitori di servizi di trasporto, sia ferroviario che non. In questo caso, l’impresa ferroviaria coprirà i costi sostenuti.
3. Autonomia del viaggiatore
- Trova soluzioni alternative da solo: se l’impresa ferroviaria non ti informa delle opzioni disponibili entro 100 minuti dalla partenza prevista del treno cancellato, hai il diritto di trovare autonomamente soluzioni alternative con altri servizi di trasporto pubblico. I costi necessari, adeguati e ragionevoli saranno rimborsati dall’impresa ferroviaria.
Diritto all'assistenza
- Pasti e Bevande: se il ritardo è superiore a un’ora, hai diritto a pasti e bevande commisurati ai tempi di attesa.
- Sistemazione: se necessario pernottare a causa della cancellazione, hai diritto a una sistemazione.
Risarcimento per ritardi
Se accetti un trasporto alternativo e subisci un ritardo all’arrivo, potresti avere diritto a un risarcimento:
- 25% del Prezzo del Biglietto: se il ritardo è superiore a 1 ora e inferiore a 2 ore.
- 50% del Prezzo del Biglietto: se il ritardo è superiore a 2 ore.
Non hai diritto a risarcimento se:
- Hai optato per il rimborso del biglietto.
- Sei stato informato del ritardo prima dell’acquisto del biglietto.
- La cancellazione è dovuta a circostanze eccezionali.
Le circostanze eccezionali
Non hai diritto a risarcimento se la cancellazione è causata da circostanze che l’impresa ferroviaria non poteva evitare, come:
- Condizioni meteorologiche estreme, catastrofi naturali o pandemie.
- Presenza di persone sui binari, furto di cavi, emergenze a bordo, sabotaggi o terrorismo.
- Problematiche causate da terzi.
Gli scioperi del personale ferroviario non sono considerati circostanze eccezionali. Questo concetto è stato esteso al trasporto ferroviario dal Regolamento europeo 2021/781, secondo cui le imprese ferroviarie non sono tenute a corrispondere un indennizzo per ritardi causati da circostanze straordinarie che mettono a rischio l’esercizio sicuro del servizio.
Ho acquistato un prodotto difettoso. Cosa posso fare?
La garanzia legale di conformità ti tutela quando acquisti prodotti difettosi, che funzionano male o non rispondono all'uso dichiarato dal venditore, o all'uso cui quel prodotto è generalmente destinato. Sono esclusi i malfunzionamenti generati da danni accidentali, uso scorretto, imperizie, ecc. Per questi danni, il venditore può proporti un'eventuale garanzia "convenzionale" a pagamento, lasciandoti piena libertà di accettarla o meno.
La garanzia legale di conformità per qualunque prodotto nuovo che acquisti è di 24 mesi ed è totalmente gratuita. I 24 mesi decorrono dalla data dell'acquisto, quindi devi conservare la prova dell'acquisto (lo scontrino) per far valere la garanzia.
Se utilizzi un prodotto correttamente ma, nel corso dei 24 mesi, non funziona più, devi andare dove lo hai acquistato munito di scontrino (su cui sono indicati il tipo di prodotto e la data di acquisto) e chiedere che il prodotto sia riparato. Il venditore è obbligato a ritirare il prodotto e a restituirtelo riparato, senza che tu debba sostenere alcuna spesa.
Se il prodotto non è riparabile, il venditore deve sostituirlo. Anche in questo caso, non devi sostenere alcuna spesa. Se il prodotto non è più reperibile (ad esempio perché è fuori produzione), hai diritto a un prodotto equivalente.
Nel caso di servizi (come servizi turistici, viaggi, spettacoli, eventi, ecc.) che hai pagato ma che è stato impossibile utilizzare per cancellazioni o impossibilità sopravvenuta ad erogare la prestazione, hai diritto ad ottenere il rimborso di quanto pagato.
In alcuni casi particolari, come per voli aerei e pacchetti turistici cancellati per l'emergenza COVID-19, gli organizzatori possono offrirti un buono da utilizzare successivamente per altri analoghi servizi (c.d. "voucher"), ma lasciandoti la libera scelta tra il voucher oppure il rimborso in denaro.
Puoi far valere la garanzia legale anche per i contenuti digitali (ad esempio gli e-book), i servizi digitali (come i servizi di condivisione forniti dai social media) o i beni con elementi digitali (ossia prodotti interconnessi a un contenuto o a un servizio essenziale perché il bene svolga le proprie funzioni). Ricorda che la garanzia si applica anche se il contratto non prevede il pagamento di un prezzo ma la cessione dei tuoi dati personali.
Benzina in autostrada: come evitare truffe e prezzi gonfiati
Quando si viaggia in autostrada, è fondamentale prestare attenzione ai prezzi della benzina per evitare spiacevoli sorprese. Le stazioni di servizio lungo le autostrade possono applicare prezzi significativamente più alti rispetto a quelle urbane. Ecco alcuni consigli per riconoscere e evitare truffe legate al carburante e i prezzi gonfiati.
Utilizza app di monitoraggio dei prezzi
Scarica applicazioni che permettono di confrontare i prezzi del carburante in tempo reale. Queste app sono aggiornate frequentemente dai consumatori e possono aiutarti a trovare le stazioni di servizio più economiche lungo il tuo percorso.
Pianifica le fermate in anticipo
Prima di partire, pianifica le tue fermate per il rifornimento. Controlla le stazioni di servizio che offrono prezzi competitivi e cerca di fare il pieno prima di entrare in autostrada, dove i prezzi tendono ad essere più alti.
Evita le stazioni di servizio isolate
Le stazioni di servizio situate in aree isolate o con poche alternative nelle vicinanze tendono ad avere prezzi più alti. Cerca di fermarti in stazioni che si trovano in aree più trafficate o in prossimità di uscite autostradali con diverse opzioni.
Presta attenzione alla segnaletica
Le stazioni di servizio devono esporre chiaramente i prezzi del carburante. Se noti discrepanze tra i prezzi esposti e quelli effettivamente applicati alla pompa, segnala subito il problema al gestore e, se necessario, contatta le autorità competenti.
Conserva sempre le ricevute
Dopo aver fatto rifornimento, conserva la ricevuta. In caso di contestazioni o reclami, avere una prova d'acquisto è fondamentale per dimostrare eventuali irregolarità nei prezzi applicati.
Segnala prezzi esorbitanti
Se riscontri prezzi del carburante particolarmente elevati, segnala la situazione alle autorità competenti o segnalalo a noi di U.Di.Con. Le segnalazioni possono aiutare a monitorare e regolare i prezzi praticati lungo le autostrade.
Fai attenzione alle offerte speciali
Alcune stazioni di servizio offrono sconti o promozioni speciali. Tieni d'occhio queste offerte, ma verifica sempre che i prezzi scontati siano effettivamente vantaggiosi rispetto alla media.
Scegli la qualità del carburante
Non sempre il prezzo più basso è sinonimo di qualità. Assicurati che la stazione di servizio da te scelta offra carburante di buona qualità, per evitare danni al motore che potrebbero comportare costi aggiuntivi.
Seguendo questi consigli, puoi evitare truffe e prezzi gonfiati della benzina durante i tuoi viaggi in autostrada, garantendo un rifornimento più economico e sicuro. Proteggere i tuoi diritti come consumatore è fondamentale per viaggiare sereni e risparmiare sul costo del carburante.
Cosa fare in caso di overbooking?
L'overbooking è una pratica comune adottata dalle compagnie aeree, in cui il numero di prenotazioni confermate e biglietti emessi supera il numero di posti disponibili sull'aereo. Sebbene possa sembrare una pratica scorretta, non è illecita.
L'obiettivo dell'overbooking è quello di assicurarsi che l’aereo voli a piena capacità, riducendo i posti vuoti e aumentando la redditività. In questo modo, le compagnie aeree possono ottimizzare i loro profitti, anche se a volte ciò avviene a spese dei consumatori.
Quando il numero di passeggeri presenti all’imbarco è superiore ai posti disponibili, la compagnia aerea deve prendere delle misure immediate. La prima azione è verificare se ci sono volontari disposti a cedere il proprio posto in cambio di benefici da concordare. I volontari che accettano di rinunciare al volo hanno diritto a un volo successivo gratuito e possono negoziare ulteriori indennizzi a seconda della situazione.
Il Regolamento (CE) n. 261/04 prevede che, in caso di overbooking, la compagnia aerea deve riconoscere ai passeggeri cui viene negato l’imbarco i seguenti diritti:
1.Compensazione pecuniaria: l'importo varia tra 250 e 600 euro, a seconda della tratta aerea (intracomunitaria o extracomunitaria) e della distanza in chilometri percorsa.
2. Scelta tra diverse opzioni: rimborso del prezzo del biglietto, imbarco su un volo alternativo il prima possibile, o imbarco in una data successiva più conveniente per il passeggero.
3. Assistenza: fornitura di pasti e bevande in relazione alla durata dell’attesa, e se necessario, alloggio in hotel.
La reazione più immediata per reclamare è agire direttamente in aeroporto non appena si scopre che si rischia di rimanere a terra. È fondamentale che il reclamo avvenga prima di salire sull’aereo: se il passeggero riesce a salire a bordo, il suo potere contrattuale aumenta significativamente, così come l'ammontare della compensazione pecuniaria.
Cyber caos globale: stop ai voli
Nelle ultime ore, diversi settori chiave a livello globale stanno affrontando gravi interruzioni nelle loro infrastrutture tecnologiche. Tra i più colpiti troviamo banche, media, compagnie aeree, trasporti ferroviari e mercati azionari, tutti vittime di un cyber caos che ha causato un maxi disservizio informatico.
All'aeroporto di Sydney, i voli sono stati bloccati, mentre quelli della United Airlines sono stati sospesi. Nel frattempo, la Borsa di Londra ha subito interruzioni della sua piattaforma di scambi. Sebbene inizialmente si temesse un attacco hacker, sembra che il problema derivi dalle piattaforme di Microsoft. L'agenzia di stampa Afp riferisce che la società ha intrapreso "azioni di mitigazione" per risolvere la situazione.
Le interruzioni sono iniziate intorno all'una della scorsa notte. Microsoft ha affermato di stare indagando sui problemi che affliggono i servizi cloud negli Stati Uniti e molte delle sue app e servizi. Nelle ultime ore, i servizi cloud di Microsoft hanno ripreso a funzionare, ma i disagi persistono. Microsoft ha ammesso alla Msnbc che alcuni clienti potrebbero ancora riscontrare problemi residui, dichiarando: «Un piccolo sottoinsieme di servizi sta ancora sperimentando un impatto residuo». Tra i servizi colpiti ci sono vari Microsoft 365, incluso Teams.
Non è la prima volta che Microsoft affronta problemi di questa portata. A gennaio, un'interruzione globale del cloud aveva avuto un impatto significativo su servizi come Outlook e Teams, a causa di un cambiamento di rete. Tuttavia, l'attuale disservizio sembra essere di portata ancora più ampia e su scala globale.
La maggior parte degli aeroporti nel mondo è in tilt: dagli Stati Uniti al Giappone, dalla Nuova Zelanda all'India, e nei principali Paesi europei come Francia e Germania. In Italia, gli aeroporti non sembrano aver subito gravi conseguenze strutturali, ma all'aeroporto di Fiumicino ci sono ritardi legati al disservizio globale dei sistemi digitali. Aeroporti di Roma ha informato che, nonostante i propri sistemi non siano stati impattati direttamente, si stanno verificando ritardi e cancellazioni a causa del problema informatico globale.
Anche le linee ferroviarie stanno registrando alcuni disagi, con la situazione ancora in evoluzione.
L'impatto sui mercati azionari internazionali è immediato e negativo. I problemi informatici stanno influenzando l'andamento delle Borse europee, con un impatto particolare sui titoli delle compagnie aeree. A Parigi, il listino è sceso del 0,66%, mentre a Londra e Milano si sono verificati problemi nel calcolo degli indici. I titoli delle compagnie aeree hanno subito perdite significative: Air France-Klm ha perso il 2,25%, Lufthansa il 2,58%, Easyjet il 2,37% e Ryanair il 3,27%.
Bonus Decoder
Il bonus decoder è stato introdotto per supportare chi ha vecchi televisori che potrebbero avere problemi di ricezione con il nuovo standard DVB-T2. Promosso dal Ministero delle Imprese in collaborazione con Poste Italiane, il bonus è rivolto a persone con più di 70 anni e con un reddito annuo inferiore a 20.000 euro. Per ricevere un decoder adatto alle nuove tecnologie è necessario aver pagato il canone Rai. C’è tempo fino al 31 ottobre per richiedere il nuovo decoder digitale, che alcuni possono ottenere gratuitamente.
Il 28 agosto, infatti, ci sarà un nuovo passaggio tecnologico per il digitale terrestre: diversi canali, tra cui Rai Storia, Rai Scuola, Rai Radio 2 Visual, Rai 1 HD, Rai 2 HD e Rai 3 HD nazionale sui canali 501, 502 e 503, passeranno allo standard DVB-T2. Chi non possiede un televisore di nuova generazione o un decoder adeguato vedrà oscurati questi canali.
Come fare domanda
Per ottenere il bonus decoder a casa, è necessario presentare una richiesta e pianificare un appuntamento per la consegna. Ecco come fare:
1. Telefonicamente: chiamando il numero 800 776 883 e selezionando la sezione per la consegna a domicilio dei decoder TV. Il numero è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 10:00 alle 18:00, esclusi i festivi.
2. Presso un Ufficio di Poste Italiane: recandosi personalmente per presentare la domanda.
3. Online: tramite il sito [www.prenotazionedecodertv.it](http://www.prenotazionedecodertv.it).
Chi non ha bisogno del nuovo Decoder?
Chi ha acquistato un televisore dopo il 22 dicembre 2018 non necessita del nuovo decoder, poiché da quella data i negozianti sono obbligati a vendere televisori compatibili con il nuovo standard DVB-T2 e la codifica video HEVC.
Vacanze estive: come evitare le truffe
Recenti report hanno rivelato che l’83% delle persone ha prenotato le proprie vacanze online nell’ultimo anno. Tuttavia, con ben 6.640 segnalazioni di frodi legate alla prenotazione di vacanze nel 2023, è essenziale che i consumatori siano consapevoli dei potenziali pericoli associati alla prenotazione di vacanze e voli online.
Un pericolo chiave quando prenoti una vacanza online sono i siti web generati dall’AI. Questi possono essere creati da truffatori che utilizzano l’AI per realizzare siti falsi che convincono i clienti a fornire i loro dati bancari per assicurarsi la prenotazione. Tali prenotazioni possono poi rivelarsi inesistenti. I link a questi siti possono essere inviati ai consumatori tramite email o social media, spesso con offerte a prezzi scontati. È quindi sempre consigliato utilizzare siti web noti e consolidati, dotati di adeguata protezione e credenziali aziendali.
Anche utilizzando siti affidabili, i truffatori possono pubblicizzare annunci falsi per vacanze e hotel. Un segnale chiave da tenere d’occhio è il reindirizzamento a pagamenti esterni al sito ufficiale. Stare attenti a qualsiasi richiesta di pagare al di fuori del sito ufficiale o tramite bonifico bancario è fondamentale. In caso di dubbi sulla legittimità di un annuncio, controllate sempre il numero e la qualità delle recensioni, poiché i truffatori possono usare l’AI anche per scrivere recensioni false.
L’AI può essere utilizzata per generare immagini false, note come deep fake, che possono essere usate come parte di una pubblicità a false attività turistiche. Questo vi porterebbe a pagare per un evento che potrebbe anche non esistere. Se siete sospettosi e volete cercare in un’immagine i segnali dell’intervento di una AI, ingranditela per analizzarla da vicino. Pixel fuori posto, forme disallineate o contorni strani possono essere indicatori importanti di immagini generate dall’intelligenza artificiale.
Se sei stato vittima di una truffa legata all’AI, ecco alcuni passi da seguire:
1. Segnala l’incidente: contatta immediatamente le autorità competenti e il tuo istituto bancario per bloccare eventuali transazioni fraudolente.
2. Cambia le tue credenziali: aggiorna le password e le informazioni di accesso su tutti i tuoi account online per prevenire ulteriori accessi non autorizzati.
3. Monitora i tuoi conti: controlla regolarmente i tuoi estratti conto per rilevare tempestivamente eventuali attività sospette.
4. Usa software di sicurezza: installa e aggiorna software antivirus e antimalware per proteggere il tuo dispositivo da futuri attacchi.
Maggior tutela per le bollette della luce
Mancano dieci giorni alla fine della maggior tutela per le bollette della luce. Dal 1° luglio, infatti, scatterà il servizio a tutele graduali, il meccanismo temporaneo messo a punto per agevolare la completa liberalizzazione del mercato elettrico e che andrà a scadenza nel 2027.
Ma cosa succede a chi non sceglie un fornitore di energia nel mercato libero?
600.000 veicoli con problemi agli airbag: coinvolte Citroën C3 e DS3
Il Gruppo Stellantis ha annunciato il richiamo di oltre 600.000 autovetture prodotte tra il 2009 e il 2019 a causa di un problema agli airbag. La campagna di richiamo interessa specificamente 497.171 modelli di Citroën C3 e 108.601 di DS3.
Il richiamo è stato indetto per un deterioramento del propellente interno degli airbag. Questo difetto può causare un gonfiaggio eccessivo dell’airbag in caso di incidente, rischiando di provocare la rottura del dispositivo. Tale malfunzionamento potrebbe causare lesioni gravi o, nel peggiore dei casi, la morte del conducente o dei passeggeri.
La casa madre ha inviato lettere di richiamo ai proprietari dei veicoli interessati, fornendo un link per prenotare la sostituzione degli airbag difettosi. Ai proprietari è stato fortemente raccomandato di non guidare il veicolo se non per raggiungere il meccanico di riferimento per la sostituzione.
La gestione del richiamo ha causato lunghe liste di attesa, complicando la situazione per molti proprietari. Citroën ha dichiarato: “Siamo pienamente consapevoli del fatto che, al momento, i clienti potrebbero incontrare alcune difficoltà o tempi di attesa più lunghi per la soluzione di mobilità. Ci scusiamo per l’inconveniente e vogliamo assicurare che i nostri tecnici stanno lavorando per risolvere questi problemi il più rapidamente possibile”.
Un altro aspetto preoccupante riguarda le possibili implicazioni assicurative. Molte polizze Rc-auto prevedono clausole di rivalsa in caso di sinistro causato da un veicolo non idoneo alla circolazione. Tuttavia, solo la Motorizzazione Civile può ufficialmente limitare la circolazione di un veicolo annotando tale circostanza sulla carta di circolazione.
In questo caso, è la casa madre a raccomandare di non utilizzare il veicolo. Nonostante ciò, l’assicurazione di responsabilità civile da circolazione stradale copre generalmente la condotta colposa dell’automobilista, inclusi i casi di circolazione di veicoli oggetto di richiamo o con danni alla fanaleria o pneumatici usurati.
Nuova truffa su Booking: come evitarla
Con l’avvicinarsi delle vacanze estive, molti utenti hanno segnalato un nuovo tipo di frode.
Il processo inizia con la prenotazione di una camera o un appartamento su Booking per le prossime vacanze o per un weekend fuori porta. Dopo aver confermato la prenotazione, gli utenti ricevono un messaggio apparentemente dall’hotel, che segnala un problema con il pagamento. Nel messaggio si chiede di inserire nuovamente i dati della carta di credito cliccando su un link specifico, avvisando che, in caso contrario, la prenotazione verrà annullata.
Il link indirizza a una pagina web che riproduce fedelmente quella di Booking. Questa pagina clone è realizzata con cura, includendo dettagli precisi della prenotazione, come la data di arrivo e partenza e l’importo esatto da pagare, per rendere il tutto ancora più convincente.
Nonostante l’apparente autenticità, il messaggio non proviene né dall’hotel né da Booking. La truffa riesce perché il messaggio appare nella chat ufficiale di Booking, aumentando la fiducia degli utenti che non sospettano nulla di insolito.
Questo tipo di frode è conosciuto come phishing, una delle tecniche di attacco informatico più comuni usate per rubare l’identità delle vittime. Gli attacchi di phishing vengono effettuati tramite email false o SMS (in questo caso chiamati smishing) che inducono le vittime a fornire informazioni personali.
La truffa si realizza quando l’utente accede al sito falso e inserisce i propri dati, che vengono immediatamente registrati nei database degli hacker.
Gli hotel che utilizzano Booking per gestire le prenotazioni dispongono di numerose informazioni sugli ospiti, inclusi nomi, indirizzi, dati delle carte di credito e numeri di telefono. Di conseguenza, i loro account sono bersagli ideali per i truffatori, che iniziano l’attacco hackerando i profili degli albergatori.
Per ottenere i dati degli utenti, i truffatori devono prima hackerare i profili degli hotel su Booking. Questo viene fatto inviando email di phishing agli hotel stessi, per rubare il nome utente e la password necessari per accedere all’extranet, dove vengono gestite le prenotazioni e i dati dei clienti. Le email di phishing indirizzano a una pagina quasi identica a quella dell’extranet, con solo piccole inesattezze nell’URL che spesso passano inosservate.
Come difendersi
Per proteggersi da queste truffe, è importante seguire alcune regole di sicurezza:
– Non cliccare mai su link o allegati ricevuti via email o SMS e non rispondere a messaggi che richiedono password o altre credenziali di sicurezza.
– Fornire dati personali solo sul sito o sull’app ufficiale di Booking. Aprire l’app o il sito, cliccare sull’icona della valigia in basso e verificare la prenotazione direttamente lì.
– In caso di messaggi sospetti, contattare direttamente l’hotel per chiarimenti.
– Se si cade nella trappola, bloccare immediatamente la carta di credito, sporgere denuncia alla polizia e segnalare la truffa a Booking.com.
Finte email dall’Agenzia delle Entrate: la truffa
Numerosi utenti hanno segnalato la ricezione di email apparentemente provenienti dall’Agenzia delle Entrate, con l’oggetto “Comunicazione importante”. Il corpo del messaggio, scritto in modo convincente, comunica alla vittima che è necessario un accredito di 557.200 euro, chiedendo il versamento in criptovaluta. Tuttavia, questa non è una vera comunicazione da parte delle autorità fiscali, ma l’ennesima truffa .
Il fine di queste comunicazioni è quello di attirare l’attenzione della vittima cercando un contatto dal quale successivamente instaurare un’azione fraudolenta.
Questo tipo di truffa rientra nella categoria dello spoofing, un attacco informatico che consiste nella falsificazione dell’identità. Gli attaccanti utilizzano diverse strategie per far sembrare le loro comunicazioni autentiche. In questo caso, l’email falsificata assume l’identità dell’Agenzia delle Entrate, con l’obiettivo di trarre in inganno le vittime, intercettando informazioni riservate o convincendole a compiere azioni non autorizzate.
Gli hacker possono, ad esempio, convincere un utente a connettersi a un server malevolo, intercettando così le sue credenziali.
Per evitare di cadere in queste trappole, è essenziale adottare alcune precauzioni:
- Verificare sempre il mittente: un’email proveniente dall’Agenzia delle Entrate avrà un dominio ufficiale e non utilizzerà mai indirizzi generici o sospetti.
- Non fornire mai informazioni personali o bancarie via email: le autorità non richiedono mai dati sensibili attraverso questi canali.
- Controllare i link: prima di cliccare su un link contenuto in un’email, passare il cursore sopra di esso per vedere l’URL completo e verificare la sua autenticità.
- Segnalare le email sospette: in caso di dubbio, contattare direttamente l’Agenzia delle Entrate utilizzando i canali ufficiali per verificare le comunicazioni ricevute.
Ricordate, la prudenza è fondamentale per proteggersi da queste minacce. Non rispondere mai a email sospette e non cliccare su link o allegati non verificati. La sicurezza delle informazioni personali e finanziarie è una priorità.
Truffa: abbonamenti bus e treni gratis per residenti in regione
Ieri in una nota ufficiale la Regione ha segnalato la circolazione, ormai diventata virale, di post su Facebook che promettono abbonamenti gratuiti per bus o treni regionali per tutti i residenti dell’Emilia- Romagna. Sono una truffa. Si tratta di una falsa campagna di comunicazione “Mi muovo” lanciata sulla piattaforma Meta da profili falsi per ottenere soldi o rubare l’identità dei cittadini.
Dopo svariate segnalazioni, la Regione ha interessato del reato la frode alla Polizia postale e a Meta per individuare i responsabili e oscurare le pagine.
Il falso messaggio, che può trarre in inganno perché riporta l’immagine della tessera regionale ‘Mi Muovo’, promette da uno a tre anni di abbonamento gratuito, in un’offerta speciale da attivare entro il 31 maggio, e invita l’utente a cliccare su link specifici.
È importante non cliccare su quegli Url e controllare sempre prima sul sito della Regione o quello della Mobilità se sono attive iniziative di risparmio per gli abbonati ai mezzi pubblici.
La truffa dello squillo torna: ecco come difendersi
La truffa telefonica dello squillo, nota anche come truffa wangiri, sta nuovamente facendo parlare di sé. Questo inganno, originario del Giappone e attivo dal 2002, sfrutta la tecnica delle chiamate perse per indurre le vittime a richiamare numeri internazionali a pagamento. Una volta richiamati, gli utenti rischiano di attivare involontariamente servizi a pagamento in abbonamento, svuotando rapidamente il credito della propria SIM.
Sebbene la truffa abbia una lunga storia, continua ad essere utilizzata con successo, soprattutto perché può trarre vantaggio dall’ingenuità o dalla fretta delle persone. Fortunatamente, esistono modi per proteggersi da questo raggiro.
La prima regola per difendersi è evitare di richiamare numeri sconosciuti, in particolare quelli con prefissi internazionali. I numeri più comuni associati alla truffa wangiri includono prefissi come +216 (Tunisia), +44 (Regno Unito), +373 (Moldavia), +383 (Kosovo) e +53 (Cuba). Tuttavia, i truffatori potrebbero utilizzare anche altri prefissi, quindi è consigliabile non richiamare numeri esteri a meno che non si abbia la certezza che siano legittimi, ad esempio se si attende una chiamata da un amico o un parente all’estero.
Rimanere vigili e prudenti quando si ricevono chiamate da numeri sconosciuti è il modo migliore per difendersi dalla truffa dello squillo.
Questionario – Mobilità urbana: abitudini e preferenze
Usi, abitudini e suggerimenti per analizzare e migliorare la viabilità della nostra regione.
Aiutaci compilando il questionario sulla mobilità urbana.
L’Antitrust apre un’istruttoria su Enel per possibili pratiche scorrette
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha avviato un’indagine su Enel per accertare eventuali pratiche non corrette relative alla comunicazione delle nuove condizioni economiche. Al centro dell’attenzione dell’indagine vi è la segnalazione di diversi utenti riguardo alla ricezione delle email contenenti le modifiche contrattuali, le quali sarebbero state erroneamente indirizzate alla cartella dello spam.
Secondo l’Agcm, questa situazione potrebbe essere stata orchestrata intenzionalmente da Enel per nascondere le comunicazioni cruciali riguardanti le condizioni contrattuali. Si sospetta che Enel abbia utilizzato parole chiave o strutture di frasi specifiche per far sì che le email fossero intercettate dai filtri antispam, privando così i clienti della possibilità di esercitare il loro diritto di recesso entro i termini di legge, pari a 60 giorni.
La quantità di denunce ricevute dall’Antitrust evidenzia l’ampiezza della questione, con oltre 600 segnalazioni da parte di consumatori e microimprese a partire dal gennaio 2024. I reclami riguardano un significativo aumento dei costi nelle bollette energetiche, con alcuni utenti che si trovano ad affrontare esborsi quadruplicati o quintuplicati rispetto agli anni precedenti.
Questa non è la prima volta che Enel viene sotto osservazione da parte delle autorità di controllo. Lo scorso novembre, l’Agcm aveva inflitto sanzioni per oltre 15 milioni di euro a Enel Energia e ad altre cinque società per pratiche commerciali aggressive. In particolare, Enel ed Eni erano state multate per aver unilateralmente modificato i prezzi di fornitura senza informare adeguatamente i consumatori.
Le implicazioni di questa situazione sono enormi, con un potenziale risarcimento di oltre un miliardo di euro ai consumatori italiani, secondo le dichiarazioni del presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli. Questo caso solleva ulteriori dubbi sul passaggio obbligatorio al mercato libero dell’energia, evidenziando che tale transizione non ha portato alla sperata concorrenza sui prezzi, ma ha piuttosto favorito politiche più aggressive da parte delle compagnie energetiche.
Le parole del presidente dell’Autorità per l’Energia, Stefano Besseghini, confermano queste preoccupazioni, indicando che i clienti del mercato libero potrebbero trovarsi a pagare fino a 5 centesimi in più al kilowattora rispetto a quelli del servizio di maggior tutela.
Abbonati al Telepass: il costo mensile aumenterà a partire dal 1° luglio
A partire dal 1° luglio, gli abbonati al Telepass dovranno fare i conti con un aumento dei costi mensili. Il prezzo dell’abbonamento passerà da 1,83 a 1,90 euro al mese per l’offerta base. Questa modifica è stata annunciata dallo stesso gruppo gestore, ora controllato da Mundys (la ex Atlantia), anziché da Autostrade per l’Italia. Nonostante la liberalizzazione del mercato e l’ingresso di concorrenti come UnipolMove e Mooney, partecipata da Enel e Intesa, i prezzi non sembrano essere stati influenzati al ribasso.
Tariffa Base e Tariffa Plus: cosa cambia?
Con l’aumento del prezzo, la nuova offerta “Base” costerà 3,90 euro al mese e consentirà di associare due targhe oltre all’accesso al telepedaggio e ad altri quattro servizi. D’altra parte, la proposta “Plus” offrirà oltre 25 servizi e, con una promozione valida fino a dicembre 2025, manterrà lo stesso prezzo della base, ovvero 3,90 euro.
Introduzione della tariffa “Pay per Use”
In aggiunta alle tariffe esistenti, viene introdotta la nuova tariffa “Pay per Use”. Questa opzione prevede un addebito di un euro al giorno solo per i giorni in cui il Telepass viene effettivamente utilizzato. È importante notare che ci sarà un costo di attivazione del Telepass di 10 euro, che sarà incluso solo negli abbonamenti e non nella tariffa “Pay per Use”.
Questi cambiamenti potrebbero avere un impatto significativo sugli utenti del Telepass, che dovranno valutare attentamente quale opzione si adatta meglio alle proprie esigenze di utilizzo.
I voli Low Cost non esistono più? Come affrontare il caro volo
Nel panorama sempre mutevole dei viaggi aerei, la ricerca di tariffe convenienti è diventata una vera e propria sfida. L’era dei biglietti aerei low-cost a 9,99 euro sembra essere un ricordo lontano, mentre i prezzi dei voli, soprattutto per le capitali dell’Unione Europea, sono lievitati in modo significativo, anche al di fuori dei periodi tradizionalmente considerati “caldi”. Un biglietto aereo per queste mete, con una compagnia low-cost, può facilmente superare i 170 euro.
Il periodo critico
Durante le festività di Pasqua, il 25 aprile e il primo maggio, i prezzi dei viaggi tendono ad aumentare, con tariffe notevolmente elevate rispetto al resto dell’anno. Questo fenomeno è alimentato da algoritmi che considerano una serie di fattori, tra cui la destinazione, il momento e il metodo di prenotazione. Ad esempio, durante la Pasqua, il costo medio di un biglietto può raggiungere fino a 200-300 euro per alcune rotte, un aumento significativo rispetto ai periodi meno affollati. I prezzi possono variare considerevolmente anche in altri periodi “morti”, riflettendo la domanda stagionale e portando a un’ampia variazione nei costi dei voli.
Strategie di prenotazione ottimale
Per cercare di risparmiare sui voli, è importante pianificare attentamente. I giorni migliori per cercare e acquistare biglietti aerei sembrano essere martedì e mercoledì, quando la pressione degli acquirenti tende a diminuire. Inoltre, l’orario ideale per la ricerca è dopo le 23, mentre è consigliabile controllare le tariffe il giovedì e la domenica mattina, quando i database vengono aggiornati con nuovi voli, talvolta a prezzi più convenienti. Inoltre, considerare i mesi di “bassa stagione”, come novembre, gennaio e febbraio, può portare a tariffe più convenienti.
Navigare in modalità anonima
Per evitare aumenti improvvisi delle tariffe, è consigliabile navigare in modalità anonima per sfuggire al “dynamic pricing”, una pratica utilizzata dalle compagnie aeree per aumentare i prezzi in risposta all’interesse del passeggero. Utilizzare piattaforme che forniscono una panoramica completa dei voli disponibili può aiutare a individuare le migliori offerte, ma è sempre meglio procedere alla prenotazione direttamente sul sito ufficiale della compagnia aerea.
Cosa è cambiato nel mercato aereo
Il mercato del trasporto aereo italiano ha registrato nel 2023 circa 163 milioni di passeggeri. Tuttavia, la domanda supera l’offerta, portando a un aumento dei prezzi. Le compagnie low-cost hanno sottolineato le sfide che hanno dovuto affrontare dopo le perdite causate dalla pandemia di COVID-19, tra cui problemi tecnici specifici con alcuni modelli di aerei e l’aumento dei costi del carburante.
Sebbene i voli low-cost a tariffe incredibilmente basse siano diventati rari, è ancora possibile risparmiare sui viaggi aerei con una pianificazione attenta e l’uso delle strategie giuste. Essere flessibili con le date di viaggio, navigare in modalità anonima e sfruttare i periodi di bassa stagione sono solo alcune delle strategie che i viaggiatori possono adottare per ottenere le migliori tariffe possibili e continuare a viaggiare senza spendere una fortuna.
Truffa dei messaggi che svuotano il conto
Come funzionano le truffe dei messaggi che svuotano il conto:
Le truffe dei messaggi che svuotano il conto di solito iniziano con un messaggio di testo o un’email fraudolenta che sembra provenire da una fonte affidabile, come una banca o un’azienda di carte di credito. Questi messaggi possono avvertirti di un’attività sospetta sul tuo conto o chiedere di verificare le tue informazioni di accesso per motivi di sicurezza. Spesso contengono link malevoli o chiedono di rispondere fornendo informazioni personali come numeri di conto, password o codici di sicurezza.
Una volta che l’utente viene ingannato e fornisce le proprie informazioni sensibili, i truffatori possono accedere al conto bancario e compiere transazioni non autorizzate, svuotandolo completamente.
Come riconoscere le truffe dei messaggi che svuotano il conto:
- Richieste di informazioni sensibili: Le istituzioni finanziarie legittime non chiederanno mai di condividere password, codici di sicurezza o altre informazioni sensibili tramite email o messaggi di testo.
- Grammatica e ortografia scadenti: Molti messaggi di truffa contengono errori grammaticali o ortografici evidenti. Le istituzioni finanziarie professionali di solito comunicano in modo corretto e professionale.
- Link sospetti: Evita di cliccare su link presenti in messaggi sospetti. Se hai dubbi sulla legittimità di un messaggio, contatta direttamente l’istituzione finanziaria utilizzando i contatti ufficiali forniti sul loro sito web.
- Pressione per agire velocemente: Le truffe spesso cercano di creare un senso di urgenza, incoraggiandoti a prendere decisioni rapide. Prenditi del tempo per verificare la validità delle richieste prima di agire.
Come difendersi dalle truffe dei messaggi che svuotano il conto:
- Mantieni aggiornati i software di sicurezza: Assicurati di avere installati antivirus e antispyware aggiornati sul tuo dispositivo.
- Sii vigile: Controlla regolarmente il saldo e l’attività del tuo conto bancario per rilevare eventuali transazioni sospette.
- Educazione: Informa te stesso e i tuoi familiari sui tipi di truffe comuni e su come riconoscerle.
- Utilizza l’autenticazione a due fattori: Attiva l’autenticazione a due fattori per l’accesso al tuo conto bancario, se disponibile. Questo aggiunge un ulteriore livello di sicurezza richiedendo un codice generato o inviato tramite un’altra modalità di comunicazione ogni volta che accedi al tuo conto.
- Segnala le truffe: Se ricevi un messaggio sospetto, segnalalo all’istituzione finanziaria coinvolta e alle autorità competenti.
Truffe delle assicurazioni online: come proteggersi
Nell’era digitale, sempre più persone si rivolgono alle assicurazioni online per ottenere coperture convenienti e rapide. Tuttavia, questa comodità è spesso accompagnata da rischi, poiché i truffatori trovano sempre nuovi modi per sfruttare le vulnerabilità del sistema. Le truffe assicurative online sono diventate un problema diffuso, con individui e aziende che subiscono perdite finanziarie significative.
Le Truffe più Comuni
- Falsi richiami di assicuratori: Truffatori fingono di essere agenti assicurativi legittimi e contattano le vittime per offrire tariffe incredibilmente convenienti. Chiedono poi i dettagli personali e finanziari delle vittime, che vengono utilizzati per commettere frodi finanziarie.
- Polizze fasulle: I truffatori creano siti web falsi che sembrano appartenere a compagnie assicurative rispettabili. Offrono polizze a prezzi scontati, ma dopo aver ricevuto il pagamento, non forniscono alcuna copertura assicurativa.
- Falsificazione di reclami: Alcune persone presentano reclami assicurativi falsi o gonfiati per ottenere un risarcimento finanziario non meritato.
- Furti di identità: I truffatori rubano le informazioni personali, come numeri di previdenza sociale o numeri di carta di credito, per aprire polizze assicurative false o presentare reclami fraudolenti a nome della vittima.
Come Proteggersi
- Verifica l’affidabilità dell’assicuratore: Prima di acquistare una polizza, assicurati che la compagnia assicurativa sia registrata presso le autorità competenti e goda di una buona reputazione. Verifica i feedback degli utenti e leggi recensioni affidabili per evitare truffe.
- Attenzione alle offerte troppo allettanti: Sii scettico riguardo a offerte assicurative incredibilmente convenienti. Se sembra troppo bello per essere vero, potrebbe essere una truffa. Confronta sempre le offerte con quelle di altre compagnie assicurative per avere un’idea realistica dei prezzi di mercato.
- Proteggi le tue informazioni personali: Non fornire mai informazioni personali o finanziarie a presunti agenti assicurativi tramite telefono o email, a meno che tu non sia sicuro al 100% della loro autenticità. Le compagnie assicurative legittime non chiederanno mai informazioni sensibili in modo non sicuro.
- Mantieni la vigilanza sui reclami assicurativi: Sei responsabile dei reclami che presenti. Assicurati che tutti i reclami siano accurati e che siano supportati da documenti validi. Se sospetti di essere vittima di un reclamo fraudolento, segnalalo immediatamente alla tua compagnia assicurativa.
- Monitora le tue informazioni finanziarie: Monitora regolarmente i tuoi conti finanziari per individuare attività sospette. Segnala tempestivamente qualsiasi transazione non autorizzata alla tua banca o alla società emittente della carta di credito.
Le truffe assicurative online rappresentano una minaccia significativa per i consumatori. Tuttavia, con la giusta consapevolezza e cautela, è possibile proteggersi efficacemente da queste frodi. Ricorda sempre di verificare l’affidabilità dell’assicuratore, proteggere le tue informazioni personali e monitorare attentamente tutte le attività assicurative e finanziarie. In questo modo, puoi godere dei vantaggi delle assicurazioni online senza cadere nelle trappole dei truffatori.
Fine contributo straordinario sul bonus sociale luce
A partire dal 1° aprile, i beneficiari del bonus sociale sulla luce dovranno affrontare un cambiamento importante: si interromperà il contributo straordinario, che fino al 31 marzo 2024 ha alleggerito le loro spese energetiche. Questa misura, pensata dal governo per facilitare ulteriormente le famiglie in difficoltà, si aggiungeva al bonus ordinario, ma ora giunge al termine.
Ritorno al Bonus base
Con la fine del contributo straordinario, i beneficiari del bonus sociale elettrico torneranno alla versione base di questa agevolazione. Il valore del bonus sarà determinato direttamente da Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), e dipenderà dal numero di componenti del nucleo familiare, come indicato nella Dichiarazione Sostitutiva Unica.
Lo sconto mensile
Lo sconto applicato in bolletta non sarà più costante ogni mese, ma sarà variabile in base alla quantità di energia consumata. Ad esempio, se lo sconto mensile è di 15 euro, questo verrà applicato solo sugli importi effettivamente consumati in quel periodo.
Tariffe da Aprile a Dicembre
Le cifre del bonus sociale varieranno in base alle dimensioni del nucleo familiare. Per una famiglia composta da una o due persone, il bonus sarà di 11,7 euro mensili da aprile a dicembre 2024. Tale importo salirà a 15 euro per nuclei di tre o quattro persone, e a 16 euro per nuclei superiori a quattro componenti.
Ottenere il Bonus
Non sarà necessario fare domanda per ottenere il bonus sociale. Esso verrà erogato automaticamente sulla base della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), rendendo la presentazione di quest’ultima un requisito fondamentale per riceverlo.
Limiti ISEE 2024
Per il 2024, il limite ISEE che permette di accedere al bonus sociale è di 9530 euro a famiglia, aumentando fino a 20.000 euro se ci sono figli a carico dai 4 anni in su.
Affitti per le vacanze di Pasqua: come evitare truffe e godersi una vacanza sicura
Con l’avvicinarsi delle festività pasquali, sempre più persone si preparano a trascorrere del tempo fuori casa, optando spesso per l’affitto di case o appartamenti per godersi una pausa ben meritata. Tuttavia, con l’aumento della richiesta di alloggi temporanei, cresce anche il rischio di essere truffati. È fondamentale essere consapevoli delle possibili insidie e adottare le giuste precauzioni per proteggere sé stessi e il proprio portafoglio.
Il fenomeno degli affitti temporanei: Negli ultimi anni, il mercato degli affitti temporanei ha conosciuto un’esplosione, grazie soprattutto alla diffusione di piattaforme online specializzate come Airbnb, Booking.com e HomeAway. Queste piattaforme consentono agli utenti di trovare e prenotare alloggi da privati in tutto il mondo, semplificando il processo di ricerca e prenotazione.
Le truffe più diffuse: Purtroppo, con il proliferare degli affitti temporanei, si sono moltiplicate anche le truffe mirate ai turisti in cerca di alloggio. Tra le più comuni:
- Annunci fasulli: Truffatori creano annunci ingannevoli su piattaforme di affitto temporaneo, promettendo alloggi che non esistono o che non sono disponibili per la prenotazione. Una volta ricevuto il pagamento, il truffatore sparisce nel nulla.
- Pagamenti al di fuori della piattaforma: Alcuni truffatori tentano di convincere gli affittuari a effettuare pagamenti al di fuori delle piattaforme ufficiali, offrendo sconti o altre promesse allettanti. Tuttavia, effettuare pagamenti al di fuori delle piattaforme ufficiali può rendere impossibile recuperare i soldi in caso di truffa.
- Alloggi non conformi: In alcuni casi, gli alloggi prenotati potrebbero non corrispondere alla descrizione fornita nell’annuncio. Potrebbero mancare servizi essenziali o l’alloggio potrebbe essere in condizioni peggiori di quanto descritto.
Come proteggersi: Per evitare di cadere vittima di truffe durante la ricerca di alloggi temporanei per le vacanze pasquali, è consigliabile seguire queste precauzioni:
- Verificare l’affidabilità del venditore: Prima di prenotare, è importante controllare l’affidabilità dell’host o del venditore. Leggere le recensioni degli altri utenti può fornire utili indicazioni sulla reputazione dell’host e sulla qualità dell’alloggio.
- Evitare pagamenti al di fuori della piattaforma: È preferibile effettuare tutti i pagamenti attraverso le piattaforme ufficiali di affitto temporaneo. In questo modo si garantisce maggiore sicurezza e la possibilità di ricevere assistenza dalle piattaforme in caso di problemi.
- Esaminare attentamente le descrizioni: Prima di prenotare, è consigliabile leggere attentamente la descrizione dell’alloggio, assicurandosi che corrisponda alle proprie esigenze e aspettative.
Costi dei voli in aumento: il timore dei viaggiatori in vista della Pasqua
Il costo dei voli in aumento: un preoccupante trend in vista della Pasqua.
Con l’arrivo della Pasqua, i viaggiatori stanno affrontando un duro colpo finanziario mentre i prezzi dei voli continuano a salire vertiginosamente. Questo aumento dei costi, che si verifica in concomitanza con la stagione festiva, sta causando crescente preoccupazione tra coloro che sperano di viaggiare durante questo periodo.
Secondo recenti analisi condotte dall’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo (IATA), i prezzi dei biglietti aerei sono aumentati significativamente nelle ultime settimane, con un picco particolarmente evidente proprio in vista delle festività pasquali. Tale tendenza sembra essere alimentata da una combinazione di fattori, tra cui la domanda sempre più elevata, le restrizioni di viaggio ancora in atto in molte parti del mondo e il continuo impatto della pandemia di COVID-19 sul settore dei trasporti.
Molti operatori turistici e compagnie aeree hanno già riscontrato una forte domanda per i voli durante il periodo pasquale, con molte rotte già esaurite o con pochi posti rimasti disponibili. Questa crescente richiesta, combinata con la limitata disponibilità di voli a causa delle restrizioni di capacità ancora in vigore in molte compagnie aeree, ha creato un ambiente in cui i prezzi dei biglietti hanno raggiunto livelli notevolmente alti.
Inoltre, va considerato anche l’effetto delle misure di sicurezza aggiuntive che molte compagnie aeree devono adottare a causa della pandemia. Queste misure, che includono la pulizia e la disinfezione più frequenti degli aeromobili, nonché la necessità di mantenere una distanza fisica tra i passeggeri a bordo, possono contribuire ad aumentare i costi operativi delle compagnie aeree. Di conseguenza, tali costi vengono spesso ripassati ai passeggeri attraverso un aumento dei prezzi dei biglietti.
L’effetto combinato di questi fattori sta mettendo a dura prova i budget dei viaggiatori, molti dei quali si trovano ora a dover fare i conti con costi molto più elevati rispetto alle loro aspettative iniziali. Ciò solleva anche preoccupazioni più ampie riguardo all’accessibilità dei viaggi aerei durante i periodi festivi, con il rischio che molte persone possano essere escluse dalla possibilità di viaggiare a causa dei costi proibitivi.
Tuttavia, con la Pasqua alle porte e la domanda continua a crescere, sembra che i viaggiatori dovranno affrontare prezzi più alti se vogliono partecipare alle celebrazioni pasquali lontano da casa.
Amazon modifica la politica dei resi: riduzione dei tempi di restituzione
Amazon ha recentemente annunciato importanti cambiamenti nella sua politica dei resi, riducendo il periodo entro cui molti articoli elettronici di consumo possono essere restituiti. A partire dal 25 marzo 2024, gli articoli di alcune categorie potranno essere restituiti entro 14 giorni dalla data di acquisto anziché dopo 30 giorni, come era precedentemente consentito. La decisione è stata comunicata ufficialmente dal colosso dell’e-commerce tramite un comunicato inviato agli utenti tedeschi, ma riguarda anche i consumatori italiani.
Nuove regole per i resi di Amazon: cosa cambia
Secondo il comunicato ufficiale di Amazon, la società ha pianificato i cambiamenti in modo da permettere ai consumatori di adattarsi alle modifiche apportate. Durante il periodo compreso tra il 25 marzo e il 25 aprile, sarà ancora possibile richiedere un reso entro 30 giorni dalla data di acquisto. Tuttavia, dal 26 aprile 2024, i clienti non potranno più richiedere un reso dopo 30 giorni dalla data di consegna, e il periodo di restituzione obbligatoria sarà di 14 giorni per tutti i prodotti interessati.
Amazon ha assicurato che le richieste di reso presentate durante il periodo transitorio verranno valutate e, se conformi alla politica di restituzione e rimborso dell’azienda, saranno approvate e rimborsate. Per garantire trasparenza, il periodo di restituzione di ciascun prodotto sarà chiaramente indicato nella pagina di acquisto, proprio sotto il prezzo del prodotto stesso.
Categorie di prodotti interessati dalla nuova politica
Le nuove regole sui resi di Amazon si applicano principalmente a diverse categorie di prodotti, con un particolare focus sugli articoli di tecnologia e elettronica di consumo. Tra i prodotti interessati ci sono fotocamere, elettronica, cancelleria e prodotti per ufficio, computer, dispositivi wireless, videogiochi, musica e video/DVD. È importante notare che questa politica si applica ai prodotti venduti da venditori terzi, indipendentemente dal canale di distribuzione.
Amazon non ha fornito una spiegazione ufficiale per la modifica della sua politica sui resi. Tuttavia, alcuni esperti ipotizzano che ciò possa essere dovuto a diversi fattori. Uno di questi potrebbe essere il desiderio di contrastare i resi “tattici”, in cui i consumatori utilizzano un prodotto senza pagarlo effettivamente, restituendolo poco prima della scadenza del periodo di restituzione.
Un altro possibile motivo potrebbe essere l’impatto finanziario e ambientale dei resi. I resi hanno un costo significativo per i rivenditori, sia in termini di mancate vendite che di costi di trasporto e smaltimento dei prodotti resi. Riducendo il periodo di restituzione, Amazon potrebbe cercare di mitigare questi problemi e migliorare la gestione dei resi nel complesso.
La decisione di Amazon di ridurre il periodo di restituzione per molti prodotti elettronici di consumo ha suscitato un dibattito tra i consumatori. Mentre alcuni accolgono favorevolmente il cambiamento, altri si preoccupano degli effetti negativi che potrebbe avere sulle loro esperienze di acquisto. Tuttavia, è chiaro che Amazon sta cercando di adottare misure per migliorare la sua politica dei resi e garantire una maggiore trasparenza e efficienza nel processo di restituzione dei prodotti. Per ulteriori informazioni su questa modifica e sui suoi possibili impatti, è possibile consultare il sito ufficiale di Amazon.
Novità positive per i contribuenti: il nuovo decreto attuativo della riforma fiscale
Il panorama fiscale italiano si appresta a vivere importanti cambiamenti grazie al nuovo decreto attuativo della riforma fiscale, portando con sé una serie di novità che promettono di alleviare il peso sulle spalle dei contribuenti. Tra le principali novità, si evidenzia soprattutto l’allungamento dei piani di rateazione per gli atti di accertamento emessi a partire dal 1° gennaio 2025.
In particolare, per i contribuenti che autodichiarano la propria condizione di difficoltà finanziaria e che presentano debiti fino a 120.000,00 euro, si prevede un significativo aumento del numero di rate concedibili. Attualmente limitate a 72, le rate diventeranno 84 nel biennio 2025-26, 96 nel 2027-28 e 108 a partire dal 2029. Per coloro che documentano la propria difficoltà finanziaria con l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) nel caso di persone fisiche e ditte individuali, o con i dati contabili, le rate potranno salire addirittura a 120 già dal prossimo anno.
Un’altra importante novità riguarda la cancellazione automatica delle cartelle esattoriali non riscosse entro 5 anni, a partire dal 1° gennaio 2025. Questa procedura, denominata “discarico automatico”, riguarderà le quote affidate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione che non saranno riscosse entro il quinto anno successivo al 31 dicembre. Inoltre, l’Agenzia avrà la facoltà di procedere al “discarico anticipato” per le quote affidate dal 2025 in poi, qualora si rilevi la chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale, o l’assenza di beni del debitore suscettibili di poter essere aggrediti.
Queste misure, pensate per fornire maggiore respiro ai contribuenti in difficoltà, rappresentano un passo significativo verso un sistema fiscale più equo ed efficiente, mitigando gli oneri finanziari e offrendo una maggiore flessibilità nella gestione dei debiti.
ARERA: incontro del tavolo consumatori fine tutela
Nel comunicato diffuso ieri, ARERA ha confermato i principali temi affrontati nell’incontro con le associazioni dei consumatori, ponendo particolare enfasi sulle prossime azioni che l’Autorità intende intraprendere per sostenere il processo di eliminazione del mercato tutelato.
Per i clienti domestici non vulnerabili, ARERA ha ribadito la possibilità di accedere al Servizio di Maggior Tutela, il quale resterà attivo fino al 30 giugno 2024. Questa opzione rimane aperta anche dopo tale data per i clienti vulnerabili, i quali continueranno a beneficiare del servizio tutelato.
In merito a ciò, ARERA ha raccomandato agli operatori del mercato tutelato di garantire ai consumatori finali il diritto di rientrare nella Tutela in modo agevole, fino all’ultimo giorno utile. Questa opportunità deve essere resa disponibile in ogni circostanza, assicurando un accesso semplice e immediato al servizio.
Parallelamente, ARERA ha confermato l’avvio di un’attività di monitoraggio per il trasferimento dei clienti al Servizio a Tutele Graduali per l’energia elettrica, previsto per il 1° luglio 2024. Attualmente, l’Autorità sta conducendo verifiche e allineamenti delle informazioni anagrafiche per garantire un corretto avvio dei rapporti contrattuali tra consumatori e fornitori selezionati tramite aste per gestire il nuovo STG.
Particolarmente interessante è anche l’annuncio relativo al monitoraggio dei prezzi applicati ai clienti. ARERA ha chiarito di essere al lavoro per sviluppare sistemi di monitoraggio affidabili, espressi in €/kWh per consentire una maggiore comparabilità, al fine di fornire informazioni sulle scelte dei clienti finali nel Mercato Libero.
Queste iniziative testimoniano l’impegno dell’Autorità nel garantire una transizione fluida e equa dal mercato tutelato a quello libero, assicurando al contempo la tutela e la trasparenza per i consumatori finali nel settore dell’energia.
Bollette energetiche: consumatori ostacolati nel tornare al mercato tutelato
Con l’avvicinarsi della fine del Mercato Tutelato dell’Elettricità, fissata per il prossimo 30 giugno, gli utenti si trovano di fronte a un dilemma: rimanere nel mercato libero o tornare al tutelato, che sembra offrire tariffe più convenienti. Tuttavia, il ritorno al regime tutelato si sta rivelando più difficile del previsto, con molti operatori che ostacolano o rallentano il processo.
Il Mercato Tutelato dell’Elettricità è stato un punto di riferimento per molti consumatori per anni, garantendo prezzi stabili e accessibili. Tuttavia, con l’avvento del mercato libero, sempre più utenti hanno deciso di passare a fornitori alternativi, alla ricerca di offerte più vantaggiose e flessibilità contrattuale.
Tuttavia, la prospettiva di tariffe più convenienti nel mercato tutelato sta portando molti utenti a riconsiderare la propria scelta. La possibilità di tornare al tutelato entro il 30 giugno, come previsto dalla normativa vigente, sembrerebbe un’opzione allettante. Inoltre, i consumatori si stanno scontrando con una serie di ostacoli nel processo di transizione.
Uno dei principali problemi riscontrati è la difficoltà nel contattare gli operatori per richiedere il ritorno al mercato tutelato. Molti call center non offrono l’opzione preimpostata per il ritorno alla maggior tutela, e quando si riesce a parlare con un consulente, spesso si viene trasferiti da un ufficio all’altro o rimandati al sito di ARERA, l’Autorità di Regolamentazione per Energia Reti e Ambiente.
Inoltre, molte società richiedono una documentazione dettagliata via mail, rallentando ulteriormente il processo. Ci sono stati casi in cui gli operatori hanno negato l’esistenza della possibilità di ritorno al mercato tutelato, causando confusione e frustrazione tra i consumatori.
Anche una volta inviata la documentazione richiesta, i tempi per finalizzare l’operazione appaiono eccessivamente lunghi, con alcuni utenti che segnalano tempi di attesa fino a due mesi.
Di fronte a queste difficoltà, molte associazioni per i consumatori hanno deciso di rivolgersi all’Antitrust per segnalare il problema.
Noi di U.Di.Con, diamo sostegno a questa iniziativa, evidenziando la necessità di garantire ai consumatori un’effettiva libertà di scelta e un accesso agevole al mercato tutelato.
La truffa del bonifico sbagliato: come funziona e cosa fare se ne diventate vittima
Negli ultimi tempi, diversi consumatori hanno segnalato di essere caduti vittime di una truffa nota come “bonifico sbagliato”. Si tratta di un inganno orchestrato da truffatori che, approfittando della buona fede delle persone, cercano di sfruttare i loro conti correnti per occultare denaro di provenienza illecita.
Come operano i truffatori
Il meccanismo della truffa del bonifico sbagliato è piuttosto semplice ma efficace. Inizialmente, la vittima riceve un accredito sul proprio conto corrente, generando un senso di sorpresa e, forse, di gioia per l’improvviso arrivo di denaro. Tuttavia, il momento di felicità viene interrotto quando il truffatore contatta la vittima, chiedendo la restituzione delle somme erroneamente accreditate e fornendo un IBAN per il riaccredito.
Ciò che rende questa truffa particolarmente ingannevole è che l’IBAN fornito dal truffatore per il riaccredito è diverso da quello di provenienza. In questo modo, il denaro illecito viene fatto circolare attraverso il conto di una persona ignara, rendendo più difficile risalire al flusso di denaro e indirizzando i sospetti proprio sulla vittima.
Spesso, le somme trasferite sul conto della vittima sono state sottratte ad altri consumatori attraverso varie truffe, come la vendita di prodotti finti o la prenotazione di alloggi vacanza inesistenti. Il truffatore, dopo aver rubato l’identità della vittima, fa accreditare il denaro sul suo conto al fine di eludere i controlli e rendere più complesso il processo di individuazione.
Cosa fare se vi capitasse di ricevere un bonifico “sbagliato”
Se vi trovate nella situazione di ricevere un bonifico non richiesto, è fondamentale agire prontamente e con cautela. Ecco alcuni passi da seguire:
- Avvertire immediatamente la propria banca: Comunicate alla vostra banca quanto accaduto e fornite loro tutti i dettagli del bonifico, compreso l’IBAN di provenienza e quello fornito dal truffatore.
- Denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine: Rivolgetevi alle autorità competenti e presentate una denuncia dettagliata della truffa subita. Questo aiuterà le autorità a intraprendere le azioni necessarie per indagare sul caso.
- Non trasferire denaro: Non cedete alla richiesta del truffatore di trasferire il denaro su un altro conto. Questo potrebbe implicare la vostra complicità nella truffa o nel riciclaggio di denaro.
- Rimanere in contatto con la propria banca: Continuate a collaborare con la vostra banca e fornite loro qualsiasi ulteriore informazione richiesta durante le indagini.
Posso trattenere la somma?
Potreste chiedervi se è possibile trattenere le somme erroneamente accreditate sul vostro conto. Giuridicamente parlando, la persona che ha effettuato l’accredito ha il diritto di richiedere la restituzione del denaro. Pertanto, se vi rifiutate di restituire le somme, potreste rischiare di essere accusati di appropriazione indebita.
Tuttavia, è importante sottolineare che non avete l’obbligo di trasferire il denaro su un altro conto, soprattutto se vi viene richiesto da un truffatore. In questi casi, è consigliabile coinvolgere l’istituto di credito e seguire le loro indicazioni.
Se vi trovate nella spiacevole situazione di ricevere un bonifico “sbagliato”, è essenziale agire con prudenza e seguire i passi sopra descritti. Ricordate che la richiesta di restituzione del denaro prescrive entro 10 anni, quindi è consigliabile lasciare i fondi intatti sul conto fino a quando la situazione non sarà risolta in modo chiaro e definitivo.
Modena: analisi demografica ed economica – L’angolo dei diritti
Oggi, Vincenzo Paldino, ha affrontato diversi argomenti riguardanti la situazione demografica ed economica di Modena.
Demografia:
- Nel 2023, la popolazione è diminuita di 230 unità, raggiungendo 183.763 persone.
- Il saldo migratorio è positivo grazie all’immigrazione, ma il saldo naturale è negativo (-837 unità).
- La propensione a procreare è diminuita, soprattutto tra le donne straniere.
- I neo-residenti stranieri provengono principalmente da Bangladesh, Ucraina, Albania e Tunisia.
- Ci sono 84.339 famiglie con una media di 2,1 componenti per famiglia.
Economia:
- Dal 2012 al 2023, Modena ha visto la chiusura di 350 negozi e oltre 80 bar, ma ha registrato un aumento di ristoranti e attività ricettive.
- Il commercio al dettaglio è diminuito, soprattutto nel centro storico.
- Il numero di ristoranti è cresciuto mentre il numero di bar è diminuito.
- La ricettività ha visto un saldo positivo, con un aumento delle imprese.
- Il commercio online è una sfida per i negozi, ma il 38,3% delle attività lo considera importante nel 2023.
Bonus computer 2024
Il governo ha lanciato un’iniziativa volta a ridurre il divario digitale nel paese, presentando il “bonus computer 2024“, destinato agli studenti universitari e delle scuole superiori provenienti da famiglie in difficoltà.
Contributo per l’acquisto di dispositivi informatici: Questo contributo, del valore di 300 euro, è finalizzato all’acquisto di computer portatili o fissi, sia nuovi che usati, escludendo tuttavia l’acquisto di accessori come scanner o stampanti.
Requisiti per richiedere il bonus: Esiste un limite massimo di reddito familiare, fissato a 20 mila euro ISEE, e il bonus può essere richiesto una sola volta.
Procedura di richiesta: Gli studenti interessati devono collegarsi all’app Io, compilare la domanda dedicata, fornendo informazioni come il codice fiscale, IBAN e ISEE, allegando inoltre copie dei documenti di identità.
Bonus Internet: È importante distinguere il bonus computer dal bonus Internet, quest’ultimo destinato alle famiglie che non usufruiscono ancora di un servizio di connettività e che consiste in un voucher del valore di 100 euro.
Come proteggersi dallo Skimpflation: strategie per i consumatori consapevoli
Cos’è Skimpflation?
Skimpflation è un termine coniato per descrivere la pratica delle aziende di ridurre non solo le dimensioni dei loro prodotti, ma anche la qualità degli ingredienti o dei materiali utilizzati, mantenendo comunque invariato il prezzo finale. È una strategia adottata per nascondere l’impatto dell’inflazione sui consumatori, mentre le aziende cercano di mantenere i margini di profitto.
Differenze tra Skimpflation e Shrinkflation
La shrinkflation è un concetto più familiare, che si riferisce alla pratica delle aziende di ridurre le dimensioni dei loro prodotti mantenendo lo stesso prezzo. Questo può avvenire attraverso una diminuzione delle quantità, ma mantenendo intatte le qualità e gli ingredienti del prodotto. D’altra parte, lo skimpflation va oltre la semplice riduzione delle dimensioni; coinvolge una diminuzione della qualità o della quantità degli ingredienti, pur mantenendo il prezzo invariato.
Impatto sui consumatori e sull’economia
Mentre la shrinkflation è stata oggetto di discussione da parte dei consumatori, lo skimpflation potrebbe essere più difficile da individuare e misurare. Poiché coinvolge una diminuzione della qualità insieme alle dimensioni ridotte, i consumatori potrebbero non rendersi conto immediatamente del cambiamento e potrebbero attribuirlo ad altre variabili.
Per l’economia, lo skimpflation potrebbe complicare gli sforzi per monitorare e misurare l’inflazione effettiva. Se i consumatori non riconoscono la diminuzione della qualità o la riduzione delle quantità, potrebbe esserci una percezione distorta dei tassi di inflazione reali, con possibili implicazioni per le politiche monetarie e fiscali.
La crescente diffusione dello skimpflation ha reso importante per i consumatori adottare strategie per proteggersi da questa pratica. Ecco alcune linee guida utili:
1. Consapevolezza dei prodotti: Monitorare attentamente i prodotti che si acquistano abitualmente e prestare attenzione a eventuali cambiamenti nelle dimensioni, nella qualità o negli ingredienti. Tenere traccia dei dettagli di imballaggio e degli elenchi degli ingredienti può aiutare a individuare variazioni sospette.
2. Confronto dei prezzi per unità: Piuttosto che concentrarsi solo sul prezzo totale, confrontare i prezzi per unità di misura (come costo per grammo o per litro) può rivelare variazioni nascoste nelle dimensioni dei prodotti.
3. Esplorare marche alternative: Esplorare marche alternative o prodotti simili potrebbe rivelare opzioni di valore migliore o mantenere alta la qualità degli acquisti, nonostante le pratiche di skimpflation.
4. Flessibilità nell’acquisto: Essere disposti ad adattare le abitudini di acquisto in base alle variazioni dei prodotti e alle fluttuazioni dei prezzi. Ad esempio, considerare l’acquisto di prodotti sfusi o alla rinfusa per evitare l’aumento dei costi associati alle confezioni preconfezionate.
5. Condivisione delle informazioni: Comunicare con altri consumatori attraverso comunità online o social media può essere utile per condividere esperienze e informazioni su pratiche di skimpflation e individuare alternative migliori.
6. Feedback alle aziende: Fornire feedback alle aziende quando si notano variazioni significative nei loro prodotti può incoraggiare una maggiore trasparenza e responsabilità nel mantenere la qualità e le dimensioni dei prodotti.
7. Educazione finanziaria: Migliorare la propria educazione finanziaria per comprendere meglio come l’inflazione e le pratiche commerciali influenzano le decisioni di acquisto può rendere i consumatori più consapevoli e preparati ad affrontare lo skimpflation.
Rimanere informati e consapevoli dei cambiamenti nei prodotti e nei prezzi è fondamentale per proteggersi dagli effetti dello skimpflation e mantenere un potere d’acquisto efficace nel lungo termine.
Trenitalia sospende il nuovo regolamento sui bagagli sulle frecce
Trenitalia ha annunciato la sospensione dell’applicazione del nuovo regolamento riguardante il trasporto di bagagli, monopattini e biciclette a bordo dei treni ad alta velocità Frecce. La decisione, è stata comunicata tramite una nota ufficiale dell’azienda.
Il nuovo regolamento, originariamente previsto per entrare in vigore il 1° marzo 2024, prevedeva delle limitazioni rigide sul numero e sulle dimensioni dei bagagli consentiti a bordo, oltre a specifiche disposizioni per il trasporto di monopattini e biciclette.
Secondo le disposizioni del regolamento, i passeggeri avrebbero potuto portare gratuitamente fino a due bagagli ciascuno. Le dimensioni massime consentite per i bagagli dipendevano dalla classe di viaggio e dal livello di servizio scelto. Ad esempio, in seconda classe e nei livelli Standard e Premium, la somma delle dimensioni totali del bagaglio non avrebbe dovuto superare i 161 cm, mentre in prima classe e nei livelli Executive e Business il limite sarebbe stato di 183 cm.
Inoltre, il regolamento contemplava disposizioni specifiche per il trasporto di attrezzature speciali come sci, carrozzine, passeggini, strumenti musicali, biciclette (se smontate e/o pieghevoli) e monopattini elettrici. La somma delle dimensioni totali per queste attrezzature non avrebbe dovuto superare i 200 cm.
I passeggeri sarebbero stati tenuti ad apporre un’etichetta con i propri dati su ciascun bagaglio, altrimenti sarebbero incorso in una multa di 50 euro e sarebbero stati obbligati a scaricare i bagagli alla prima fermata del treno.
La decisione di sospendere l’applicazione di questo nuovo regolamento è stata accolta con favore da parte dei passeggeri, che avevano sollevato diverse criticità riguardo alle restrizioni proposte. Trenitalia non ha fornito indicazioni precise sulla durata della sospensione o su eventuali modifiche future al regolamento, ma ha assicurato di tenere conto delle necessità e delle preoccupazioni dei suoi clienti.
Riconoscere e contrastare la pubblicità ingannevole
La pubblicità è ovunque, ma non sempre è onesta.
Molte volte, ci troviamo di fronte a annunci che possono essere ingannevoli o fuorvianti, facendoci spendere soldi per prodotti o servizi che non corrispondono alle aspettative.
Ecco alcuni suggerimenti per riconoscere e contrastare la pubblicità ingannevole, proteggendo te stesso e la tua famiglia:
- Fai domande critiche: Non credere a tutto ciò che vedi o senti in un annuncio. Poni domande critiche sulle affermazioni fatte e cerca fonti affidabili per verificarle.
- Leggi le piccole lettere: Spesso, le informazioni importanti sono nascoste nelle “piccole lettere” dei contratti o degli annunci. Assicurati di leggere attentamente tutti i dettagli, comprese le clausole e le limitazioni.
- Fai ricerche: Prima di fare un acquisto importante, prenditi del tempo per fare ricerche online. Leggi recensioni di altri consumatori e confronta prezzi e caratteristiche del prodotto o del servizio che stai considerando.
- Conosci i tuoi diritti: Familiarizza con i tuoi diritti come consumatore. Ad esempio, molte leggi prevedono che le pubblicità non siano ingannevoli o fuorvianti e che i consumatori abbiano il diritto di ottenere un rimborso se un prodotto o un servizio non è come descritto.
- Segnala le violazioni: Se incontri una pubblicità che ti sembra ingannevole o fuorviante, segnala il problema alle autorità competenti.
- Diffida delle promesse troppo belle per essere vere: fai attenzione alle promesse di guadagno rapido o di risultati garantiti senza sforzo, poiché potrebbero essere segnali di una truffa.
Ricordati che essere consapevoli e vigili può aiutarti a difenderti dalla pubblicità ingannevole e a fare scelte più informate e sicure come consumatore.
Novità e aggiornamenti su assicurazioni online, fatturazione telefonica e mercato dell’energia – L’angolo dei diritti
Nell’intervista Vincenzo Paldino, il quale ha affrontato 4 punti importanti:
Assicurazioni auto online: ha evidenziato il crescente interesse per le assicurazioni online, offrendo convenienza e personalizzazione. Nonostante l’aumento dei premi assicurativi, la ricerca online può portare a significativi risparmi.
Aumento dei premi assicurativi: L’aumento dei premi è stato causato dalla frequenza dei sinistri e dall’impatto dell’inflazione. Raccomanda una ricerca approfondita per trovare tariffe più convenienti.
Trasparenza online e bollette telefoniche: ha sottolineato l’importanza della trasparenza nei costi delle bollette telefoniche, evidenziando sanzioni per la fatturazione a 28 giorni.
Ritorno al mercato tutelato dell’energia: ha confermato la possibilità di ritorno al mercato tutelato dell’energia, senza costi aggiuntivi per i clienti.
Bollette e fine tutela: come proteggersi da telefonate dei call center
La fine della tutela delle bollette costituisce una tappa cruciale per i consumatori italiani, poiché si apre la strada a cambiamenti significativi nelle tariffe e nei contratti relativi ai servizi energetici e di telecomunicazione. Tuttavia, oltre a navigare attraverso queste modifiche, è essenziale per i consumatori proteggersi dalle continue sollecitazioni dei call center, che spesso cercano di proporre offerte e servizi aggiuntivi. Ecco alcuni suggerimenti utili per difendersi da queste chiamate indesiderate.
- Conferma dell’identità dell’operatore: Quando ricevete una chiamata da un call center, assicuratevi che l’operatore si identifichi chiaramente e indichi il motivo della chiamata. Questo vi permette di essere consapevoli dell’origine della comunicazione e valutare se desiderate continuare la conversazione.
- Richiesta di informazioni complete: Se l’operatore propone offerte o servizi, non esitate a chiedere informazioni complete e dettagliate. È vostro diritto comprendere appieno ciò che vi viene offerto prima di prendere una decisione.
- Esprimere il proprio rifiuto: Se non siete interessati all’offerta o al servizio proposto, siate chiari nel comunicare il vostro rifiuto. Gli operatori devono rispettare la vostra decisione e non insistere in modo invadente.
- Limitare la condivisione di informazioni personali: Evitate di condividere informazioni personali sensibili con gli operatori dei call center, a meno che non siate certi della legittimità della chiamata e della fonte.
- Richiesta di rimozione dal registro: Qualora desideriate non essere più contattati dai call center per finalità commerciali, potete richiedere di essere rimossi dalle loro liste di contatti. Questa richiesta dovrebbe essere rispettata in conformità con le normative sulla privacy.
- Sfruttare applicazioni di blocco chiamate: Esistono applicazioni disponibili per smartphone che consentono di bloccare chiamate indesiderate provenienti da numeri sconosciuti o non desiderati. Esplorate queste opzioni per ridurre le interruzioni causate dai call center.
La fine della tutela delle bollette segna un momento di cambiamento e adattamento per i consumatori italiani. È essenziale essere preparati ad affrontare non solo le modifiche nelle tariffe e nei contratti, ma anche le continue sollecitazioni dei call center. Con una comprensione chiara dei propri diritti, insieme a strategie per proteggere la propria privacy e ridurre le interferenze indesiderate, i consumatori possono gestire in modo più efficace le comunicazioni dei call center durante questo periodo di transizione. Siate consapevoli e informati nel vostro rapporto con i call center, per garantire che le vostre esigenze e preferenze vengano rispettate in modo adeguato.
Diritti dei consumatori nelle compagnie aeree: una guida completa
I diritti dei consumatori nelle compagnie aeree sono un argomento di estrema importanza per chi viaggia in tutto il mondo. Le compagnie aeree sono soggette a regolamenti e normative che tutelano i passeggeri in vari scenari, inclusi ritardi dei voli, cancellazioni, perdita dei bagagli e altro ancora. Ecco una guida approfondita sui principali diritti dei consumatori nelle compagnie aeree:
1. Ritardi e cancellazioni dei voli:
Assistenza durante i ritardi:
- Le compagnie aeree sono tenute a fornire assistenza adeguata ai passeggeri in caso di ritardi prolungati.
- Questa assistenza può includere pasti, bevande, comunicazioni e, se necessario, sistemazioni in hotel.
Compensazioni finanziarie:
- In molti paesi, i passeggeri hanno diritto a compensazioni finanziarie se il loro volo è stato cancellato o ritardato significativamente per motivi sotto il controllo della compagnia aerea.
- Le regole variano, ma in genere dipendono dalla lunghezza del ritardo e dalla distanza del volo.
2. Perdita o danneggiamento dei bagagli:
- Se la compagnia aerea perde o danneggia i bagagli, il passeggero ha diritto a un risarcimento.
- È importante presentare un reclamo immediatamente presso il banco bagagli dell’aeroporto e conservare tutte le ricevute e la documentazione relativa.
3. Informazioni chiare e trasparenti:
- Le compagnie aeree sono tenute a fornire informazioni chiare e trasparenti sui diritti dei passeggeri, sulle tariffe, sulle politiche di bagaglio e su altri aspetti rilevanti del viaggio.
4. Diritti delle persone con disabilità:
- Le compagnie aeree sono obbligate a fornire assistenza alle persone con disabilità e a garantire che abbiano accesso agli stessi servizi dei passeggeri senza disabilità.
5. Overbooking e rifiuto di imbarco:
- Se la compagnia aerea pratica l’overbooking e non c’è posto sufficiente sull’aereo per tutti i passeggeri confermati, devono essere seguite procedure specifiche.
- I passeggeri che vengono rifiutati per l’imbarco hanno diritto a una compensazione o a una sistemazione alternativa.
6. Procedure di reclamo e ricorso:
- Le compagnie aeree devono fornire procedure chiare per la presentazione di reclami e risolvere eventuali controversie in modo tempestivo e equo.
- Se un passeggero non è soddisfatto della risoluzione fornita dalla compagnia aerea, può ricorrere a enti di regolamentazione o organismi di risoluzione delle controversie.
Conoscere i propri diritti come passeggero è essenziale per affrontare eventuali inconvenienti durante i viaggi in aereo. I passeggeri dovrebbero essere consapevoli dei regolamenti locali e internazionali che tutelano i loro diritti e agire di conseguenza in caso di violazioni da parte delle compagnie aeree. Essere informati e preparati può fare la differenza tra una situazione stressante e una risolta in modo soddisfacente.
Truffe delle piattaforme di streaming: come difendersi dai messaggi falsi di pagamento
Nell’era digitale in cui viviamo, le piattaforme di streaming hanno guadagnato popolarità senza precedenti. Tuttavia, insieme alla loro crescente diffusione, si è verificato un aumento delle truffe che sfruttano la fiducia degli utenti. Una delle tattiche più comuni è l’invio di messaggi falsi di pagamento, che possono trarre in inganno anche gli utenti più cauti. Ecco cosa devi sapere su queste truffe e come difenderti.
Come funzionano le truffe dei messaggi falsi di pagamento?
Le truffe dei messaggi falsi di pagamento sono ingannevoli e mirano a indurre gli utenti a rivelare informazioni personali o finanziarie sensibili. Di solito, l’utente riceve un’email o un messaggio di testo che afferma di provenire dalla piattaforma di streaming con cui ha un account. Il messaggio informa l’utente di un problema con il suo account o di un pagamento non andato a buon fine e chiede di fornire informazioni per risolvere la situazione.
Segnali di allarme di un messaggio falso di pagamento:
- Richiesta di informazioni sensibili: Le legittime piattaforme di streaming non chiedono mai password, numeri di carte di credito o altri dati sensibili tramite email o messaggi di testo.
- Url sospetti: Gli url nei messaggi falsi possono sembrare autentici ma spesso sono contraffatti o conducono a siti web non sicuri.
- Pressione per l’azione immediata: I messaggi falsi spesso incoraggiano l’utente a rispondere o agire rapidamente, creando un senso di urgenza.
Come difendersi dalle truffe dei messaggi falsi di pagamento:
- Verifica dell’autenticità: Prima di agire su qualsiasi richiesta, controlla l’autenticità del messaggio. Visita il sito web della piattaforma di streaming direttamente (utilizzando un browser affidabile) anziché fare clic sui link nei messaggi.
- Attenzione ai dettagli: Presta attenzione ai dettagli nel messaggio. Gli errori grammaticali, gli url sospetti o le richieste insolite sono spesso segnali di un messaggio fraudolento.
- Mantieni le informazioni personali al sicuro: Non fornire mai informazioni personali, finanziarie o di accesso tramite email o messaggi di testo. Le piattaforme legittime gestiscono queste questioni attraverso canali protetti e sicuri.
- Segnala l’incidente: Se ricevi un messaggio sospetto, segnalalo immediatamente alla piattaforma di streaming e alle autorità competenti per contribuire a prevenire truffe future.
Le truffe dei messaggi falsi di pagamento sono un rischio crescente nell’ambiente digitale, ma con consapevolezza e prudenza è possibile proteggere se stessi e le proprie informazioni personali. Ricorda di essere vigile, di non cadere nelle trappole della fretta e di verificare sempre l’autenticità delle comunicazioni online. La tua sicurezza digitale dipende dalla tua capacità di riconoscere e respingere le truffe.
Diritto al sapere: una scuola senza esclusioni – L’angolo dei diritti
Grazie al comitato genitori della scuola Ferrari per aver partecipato oggi.
Ricordiamo a tutti che stasera ci sarà un’assemblea dove offriremo assistenza a tutte le famiglie senza chiedere alcun contributo. È stato importante avviare questo confronto. Da mesi chiediamo l’apertura di un tavolo di discussione, ma le istituzioni scolastiche hanno ignorato i nostri appelli e quelli dei comitati. Non possiamo permettere che le esclusioni diventino una prassi che si ripete ogni anno. Non restiamo indifferenti. Vi aspettiamo stasera.
Scontrini, ricevute e bollette: per quanto tempo bisogna conservarli?
In un’era dove la digitalizzazione sta prendendo sempre più piede, la gestione di documenti cartacei come scontrini, bollette e ricevute rimane un aspetto fondamentale della nostra vita quotidiana e finanziaria. La conservazione adeguata di questi documenti non è solo una pratica organizzativa, ma un requisito legale e fiscale che può salvaguardarci da eventuali contestazioni. Ma per quanto tempo dovremmo conservarli e perché?
Scontrini
Gli scontrini fiscali, soprattutto quelli relativi a garanzie su beni di consumo, dovrebbero essere conservati per tutta la durata della garanzia stessa. Questo periodo varia solitamente dai 2 ai 5 anni, a seconda del tipo di prodotto e della politica del produttore o del negozio. La conservazione degli scontrini è cruciale per poter esercitare il diritto di garanzia in caso di difetti o malfunzionamenti.
Bollette
Le bollette di utenze (come acqua, luce, gas e telefono) dovrebbero essere conservate per un periodo minimo di 2 anni. Questa raccomandazione deriva dal fatto che l’Agenzia delle Entrate può richiedere la documentazione di spese detraibili o deducibili presentate nella dichiarazione dei redditi fino a 2 anni dopo la presentazione. Inoltre, per le bollette legate a eventuali detrazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie o risparmio energetico, si raccomanda di conservarle per 10 anni, in linea con i termini per l’accertamento fiscale.
Ricevute
Le ricevute che attestano pagamenti per servizi o acquisti vari (come le rette scolastiche, le spese mediche, i pagamenti di professionisti) dovrebbero essere conservate per almeno 5 anni. Questo termine è dettato dalla possibilità di eventuali controlli fiscali. In particolare, per le spese sanitarie che vengono detratte nella dichiarazione dei redditi, è importante avere una prova del pagamento per poter beneficiare delle relative agevolazioni fiscali.
La conservazione di scontrini, bollette e ricevute è essenziale per diverse ragioni:
- Prova di Acquisto: sono la prova dell’acquisto di un bene o della prestazione di un servizio.
- Diritti di Garanzia: necessari per esercitare i diritti di garanzia su beni e prodotti.
- Controlli Fiscali: utili in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
- Gestione delle Finanze: aiutano a tenere traccia delle spese per una migliore gestione finanziaria personale o aziendale.
Consigli per la Conservazione:
- Digitalizzazione: considerare la scansione o la fotografia di documenti cartacei per conservarli in formato digitale, prestando attenzione alle normative vigenti che regolano la validità di documenti digitalizzati.
- Organizzazione: mantenere i documenti organizzati in cartelle, suddivisi per anno o categoria, facilita la ricerca in caso di necessità.
- Sicurezza: conservare i documenti digitali in luoghi sicuri, possibilmente con backup, per evitare perdite dovute a guasti tecnici o incidenti.
La conservazione adeguata di scontrini, bollette e ricevute è quindi non solo una questione di ordine domestico o aziendale, ma una pratica che tutela i diritti del consumatore e assicura la correttezza delle proprie posizioni fiscali. Con un po’ di organizzazione e l’utilizzo delle tecnologie digitali, gestire questi documenti può diventare un’abitudine semplice e sicura.
Diritto al sapere: una scuola senza esclusioni
La sede modenese di U.Di.Con. Emilia-Romagna chiama a raccolta i genitori dei ragazzi ‘tagliati fuori’ dall’istituto superiore desiderato. Il copione, purtroppo, si è ripetuto, e centinaia di studenti modenesi, che dal prossimo settembre inizieranno la scuola secondaria di secondo grado, sono rimasti esclusi dagli istituti indicati come prima scelta. E questo – fa sapere U.Di.Con. Emilia-Romagna – anche se diversi ragazzi potevano vantare una media voto dall’otto in su, a dimostrazione di un sistema che non riesce a soddisfare le esigenze delle famiglie per scarsa programmazione e risorse ridotte al lumicino.
Nei giorni scorsi i centralini modenesi dell’associazione sono stati presi d’assalto da mamme e papà che già l’anno passato avevano contattato U.Di.Con. Emilia-Romagna per l’esclusione anomala del proprio figlio.
Per queste ragioni la sede modenese di U.Di.Con ha organizzato per giovedì 22 febbraio, alle ore 18, un’assemblea aperta ai cittadini, in particolare alle famiglie, per approfondire il problema e raccogliere segnalazioni. L’appuntamento – dal titolo “Diritto al sapere: Una scuola senza esclusioni” – si terrà presso la Sala INFAP, in strada Saliceta Panaro 5 a Modena, al primo piano.
Come già fatto a inizio 2023, nelle scorse settimane U.Di.Con. Emilia-Romagna era tornata ad accendere i riflettori sul problema esclusioni insieme ai comitati dei genitori In particolare, l’associazione aveva segnalato una nuova anomalia testimoniata da diverse famiglie, cioè la chiamata a casa di alcune scuole superiori modenesi in cui veniva suggerito di ricompilare la domanda per il nuovo anno scolastico indicando altri istituti, in quanto quello prescelto risultava già pieno, ancora prima della chiusura del periodo di iscrizioni fissato al 10 febbraio scorso.
“Siamo amareggiati da quanto sta accadendo – afferma il presidente di U.Di.Con. Emilia-Romagna, Vincenzo Paldino -. Le tante chiamate arrivate al nostro centralino nelle ultime ore, ci hanno convinto ad organizzare una serata in cui ribadiremo l’impegno della nostra associazione a tutelare famiglie e ragazzi. Come già ribadito nelle scorse settimane, il problema poteva venire affrontato avviando un vero confronto con gli enti, ma le scuole lo hanno ostinatamente rifiutato, nonostante il nostro invito e quello dei comitati”.
Nuova proroga per la rottamazione quater: scadenza fissata al 15 marzo 2024
Una nuova proroga è stata annunciata per la Rottamazione Quater, con la nuova data di scadenza prevista per il 15 marzo 2024. Questa estensione coinvolgerà virtualmente tutti i contribuenti, offrendo loro un’opportunità aggiuntiva per regolarizzare le loro situazioni fiscali. È da notare che oltre alla proroga dei termini per il pagamento delle somme dovute, è stata concessa una ulteriore tolleranza di cinque giorni.
Le modifiche riguardanti la Rottamazione Quater sono state incluse nel testo di conversione del Decreto Legge Milleproroghe. Vediamo nel dettaglio cosa cambierà nelle prossime settimane.
L’Agenzia delle Entrate Riscossione ha recentemente ribadito che il termine per versare la terza rata della Rottamazione Quater è il 28 febbraio 2024. Tuttavia, le commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera hanno segnalato un’importante novità durante i lavori sul Decreto Legge Milleproroghe, che riguarda la definizione agevolata delle cartelle esattoriali.
Con la nuova scadenza fissata per il 15 marzo 2024, i contribuenti che hanno aderito al piano rateale potranno effettuare il pagamento come previsto. Inoltre, coloro che non sono riusciti a rispettare i termini avranno l’opportunità di regolarizzare la propria situazione senza incorrere in penalità, grazie alla proroga e alla tolleranza di cinque giorni.
Anche i contribuenti residenti nelle aree colpite dalle alluvioni di maggio potranno beneficiare di questa opportunità, avendo già un calendario di pagamento posticipato di tre mesi rispetto a quello standard.
La Rottamazione Quater ha consentito ai contribuenti di definire agevolatamente i debiti affidati all’agente della riscossione nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.
Questa misura, regolata attraverso la Legge di Bilancio 2023, rappresenta uno strumento di pace fiscale che consente di saldare le somme dovute risparmiando sugli interessi, sanzioni e altri oneri accessori.
La nuova proroga inserita nel Decreto Milleproroghe offre ai contribuenti una nuova finestra temporale entro cui mettersi in regola, consentendo anche un’estensione dei tempi per il versamento della terza rata.
In breve, il mancato o tardivo pagamento delle rate entro il 2023 o entro il 28 febbraio 2024 non determinerà la decadenza della definizione agevolata, a condizione che l’importo completo venga versato entro il nuovo termine.
Ecco un riepilogo delle scadenze e dei contribuenti coinvolti:
Contribuenti in regola con il piano rateale: scadenza terza rata il 28 febbraio, nuova scadenza terza rata 15 marzo 2024.
Contribuenti non in regola con il piano rateale: prime due rate entro il 18 dicembre 2023, terza rata entro il 28 febbraio 2024, nuova scadenza prima, seconda e terza rata 15 marzo 2024.
Contribuenti residenti nelle aree colpite dalle alluvioni: seconda rata entro il 28 febbraio 2024, nuova scadenza seconda rata 15 marzo 2024.
Contribuenti residenti nelle aree colpite dalle alluvioni non in regola: prime due rate entro il 28 febbraio 2024, nuova scadenza prima e seconda rata 15 marzo 2024.
Criptovalute per pagamenti nei negozi: rischi e vantaggi per consumatori e commercianti
Negli ultimi anni, l’adozione delle criptovalute come mezzo di pagamento nei negozi fisici ha suscitato un dibattito acceso riguardo ai suoi rischi e vantaggi sia per i consumatori che per i commercianti.
Vantaggi per i Consumatori
Accesso Globale: Le criptovalute offrono accesso a un sistema finanziario globale, consentendo ai consumatori di effettuare pagamenti in qualsiasi parte del mondo senza dover passare attraverso intermediari bancari.
Anonimato e Sicurezza: Le transazioni di criptovalute offrono un certo grado di anonimato, proteggendo le informazioni personali dei consumatori. Inoltre, l’uso della crittografia assicura un alto livello di sicurezza delle transazioni.
Eliminazione degli Intermediari: L’uso delle criptovalute elimina la necessità di intermediari finanziari, riducendo i costi associati alle transazioni e potenzialmente consentendo prezzi più bassi per i prodotti e servizi.
Vantaggi per i Commercianti
Commissioni Basse: Le transazioni con criptovalute spesso comportano commissioni inferiori rispetto ai tradizionali sistemi di pagamento con carte di credito o bonifici bancari, consentendo ai commercianti di ridurre i costi operativi.
Eliminazione del Rischio di Chargeback: Poiché le transazioni con criptovalute sono irreversibili, i commercianti non devono preoccuparsi del rischio di chargeback, evitando potenziali perdite finanziarie associate a contestazioni di addebito.
Espansione del Mercato: Accettare criptovalute come forma di pagamento può attrarre una nuova base di clienti interessati a utilizzare queste nuove forme di valuta digitale.
Rischi per Consumatori e Commercianti
Volatilità dei Prezzi: Le criptovalute sono note per la loro estrema volatilità, il che significa che il valore di una valuta digitale può cambiare rapidamente. Questa volatilità può rendere difficile la stabilizzazione dei prezzi dei prodotti e dei servizi.
Sicurezza: Sebbene le transazioni con criptovalute siano crittografate e considerate sicure, esistono rischi di hacking e furto di criptovalute dalle piattaforme di scambio o dai portafogli digitali.
Adozione Limitata: Nonostante il crescente interesse, l’adozione delle criptovalute nei negozi fisici è ancora limitata. La scarsa accettazione potrebbe limitare le opzioni di pagamento per i consumatori e ridurre l’incentivo per i commercianti di adottare questa tecnologia.
L’integrazione delle criptovalute nei pagamenti nei negozi offre vantaggi e sfide sia per i consumatori che per i commercianti. Mentre l’anonimato, la sicurezza e le commissioni ridotte sono tra i vantaggi principali, la volatilità dei prezzi e i rischi di sicurezza rappresentano sfide significative. Tuttavia, con l’evoluzione della tecnologia blockchain e un maggiore coinvolgimento dei regolatori, il futuro delle criptovalute nei pagamenti nei negozi potrebbe essere destinato a una crescita sostenuta, sebbene rimangano ancora molti interrogativi riguardo alla sua adozione su larga scala.
Cosa non si fa per vendere: attenzione alle strategie di vendita – L’angolo dei diritti
L’argomento trattato con Debora Ferrari in puntata è stato sulle strategie di vendita, e di cosa non si fa per vendere.
I punti che sono stati affrontati:
- Strategie di vendita al supermercato: Vengono esaminate le varie tattiche, come la collocazione strategica dei prodotti e il design degli scaffali, che influenzano le scelte dei consumatori e li spingono a fare acquisti non pianificati.
- Assenza di finestre nei supermercati: Si discute del fatto che i supermercati spesso non hanno finestre, il che influisce sulla percezione del tempo da parte dei consumatori, incoraggiandoli a trascorrere più tempo all’interno e a fare più acquisti.
- Altre strategie: Si menzionano altre tattiche, come l’uso del numero nove nei prezzi, la disposizione dei prodotti sugli scaffali e le offerte promozionali.
- Chiamate dei call center: Si discute del fenomeno delle chiamate indesiderate da parte dei call center, nonostante l’adesione al Registro delle Opposizioni, e delle tattiche utilizzate dalle società di telemarketing per aggirare le restrizioni.
- Consigli per difendersi: Vengono forniti consigli su come difendersi dalle chiamate indesiderate dei call center e dalle offerte ingannevoli, inclusa l’importanza di prestare attenzione alle informazioni fornite durante le telefonate e di valutare attentamente le offerte proposte.
In breve, il testo mette in luce le strategie utilizzate per influenzare le decisioni di acquisto dei consumatori e fornisce suggerimenti su come difendersi da tali pratiche ingannevoli.
Consigli pratici per la sicurezza dei consumatori online
Nell’era digitale in cui viviamo, la sicurezza online è diventata una priorità fondamentale per tutti gli utenti che navigano su Internet. Con la crescente minaccia di hacker, truffatori e software dannosi, è essenziale adottare pratiche di sicurezza solide per proteggere se stessi e le proprie informazioni personali. Gli articoli sulla sicurezza dei consumatori online forniscono una guida preziosa su come difendersi da queste minacce sempre presenti. Ecco alcuni consigli pratici da tenere a mente:
- Creare password sicure
Le password rappresentano la prima linea di difesa contro gli accessi non autorizzati. È fondamentale utilizzare password complesse che combinino lettere maiuscole e minuscole, numeri e caratteri speciali. Evita password ovvie come nomi o date di nascita, e assicurati di utilizzare password diverse per ogni account.
- Utilizzare software Antivirus e Antispyware
Mantenere un software antivirus e antispyware aggiornato è essenziale per proteggere il tuo dispositivo da virus, malware e altre minacce informatiche. Assicurati di eseguire regolarmente scansioni complete del sistema e di aggiornare il software quando disponibili nuove versioni o patch di sicurezza.
- Evitare siti Web non sicuri
Fai attenzione ai siti web che visiti e assicurati che siano protetti da connessioni crittografate (HTTPS). Evita di inserire informazioni personali su siti web non affidabili e sospetti. Verifica sempre l’autenticità di un sito prima di effettuare transazioni online o fornire dati sensibili.
- Essere cauti nelle comunicazioni online
Sii cauto nelle comunicazioni online e evita di condividere informazioni sensibili con sconosciuti o su piattaforme non sicure. Presta particolare attenzione alle e-mail di phishing che cercano di ingannarti per ottenere informazioni personali o finanziarie. Verifica sempre l’autenticità delle fonti e delle richieste di informazioni.
La sicurezza online è una responsabilità condivisa che richiede un impegno costante da parte di tutti gli utenti di Internet. Seguire questi consigli pratici può aiutare a ridurre significativamente il rischio di essere vittima di frodi, violazioni della privacy e altre minacce online. Ricorda, investire nella tua sicurezza online è un investimento nel tuo benessere digitale e personale.
L’intelligenza artificiale e le truffe telefoniche: come difendersi
Le truffe telefoniche stanno diventando sempre più sofisticate grazie all’uso dell’intelligenza artificiale (IA), che consente ai truffatori di creare scenari convincenti e di manipolare le vittime con precisione. Questa tendenza preoccupante richiede una maggiore consapevolezza e preparazione da parte dei consumatori per proteggere le proprie finanze e la propria privacy.
L’evoluzione delle truffe telefoniche con l’IA
Tradizionalmente, le truffe telefoniche coinvolgevano truffatori che chiamavano le vittime manualmente, spesso impersonando istituzioni finanziarie, agenzie governative o società di servizi. Tuttavia, con l’avvento dell’IA, i truffatori hanno accesso a strumenti sofisticati che automatizzano il processo di chiamata e permettono loro di personalizzare le truffe in base ai dati delle vittime.
Gli algoritmi di machine learning analizzano enormi quantità di dati pubblici e privati per identificare le vittime ideali e adattare il messaggio in base alle loro caratteristiche demografiche, comportamentali e finanziarie. Questo approccio rende le truffe più convincenti e difficili da rilevare.
Le tecniche comuni di truffa telefonica basate sull’IA
Spoofing: I truffatori utilizzano l’IA per falsificare i numeri di telefono in modo che sembrino provenire da istituzioni legittime o numeri locali, aumentando così la probabilità che le vittime rispondano alle chiamate.
Voce clonata: Attraverso l’IA è possibile clonare voci umane con notevole accuratezza. I truffatori possono registrare e ricreare voci di figure autoritarie o familiari per convincere le vittime a fornire informazioni personali o effettuare pagamenti.
Spam Bots: Gli algoritmi di chatbot alimentati dall’IA possono simulare conversazioni umane per ingannare le vittime e raccogliere informazioni sensibili o indurre a comportamenti dannosi.
Come difendersi dalle truffe telefoniche basate sull’IA
- Essere scettici: Mantenere una sana dose di scetticismo verso le chiamate inaspettate e le richieste di informazioni personali o finanziarie.
- Verificare l’identità: Chiedere sempre l’identificazione e le credenziali della persona che chiama, e cercare di confermarle indipendentemente.
- Non condividere informazioni sensibili: Mai fornire informazioni personali, finanziarie o password tramite telefono, email o messaggi di testo a meno che non si sia sicuri dell’identità della controparte.
- Utilizzare soluzioni anti-truffa: Esplorare le opzioni di blocco delle chiamate e le applicazioni anti-truffa disponibili per dispositivi mobili che possono aiutare a identificare e bloccare numeri sospetti.
- Segnalare le truffe: Segnalare qualsiasi tentativo di truffa alle autorità competenti o alle organizzazioni di tutela dei consumatori per contribuire a prevenire futuri crimini.
L’intelligenza artificiale ha reso le truffe telefoniche più sofisticate e pericolose che mai. Tuttavia, con consapevolezza, cautela e l’uso di strumenti di difesa appropriati, è possibile proteggersi dalle truffe telefoniche e mitigare i rischi associati alla manipolazione digitale.
Approfondimento sui finanziamenti: un’analisi con Debora Ferrari – L’angolo dei diritti
Oggi gli argomenti affrontati con Debora Ferrari sono stati i finanziamenti.
Il ricorso degli italiani al credito al consumo è in costante aumento nonostante l’incremento dei tassi d’interesse. Secondo i dati della Banca d’Italia, il volume dei finanziamenti concessi ha registrato un notevole incremento, passando da poco meno di 107 miliardi di euro nel 2016 a quasi 154 miliardi nel 2023, rappresentando un aumento del 44% in soli sette anni.
Una delle nuove forme di finanziamento che sta guadagnando sempre più terreno è il “Buy now pay later” (Acquista ora, paga poi). Si tratta di un’opzione che consente di dilazionare il pagamento in rate senza interessi o spese di commissione per il consumatore, ma che può rivelarsi costosa in caso di ritardi o mancati pagamenti.
Sebbene i prestiti ‘Buy now pay later’ siano senza costi per i consumatori quando le rate vengono rimborsate in tempo, possono diventare estremamente costosi in caso di inadempienza. Inoltre, spesso i consumatori non sono pienamente consapevoli di trovarsi di fronte a un vero e proprio finanziamento, aumentando il rischio di sovraindebitamento.
Accedere a più finanziamenti contemporaneamente può portare a una gestione difficile delle rate e al rischio di sovraindebitamento. La storia creditizia compromessa può rendere ancor più difficile l’accesso a ulteriori finanziamenti e comportare l’esecuzione forzata sui beni del debitore.
In caso di inadempienza, oltre agli interessi di mora, il debitore rischia di essere segnalato come “cattivo pagatore” nei sistemi di informazione creditizia, compromettendo ulteriormente la propria situazione finanziaria e rendendo difficile ottenere altri finanziamenti.
In conclusione, il mondo del credito al consumo offre opportunità ma presenta anche rischi significativi. È fondamentale che i consumatori siano pienamente consapevoli delle condizioni e dei rischi associati a qualsiasi forma di finanziamento, al fine di evitare il sovraindebitamento e preservare la propria salute finanziaria.
Il nuovo servizio a tutele graduali ridefinisce l’energia in Italia
Enel e Hera hanno raggiunto traguardi significativi nell’ambito dell’asta per l’affidamento del servizio a tutele graduali, il quale entrerà in vigore a luglio, sconvolgendo il panorama energetico italiano.
Assegnazioni Territoriali
Enel e Hera hanno conquistato rispettivamente sette lotti ciascuna, ottenendo un vantaggio competitivo chiave nelle importanti città di Roma e Milano. Altri operatori, come Edison, Illumia, A2a, Iren ed Eon, hanno ottenuto lotti minori, delineando un nuovo equilibrio nel mercato.
Condizioni Economiche e Risparmio Stimato
Le condizioni economiche definitive del servizio saranno divulgate solo a giugno e saranno uniformi su tutto il territorio nazionale. Si stima che ci sarà un risparmio annuale di circa 73 euro per ogni utenza, rappresentando un beneficio tangibile per i consumatori.
Scelte per i Consumatori
I clienti domestici elettrici che sono già passati al mercato libero possono decidere di rientrare nel Servizio di maggior tutela entro la fine di giugno 2024, mentre coloro che rimarranno nel servizio di maggior tutela saranno trasferiti automaticamente al Servizio a tutele graduali.
Fornitura Continua e Agevolazioni per i Consumatori
Il passaggio di fornitore avverrà senza interruzioni nell’erogazione della fornitura, e anche in caso di domiciliazione bancaria, il RID sarà reindirizzato verso il nuovo fornitore in modo gratuito, garantendo continuità e convenienza per i consumatori.
Prospettive Future
Il Servizio Tutele Graduali avrà una durata di tre anni, durante i quali i consumatori potranno scegliere liberamente un fornitore.
Polizze dormienti: strategie e procedure per recuperare fondi dimenticati e tutela del patrimonio assicurativo
L’Ivass, l’Autorità di vigilanza sulle assicurazioni, ha recentemente divulgato un aggiornamento sulla situazione delle polizze dormienti. È più comune di quanto si pensi che le polizze assicurative non vengano riscosse, nonostante siano liquidabili. Ciò avviene per una serie di motivi, che vanno dall’irreperibilità dell’assicurato alla sua morte, con il rischio che gli eredi non siano a conoscenza dell’esistenza dell’assicurazione o ne abbiano dimenticato l’esistenza.
A giugno 2023, risultavano 110.000 polizze da riscuotere per un valore di 5 miliardi di euro. Ad oggi, 1 miliardo di euro è ancora in attesa di essere reclamato e liquidato. Tuttavia, il totale potrebbe essere superiore, considerando che 84.000 polizze, per un valore di 1,5 miliardi di euro, devono ancora essere verificate. Altre 15.000 polizze sono sospese a causa di varie difficoltà, come la mancanza di documenti o l’impossibilità di rintracciare i beneficiari.
Sebbene possa sembrare sorprendente, esistono ingenti somme di denaro “dimenticate”, anche se il fenomeno sta migliorando rispetto al passato.
Come Identificare i Beneficiari
Per identificare se si è tra i beneficiari di una polizza assicurativa, l’Ivass raccomanda di rivolgersi all’Associazione Nazionale delle Imprese di Assicurazione (ANIA). Il portale di ricerca telematica dell’ANIA consente di verificare l’esistenza di polizze vita relative a soggetti deceduti, a condizione di essere beneficiari. È importante fornire con precisione i dati personali e inviare una richiesta per ciascun potenziale beneficiario, poiché le informazioni vengono divulgate solo ai beneficiari individuati o ai loro legittimi eredi.
Se la ricerca ha esito positivo, è necessario informare la compagnia assicurativa per avviare il processo di riscossione. L’Ivass consiglia di verificare attentamente le condizioni della polizza per evitare che la compagnia richieda ulteriori documenti non previsti.
Se si conosce la compagnia assicurativa del defunto, è possibile inviare una richiesta diretta utilizzando il modulo fornito dall’Ivass.
Cosa succede se la polizza è prescritta?
Se sono trascorsi 10 anni dall’esigibilità della polizza vita senza che nessuno abbia mostrato interesse, parte del credito potrebbe essere persa.
Polizze Scadute Naturalmente
Le polizze di risparmio con scadenza naturale sono spesso dimenticate, soprattutto se il titolare si è trasferito o ha avuto problemi di salute. Il beneficiario può recarsi direttamente presso la compagnia assicurativa per ottenere informazioni o, se sono trascorsi 10 anni, verificare i bandi del Fondo polizze dormienti.
In caso di difficoltà, è consigliabile contattare l’Ivass per ricevere assistenza e istruzioni su come procedere per reclamare il credito.
Queste procedure offrono un modo per recuperare fondi che altrimenti verrebbero dimenticati, garantendo che il patrimonio assicurativo sia adeguatamente gestito e utilizzato dai beneficiari designati.
Shrinkflation: cos’è e come evitarlo
Cos’è la Shrinkflation?
La shrinkflation è una tattica utilizzata dalle aziende per mantenere i profitti elevati senza aumentare esplicitamente i prezzi.
Invece di alzare il prezzo di vendita, le aziende riducono le dimensioni dei prodotti o il loro contenuto, mantenendo il prezzo invariato.
In apparenza, sembra che il consumatore stia ottenendo la stessa quantità di prodotto al solito prezzo, ma in realtà sta ricevendo meno.
Esempi di Shrinkflation
L’esempio più comune di shrinkflation si riscontra nei settori alimentari e dei prodotti per la casa.
Confezioni di detersivo che una volta contenevano un litro ora ne contengono meno, ma il prezzo rimane invariato.
La birra che riempiva bottiglie più grandi ora si trova in contenitori più piccoli, sempre al medesimo prezzo.
Anche i prodotti per l’igiene personale, come il bagnoschiuma, sono soggetti a questa pratica.
Inoltre il settore della carne e dei salumi non è esente, con confezioni che sembrano piene ma contengono quantità minori di prodotto.
Come Difendersi dalla Shrinkflation
Per i consumatori, difendersi dalla shrinkflation richiede consapevolezza e attenzione.
È essenziale leggere attentamente le etichette e confrontare il prezzo al chilo o al litro anziché fare affidamento sul prezzo di vendita totale.
Monitorare le variazioni delle dimensioni delle confezioni può aiutare a identificare i casi di shrinkflation e prendere decisioni consapevoli sugli acquisti.
Inoltre, i consumatori possono optare per alternative, confrontare marche e considerare l’acquisto di prodotti sfusi o in confezioni più grandi, se possibile. Essere consapevoli delle pratiche commerciali delle aziende può aiutare a ridurre l’impatto della shrinkflation sul proprio portafoglio.
Piracy Shield: le regole e cosa si rischia
Il nuovo strumento anti-pirateria della Lega di Serie A, Piracy Shield, è pronto a entrare in azione, con la promessa di ostacolare rapidamente la trasmissione illegale di eventi sportivi.
La piattaforma si propone di bloccare entro 30 minuti gli indirizzi IP da cui vengono trasmessi in streaming eventi sportivi a pagamento senza autorizzazione.
Inoltre, fornirà alle autorità la possibilità di identificare gli utenti che utilizzano tali servizi illegali, imponendo multe che possono raggiungere fino a 5.000 euro per gli spettatori.
Piracy Shield rappresenta uno sforzo significativo per contrastare la diffusione illegale di eventi sportivi, compresa la Serie A italiana, e altri contenuti protetti da diritti d’autore. Il sistema è progettato per funzionare senza la necessità di procedimenti legali contraddittori, consentendo alle autorità di agire rapidamente contro le violazioni.
Come funziona Piracy Shield?
La modalità di funzionamento di Piracy Shield è piuttosto diretta: i detentori dei diritti sportivi, come Dazn e Sky, forniranno alla piattaforma gli indirizzi IP o i Fully Qualified Domain Name (Fqdn) dei siti web che trasmettono illegalmente gli eventi. Successivamente, Piracy Shield genera un “ticket” che viene trasmesso agli operatori di telecomunicazioni, inclusi i provider di servizi Internet (ISP). Entro 30 minuti dalla segnalazione, gli indirizzi IP associati ai siti illegali vengono oscurati, impedendo così la trasmissione illecita.
Ruolo delle Autorità e delle Sanzioni
L’implementazione di Piracy Shield coinvolge l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), con il supporto dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Queste entità lavoreranno insieme per garantire l’efficacia del sistema e per monitorare l’attuazione delle sanzioni.
In base alla legge anti-pirateria, coloro che trasmettono illegalmente eventi sportivi rischiano multe fino a 15.000 euro e persino condanne penali che vanno da 6 mesi a 3 anni di carcere. Tuttavia, non sono solo i trasgressori a rischiare sanzioni. Gli spettatori che accedono abitualmente a contenuti piratati possono essere multati fino a 5.000 euro, specialmente se consumano “quantità notevoli” di contenuti protetti da diritti d’autore.
Piracy Shield rappresenta un passo significativo nella lotta contro la pirateria online degli eventi sportivi. La sua capacità di bloccare rapidamente gli indirizzi IP illegali e di identificare gli utenti che utilizzano tali servizi illegali è una risposta concreta e tempestiva a una sfida che ha afflitto l’industria dello sport per anni. Con le sanzioni severe per i trasgressori, si spera che Piracy Shield possa dissuadere efficacemente sia i fornitori illegali che gli utenti finali dall’abusare dei diritti d’autore e danneggiare l’industria sportiva.
Greenwashing: cos’è e come evitarlo
Il Greenwashing: Quando le Apparenze Ingannano
Il Greenwashing, una pratica sempre più diffusa tra le aziende, suscita crescente preoccupazione tra gli ambientalisti e i consumatori informati.
È un fenomeno in cui le imprese cercano di presentare un’immagine ambientalmente responsabile attraverso pubblicità e promozioni, anche se le loro pratiche e i loro prodotti possono essere ben lontani dall’essere sostenibili.
Il termine “greenwashing” deriva dalla combinazione delle parole “green” (verde) e “whitewashing” (biancheggiamento), suggerendo una sorta di “imbiancatura ecologica” delle imprese.
Può assumere molte forme, dalle dichiarazioni e pubblicità vaghe e fuorvianti sulle pratiche aziendali fino alla promozione di prodotti come “ecologici” senza prove concrete a supporto.
Le motivazioni dietro il greenwashing sono varie.
Alcune aziende possono adottare questa strategia per sfruttare la crescente domanda di prodotti e servizi sostenibili senza dover apportare veri cambiamenti alle loro operazioni.
Altre possono farlo per migliorare la propria immagine pubblica e mantenere la loro quota di mercato in un’epoca in cui la sostenibilità è diventata un fattore critico per molti consumatori.
Un esempio comune di greenwashing si verifica nel settore alimentare, dove i prodotti vengono spesso etichettati come “naturali” o “biologici” senza una verifica accurata delle loro origini o dei metodi di produzione.
Allo stesso modo, molte aziende nel settore della moda promuovono linee di abbigliamento come “ecologiche” o “etiche” senza fornire prove tangibili del rispetto delle pratiche sostenibili lungo la catena di approvvigionamento.
Per contrastare il greenwashing, è essenziale che i consumatori diventino più consapevoli e critici riguardo alle pretese ambientali delle aziende. Cercare certificazioni riconosciute, come il marchio Fair Trade o le certificazioni biologiche, può aiutare a identificare prodotti genuinamente sostenibili.
Inoltre, è importante guardare oltre le dichiarazioni pubblicitarie e fare ricerche indipendenti sulle pratiche aziendali e sulla catena di approvvigionamento.
Per difendersi dal greenwashing e fare scelte consapevoli, i consumatori possono adottare diverse strategie:
- Educarsi sulla sostenibilità: Informarsi sulle pratiche sostenibili e sugli standard ambientali può aiutare i consumatori a comprendere meglio cosa cercare nei prodotti e nei servizi.
- Ricercare le certificazioni: Esistono diverse certificazioni riconosciute a livello internazionale che attestano l’autenticità delle pratiche sostenibili. Marchi come Fair Trade, Organic, FSC (Forest Stewardship Council) e altri possono essere indicatori affidabili di prodotti e servizi sostenibili.
- Esaminare le etichette e le dichiarazioni: Leggere attentamente le etichette dei prodotti e le dichiarazioni aziendali può fornire indizi su pratiche sostenibili o greenwashing. Fare attenzione a termini come “naturale”, “ecologico” o “biologico” che potrebbero essere utilizzati impropriamente.
- Ricercare l’azienda: Approfondire la conoscenza sull’azienda produttrice può rivelare molto sulla sua storia, le sue pratiche aziendali e la sua trasparenza. Verificare se l’azienda fornisce informazioni dettagliate sulla catena di approvvigionamento e sulle pratiche di produzione.
- Valutare l’impatto complessivo: Considerare l’impatto ambientale complessivo del prodotto o del servizio. Ad esempio, un prodotto confezionato in materiali riciclabili potrebbe comunque avere un’impronta ecologica elevata a causa dei suoi processi di produzione o distribuzione.
Adottando queste pratiche, i consumatori possono proteggersi dal greenwashing e contribuire a promuovere pratiche aziendali più sostenibili e trasparenti.
Iscrizioni in soprannumero: la situazione delle scuole superiori a Modena – L’angolo dei diritti
Nell’intervista Vincenzo Paldino sono stati affrontati diversi argomenti di rilevanza locale e sociale.
Inizialmente, si è discusso dell’inquinamento, con particolare riferimento alla situazione a Modena dove si è evidenziato un aumento dell’inquinamento nel corso del tempo.
Inoltre si è parlato della situazione scolastica, evidenziando il fenomeno delle iscrizioni in sovrannumero.
Ed infine, è stato menzionato il caso di un ragazzo della scuola Barozzi che è stato sospeso a causa delle sue opinioni espresse riguardo all’istituto.
Bonus bollette 2024
Siete in difficoltà economica e volete richiedere il Bonus Bollette?
Anche per il 2024 sarà possibile usufruire di questo incentivo.
Attenzione, però, al modulo ISEE che presenterete, poiché se il valore indicato supererà il tetto massimo non sarà possibile beneficiare del Bonus.
Dal 1° gennaio 2024 si torna infatti al bonus sociale ordinario, che abbassa il tetto ISEE a 9.530€ a 20.000€ in caso di almeno quattro figli a carico.
Per chi rientra nei canoni ISEE, non sarà necessario presentare alcuna domanda, in quanto lo sconto verrà riconosciuto con una riduzione automatica della bolletta.
Nel caso invece del Bonus Straordinario per l’Energia Elettrica, si ha tempo fino al 31/03/2024 per beneficiarne, ma solo in caso di ISEE pari o inferiore a 15.000€; in caso di oltre tre figli a carico, ISEE pari o inferiore a 30.000€.
Per quanto riguarda il Bonus Bollette per il Disagio Fisico, spettante ai nuclei famigliari in cui sono presenti membri che versano in gravi condizioni di salute e pertanto necessitano di apparecchiature elettromedicali per il mantenimento in vita, non è richiesto alcun limite ISEE, e può essere cumulato con il Bonus Sociale Elettrico.
All’interno del decreto del Ministero della Salute del 13 gennaio 2011, nell’allegato “A” è consultabile l’elenco delle apparecchiature elettromedicali, che consentono di usufruire dell’agevolazione in bolletta.
Prestate attenzione a quest’ultimo caso, in quanto, al contrario degli altri, necessita dell’apposita domanda che deve essere presentata al comune di residenza, con l’obbligo di allegare il certificato ASL, che certifica le gravi condizioni di salute e il modulo disponibile sul sito di Arera, previa compilazione dello stesso.
Vendita porta a porta – L’angolo dei diritti
Nel video Debora Ferrari, la quale analizza le vendite porta a porta, che registrano un incremento del +3,4% di fatturato e un +3,6% di addetti coinvolti in questo mercato. Vengono esaminate le dinamiche del fenomeno di crescita, offrendo suggerimenti pratici per ridurre il rischio di frodi nelle vendite dirette. Inoltre, si approfondisce il ruolo e i diritti del consumatore.
Sconti: attenzione alle truffe
A cosa bisogna stare attenti per evitare fregature durante la stagione dei saldi?
- Prodotti difettosi: non valgono più i 2 mesi. Conservate sempre lo scontrino (anche se non è obbligatorio averlo per esercitare la garanzia, basta la prova dell’acquisto). Non è vero che i capi in saldo non si possono cambiare. Valgono le regole di sempre. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso. Dal 1° gennaio 2022, non è più necessario denunciare il difetto al venditore entro 2 mesi dalla sua scoperta (non 7 o 8 giorni), anche se prima lo fate meglio è. L’azione per far valere i propri diritti, comunque, si prescrive in 26 mesi dalla consegna del bene. In caso di difetto di conformità del bene, avete diritto alla sua riparazione o alla sostituzione del bene. La scelta è del consumatore, salvo che la sostituzione sia impossibile o con costi sproporzionati rispetto all’altro rimedio, tenuto conto del valore che il bene avrebbe in assenza del difetto e dell’entità del difetto. Se riparazione e sostituzione non sono state fatte o sono state rifiutate dal venditore per i costi sproporzionati, o sono impossibili, ad esempio perché manca la vostra taglia, se si rimanifesta il difetto nonostante il tentativo del venditore di ripristinare la conformità, se il venditore ha dichiarato che non procederà al ripristino entro un periodo ragionevole o senza notevoli inconvenienti per il consumatore, oppure se il difetto è talmente grave da giustificarlo, allora avete diritto ad una riduzione proporzionale del prezzo o alla restituzione dei soldi (se il difetto non è di lieve entità). Non siete tenuti, quindi, ad accettare un buono.
- Nuove regole sugli sconti, ma diffidate sempre di quelli esagerati.Già da qualche mese è entrato in vigore il decreto legislativo n. 26 del 7 marzo 2023, che rafforza le tutele dei consumatori sugli sconti farlocchi. Ilvenditore è dunque tenuto a indicare anche il “prezzo precedente”, ossia quello più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti i saldi. Nel caso dei punti vendita il prezzo precedente va indicato sulle etichette o cartellini a scaffale nei negozi, mentre per le vendite on line va messo nelle sezioni relative ai prezzi delle interfacce dei negozi online. Nel caso in cui il bene sia ordinato sul canale online e pagato nel punto vendita, il “prezzo precedente” cui far riferimento è quello del canale online. Per i trasgressori è prevista una sanzione pecuniaria da 516 a 3.098,74 euro. Questa nuova regola, però, rende solo più complicato e rischioso fare sconti farlocchi, ma certo non li impedisce. Se nessuno controllerà i prezzi, come purtroppo è quasi sempre avvenuto in passato, nulla cambierà.
- No ai fondi di magazzino.Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce messa in saldo deve essere l’avanzo della stagione che sta finendo, non fondi di magazzino.
- Confrontate i prezzi. Non fermatevi mai al primo negozio, ma confrontate i prezzi di più esercizi.
- Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa carichi di capi di abbigliamento, magari anche a buon prezzo, ma dei quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Valutate la qualità della merce guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (fibre naturali o sintetiche, lino o cotone…). Pagare un prezzo alto non implica che sia un prodotto di qualità.
- Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità, così da poter valutare autonomamente la convenienza dell’acquisto.
- Negozi e vetrine. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
- Prova dei capi: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
- Datevi un budget. Stabilite una cifra massima da spendere e obbligatevi a rispettarla: eviterete di sentirvi in colpa e avere ripensamenti a posteriori.
- Pagamenti con Pos. Tutti i commercianti sono tenuti ad accettare i pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento, per qualsiasi importo. Se non lo fanno potete chiamare i vigili, la guardia di finanza o comunque le forze dell’ordine per far applicare la sanzione prevista: 30 euro + il 4% del valore della transazione rifiutata. Ci sono però due eccezioni. La prima è l’oggettiva impossibilità tecnica: se il commerciante ha il Pos fuori uso per un guasto tecnico o se il terminale non ha linea, non è passibile di sanzione. La seconda è che sono obbligati ad accettare i “pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento, relativamente ad almeno una carta di debito e una carta di credito e alle carte prepagate”. Almeno, vuol dire che potrebbero accettare un solo circuito e una sola tipologia di carta di debito (per esempio il bancomat), restringendo così la possibilità per gli utenti di pagare in modo elettronico.
Giochi sicuri e dolci nella calza della Befana
Le festività terminano il 6 gennaio con l’Epifania quando la tradizione prevede che la Befana regali ai bambini (e non solo!) la calza piena di dolcetti e qualche gioco.
Attenzione però ai giocattoli che si mettono nella calza, soprattutto se destinati ai più piccoli: il rischio di acquistare prodotti pericolosi perché contraffatti è in agguato tutto l’anno, ma è soprattutto a Natale e alla Befana, quando si acquistano più giocattoli, che i pericoli aumentano.
Ricordiamo che i giocattoli contraffatti possono essere fonte di inalazioni, ustioni, ferite agli arti, agli occhi, provocare reazioni allergiche.
DI SEGUITO I NOSTRI CONSIGLI:
- Se acquistate calze preconfezionate attenti alle date di scadenza dei dolcetti.
- Acquistate i regali solo in negozi di fiducia, mai da venditori abusivi, non autorizzati.
- Tutti i giocattoli commercializzati all’interno degli Stati membri dell’Ue devono recare il marchio di conformità CE, attraverso il quale il produttore dichiara di aver valutato il prodotto rispetto ai requisiti di sicurezza europei prima di metterlo sul mercato.
- Sono consigliati anche contrassegni volontari: il marchio di sicurezza IMQ (Istituto Italiano del Marchio di Qualità) per i prodotti elettrici ed il marchio “Giocattoli Sicuri” dell’Istituto Italiano Sicurezza Giocattoli.
- Non acquistate prodotti che non hanno le informazioni sulla provenienza. Devono essere indicati, infatti, il Paese di origine, se situato fuori dall’Unione europea, ed il nome o la ragione sociale, nonché l’indirizzo della sede legale del fabbricante o dell’importatore responsabile dell’immissione sul mercato.
- Controllate l’indicazione dell’età per la quale il gioco è consigliato e rispettatela.
- Non acquistate regali che non hanno scritte ed indicazioni in lingua italiana. Devono esserci anche le istruzioni sulle modalità di utilizzo e l’eventuale montaggio. Buttate l’imballaggio.
- Conservate sempre lo scontrino per poter cambiare la merce difettosa.
- I giocattoli non devono avere parti appuntite o taglienti. Tutto deve essere arrotondato.
- I materiali non devono essere tossici o facilmente infiammabili.
Avviso per la partecipazione al live music contest a cura di U.DI.CON. Emilia Romagna
PREMESSO CHE:
U.Di.Con. regionale Emilia Romagna APS è un’associazione di promozione sociale che ritiene la musica una forma prioritaria di comunicazione e socialità e con tali premesse collabora da diverso tempo con Radio Stella e con la web radio Radio Sa;
U.Di.Con. Emilia Romagna promuove la cultura in tutte le sue forme e manifestazioni, ivi comprese le iniziative musicali delle band, dei gruppi e dei cantautori emergenti quale veicolo di impatto positivo sul contesto socio-culturale del territorio;
VISTA
La finalità dell’iniziativa che coniuga l’applicazione, la diffusione e la promozione della pratica musicale con l’aspetto di integrazione nonché di prevenzione della marginalizzazione sociale.
La musica, infatti, favorisce la coesione sociale creando connessioni empatiche tra i membri di un gruppo, fungendo nella maggior parte delle culture da vero e proprio legame corale.
IL PRESENTE AVVISO
Istituisce un contest per band, gruppi e solisti, mettendo a disposizione del vincitore la cifra di 1000 euro da destinare al proseguire del proprio percorso di crescita musicale.
Il contest si svolgerà sabato 17 dicembre presso il Forum Guido Monzani di via Aristotele 33 – Modena a partire dalle ore 14.30 all’interno del IV Congresso regionale di U.Di.Con. Emilia Romagna.
Requisiti di partecipazione
Per partecipare andrà presentata domanda sulla base del modello (All. A). Potranno presentare domanda tutti i gruppi, le band e i cantanti emergenti del territorio emiliano-romagnolo.
Modalità di partecipazione
La partecipazione è gratuita, i partecipanti dovranno eseguire 1 brano a testa che verrà valutato da una giuria tecnica (composta da rappresentanti dell’Associazione e delle radio locali) e dal pubblico secondo una ripartizione del voto di 50% giuria tecnica e 50% pubblico.
La dotazione del service sarà la seguente: impianto audio 2+2, 4 casse spia, kit amplificazione, radiomicrofoni, batteria completa.
Ogni band dovrà accreditare entro il 30/11 almeno 20 persone di età pari o superiore ai 16 anni, le quali avranno diritto al voto. Le band che il giorno della gara non avranno almeno 20 persone presenti – tra quelle già accreditate – non potranno prendere parte al contest.
Le band partecipanti e i loro supporter si dovranno accreditare entro le ore 14.30 del giorno del contest, sabato 17 dicembre.
Modalità e termini di presentazione della domanda
La domanda deve essere redatta secondo il modello allegato e debitamente sottoscritta dagli interessati.
Il Modello è disponibile sul sito www.udiconer.it o richiedibile via mail all’indirizzo info@udiconer.it.
La domanda dovrà pervenire entro il giorno 30 novembre 2022 attraverso una delle seguenti modalità:
- A mezzo mail all’indirizzo info@udiconer.it;
- Presentata a mano direttamente all’ufficio U.Di.Con. di Modena, Strada Saliceto Panaro 11 (orari:
dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00)
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Informativa ex art. 13 Reg. EU 2016/679 (GDPR)
La procedura di selezione comporta il trattamento dei dati personali degli istanti da parte Di U.Di.Con. Emilia Romagna, quale titolare del trattamento dei dati.
Tale trattamento è finalizzato all’elaborazione della domanda e ai relativi adempimenti amministrativi connessi allo svolgimento delle attività socialmente utili di cui al presente avviso.
Il trattamento è effettuato con modalità manuali e informatizzate. Il conferimento dei dati è obbligatorio per lo svolgimento del procedimento amministrativo e il mancato conferimento
comporta l’annullamento del procedimento per impossibilità a realizzare l’istruttoria necessaria.
I dati raccolti sono quelli da Voi forniti con apposito modulo e saranno elaborati dal personale di U.Di.Con. Emilia Romagna, che agisce sulla base di specifiche istruzioni.
I Vostri dati possono essere trasmessi ai competenti Uffici per l’espletamento della procedura o ai collaboratori espressamente nominati come responsabili del trattamento e per l’adempimento degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle associazioni di promozione sociale ai sensi e nei limiti del D.lgs 117/2017.
I Vostri dati possono essere comunicati anche eventualmente per la tutela dell’Ente. Il dichiarante può esercitare i diritti di cui agli artt. 15 e ss. del Reg. UE 679/2016, ivi compreso il diritto di proporre reclamo innanzi all’Autorità Garante (info: www.garanteprivacy.it). Non sono previsti processi decisionali automatizzati né trasferimenti extra UE.
I dati saranno conservati come da massimario di scarto dell’Associazione. Ulteriori informazioni come l’informativa completa o i dati di contatto del RPD, sono disponibili nel sito dell’Associazione, sezione Privacy.
Modena, 07 Novembre 2022
Teleriscaldamento: accordo fra le associazioni dei consumatori e Gruppo Hera per l’aumento del bonus per le famiglie
Comunicato Stampa 1 luglio 2022.
Teleriscaldamento:
accordo fra le associazioni dei consumatori e Gruppo Hera per l’aumento del bonus per le famiglie.
Le associazioni dei consumatori Adiconsum, Adoc, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Udicon e il Gruppo Hera, che già da tempo ha attivato volontariamente questa forma di sostegno su tutti i territori serviti, hanno concordato per l’anno 2022 un incremento del valore annuo fino a 712 euro per nucleo familiare, con un significativo incremento rispetto al precedente importo massimo, e ne estende la fruibilità a un numero maggiore di famiglie.
Il Gruppo Hera su richiesta delle AACC ha deciso di incrementare per quest’anno – visto il perdurare della difficile congiuntura economica – il sostegno ai clienti domestici serviti dal teleriscaldamento attraverso l’attivazione di una componente integrativa del bonus sociale già da tempo previsto dalla multiutility su base volontaria su tutti i territori.
In questo modo i nuclei più numerosi potrebbero ottenere un bonus sociale annuo fino a 712 euro, sempre per famiglia, con un significativo incremento rispetto al precedente importo massimo.
Gli importi, i requisiti necessari per l’assegnazione del bonus TLR
Più dettagliatamente, l’ammontare dell’integrazione stanziata dalla multiutility sarà pari a 405 euro per le famiglie fino a 4 componenti, e a 566 euro per le famiglie con più di 4 componenti.
Questo bonus economico, applicato in via straordinaria per il 2022, si andrà a sommare al bonus annuo già previsto dalla multiutility per i clienti domestici serviti dal teleriscaldamento che ammonta a 106 euro per i nuclei famigliari fino a 4 componenti o 146 euro per i nuclei famigliari più numerosi. A seguito dell’integrazione straordinaria, il contributo complessivo annuo diventerà rispettivamente di 511 e di 712 euro.
Inoltre, il bonus ordinario e straordinario verrà esteso alle famiglie con meno di 4 figli a carico con reddito ISEE fino a 12.000 euro, in quanto in precedenza la soglia di reddito massima era di 8.265 euro.
Il bonus ordinario e straordinario potrà essere richiesto da tutti i cittadini/nuclei famigliari che fruiscono del teleriscaldamento:
• con un indicatore ISEE fino a 12.000 euro;
• con più di 3 figli a carico e con un indicatore ISEE fino a 20.000 euro;
• beneficiari di reddito di cittadinanza;
• beneficiari di pensione di cittadinanza.
Come richiedere il bonus
Gli aventi diritto potranno presentare la richiesta entro il 9 settembre 2022, recandosi presso gli uffici comunali preposti. Agli aventi diritto che avranno presentato la domanda correttamente, il bonus verrà riconosciuto entro il 30 settembre 2022.
Gli sportelli delle Associazioni dei consumatori, sono a disposizione dei cittadini per fornire informazioni, indicazioni per ottenere il bonus.
SOStegno Hera: la guida con le principali misure per le famiglie in difficoltà
Le principali forme di sostegno previste dalla multiutility per i clienti in situazioni, anche temporanee, di difficoltà economica sono riassunte anche nella guida SOStegno Hera. Alcune di queste opportunità, come i bonus per il gas, per l’energia elettrica e per il servizio idrico, sono state previste dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera), altre come il bonus sociale per il teleriscaldamento sono misure aggiuntive messe in campo dal Gruppo per integrare quanto previsto dalle autorità.
La guida è disponibile agli sportelli clienti e online all’indirizzo https://www.gruppohera.it/assistenza/casa/agevolazioni/sostegno-hera.
Le Associazioni dei consumatori esprimono soddisfazione per il risultato raggiunto che aiuta le famiglie in maggiore difficoltà economica, in una fase anche di forte inflazione che colpisce soprattutto le fasce di popolazione meno abbiente.
Bologna 1-7-2022
Adiconsum
Federconsumatori
Adoc
Lega Consumatori
Cittadinanzattiva
Udicon
Confconsumatori
Avviso per la partecipazione al live music contest a cura di U.DI.CON. Emilia Romagna
PREMESSO CHE:
U.Di.Con. regionale Emilia Romagna APS è un’associazione di promozione sociale che ritiene la musica una forma prioritaria di comunicazione e socialità e con tali premesse collabora da diverso tempo con Radio Stella e con la web radio Radio Sa;
U.Di.Con. Emilia Romagna promuove le iniziative musicali delle band, dei gruppi e dei cantautori emergenti quale veicolo di impatto positivo sul contesto socio-culturale del territorio;
VISTA
La finalità dell’iniziativa che coniuga l’applicazione, la diffusione e la promozione della pratica musicale con l’aspetto di integrazione nonché di prevenzione della marginalizzazione sociale. La musica, infatti, favorisce la coesione sociale creando connessioni empatiche tra i membri di un gruppo, fungendo nella maggior parte delle culture da vero e proprio legame corale.
IL PRESENTE AVVISO
Istituisce un contest per band, gruppi e solisti, mettendo a disposizione del vincitore la cifra di 1000 euro da destinare al proseguire del proprio percorso di crescita musicale.
Il contest si svolgerà domenica 12 giugno presso l’area polivalente dell’Udicon Park di via Canaletto Nord 1133 – Modena a partire dalle ore 19.00.
Requisiti di partecipazione
Per partecipare andrà presentata domanda sulla base del modello (All. A). Potranno presentare domanda tutti i gruppi, le band e i cantanti emergenti del territorio emiliano-romagnolo.
Modalità di partecipazione
La partecipazione è gratuita, i partecipanti dovranno eseguire 2 brani a testa (possibilmente un brano proprio e una cover) che verranno valutati da una giuria prevalentemente tecnica (composta da rappresentanti dell’Associazione e delle radio locali).
Le specifiche del service di base saranno comunicate a seguito della conferma di accettazione della domanda.
Modalità e termini di presentazione della domanda
La domanda deve essere redatta secondo il modello allegato e debitamente sottoscritta dagli interessati.
Il Modello è disponibile sul sito www.udiconer.it o richiedibile via mail all’indirizzo info@udiconer.it.
La domanda dovrà pervenire entro il giorno 10 giugno 2022 attraverso una delle seguenti modalità:
- A mezzo mail all’indirizzo info@udiconer.it;
- Presentata a mano direttamente all’ufficio U.Di.Con. di Modena, Strada Saliceto Panaro 11 (orari: dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00);
CLICCA QUI PER COMPILARE LA DOMANDA DI PARTECIPAZIONE
Informativa ex art. 13 Reg. EU 2016/679 (GDPR)
La procedura di selezione comporta il trattamento dei dati personali degli istanti da parte Di U.Di.Con. Emilia Romagna, quale titolare del trattamento dei dati. Tale trattamento è finalizzato all’elaborazione della domanda e ai relativi adempimenti amministrativi connessi allo svolgimento delle attività socialmente utili di cui al presente avviso. Il trattamento è effettuato con modalità manuali e informatizzate. Il conferimento dei dati è obbligatorio per lo svolgimento del procedimento amministrativo e il mancato conferimento comporta l’annullamento del procedimento per impossibilità a realizzare l’istruttoria necessaria. I dati raccolti sono quelli da Voi forniti con apposito modulo e saranno elaborati dal personale di U.Di.Con. Emilia Romagna, che agisce sulla base di specifiche istruzioni. I Vostri dati possono essere trasmessi ai competenti Uffici per l’espletamento della procedura o ai collaboratori espressamente nominati come responsabili del trattamento e per l’adempimento degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle associazioni di promozione sociale ai sensi e nei limiti del D.lgs 117/2017. I vostri dati possono essere comunicati anche eventualmente per la tutela dell’Ente. Il dichiarante può esercitare i diritti di cui agli artt. 15 e ss. del Reg. UE 679/2016, ivi compreso il diritto di proporre reclamo innanzi all’Autorità Garante (info: www.garanteprivacy.it). Non sono previsti processi decisionali automatizzati né trasferimenti extra UE. I dati saranno conservati come da massimario di scarto dell’Associazione. Ulteriori informazioni come l’informativa completa o i dati di contatto del RPD, sono disponibili nel sito dell’Associazione, sezione Privacy.
Per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi alla sede U.Di.Con. di Modena, Strada Saliceto Panaro 11 o chiamare il numero verde 800 135618.
Modena, 01 Giugno 2022
Chiusura ponte sant'Ambrogio, pronti a tutelare i cittadini
LA CRONICA DISORGANIZZAZIONE DELL’ANAS RISCHIA DI PENALIZZARE PESANTEMENTE IL TERRITORIO MODENESE
U.Di.Con. Emilia-Romagna e Unione Nazionale Consumatori (Unc) sono pronte a tutelare i cittadini in caso di chiusura del Ponte di Sant’Ambrogio. Purtroppo, sottolineano le associazioni, la disorganizzazione nella programmazione dei lavori da parte di ANAS continua a colpire e a creare disagi. Apprendiamo, infatti, da organi di stampa che il ponte di Sant’Ambrogio (SS9 Emilia tratto Modena – Castelfranco Emilia) dovrebbe essere chiuso per una durata di sei mesi, a partire dal prossimo 1° luglio, al fine di consentire dei lavori di manutenzione.
Ormai sono anni – sottolineano U.Di.Con. e Unc – che come Associazioni in difesa dei Consumatori ci occupiamo delle improvvisate programmazioni dei lavori effettuate da ANAS a danno dei cittadini emiliano-romagnoli. In tanti, per esempio, ricorderanno i cantieri sulla Nuova Estense SS12 – tratto Modena/Pavullo – con conseguenti code interminabili o i lavori di asfaltatura in Tangenziale a Modena coincidenti con l’apertura delle scuole, ma arrivare a chiudere l’unico asse diretto di collegamento tra Modena e Castelfranco Emilia per sei mesi è qualcosa che va oltre ogni immaginazione. Sulla via Emilia, nel tratto interessato, transitano circa 25mila veicoli al giorno e le arterie che dovrebbero farsi carico del traffico da Ponte Sant’Ambrogio – strada Nonantolana (32mila transiti giornalieri) e via Vignolese (oltre 20mila veicoli al giorno) – presentano già un altissimo indice di congestionamento. Alla luce di questi dati oggettivi – proseguono U.Di.Con. e Unc – la scelta ‘pensata’ da ANAS di chiusura totale per sei mesi della Via Emilia appare scellerata, oltre che illogica, con conseguenti danni economici inimmaginabili per l’intero territorio modenese.
In questi giorni pare sia stato convocato un Tavolo Tecnico presso la Provincia di Modena: auspichiamo che da questo incontro possano arrivare soluzioni in grado di consentire una programmazione su più step dei lavori o la possibilità di effettuare gli interventi fuori dagli orari di punta e con senso unico alternato.
Se così non fosse, e l’arteria stradale dovesse chiudere davvero per sei mesi, – concludono U.Di.Con. e Unc – verranno intraprese azioni di mobilitazione atte a tutelare i cittadini da una gestione delle manutenzioni da parte di ANAS ormai drammaticamente inefficiente, che rischia di mandare in tilt il sistema dei trasporti di un intero bacino.
Udicon: sanità, esami veloci solo a pagamento, Emilia-Romagna intervenga
In Emilia-Romagna per visite ed esami nella sanità pubblica “si va assolutamente fuori dai tempi previsti dalle Ausl, ma se si fanno a pagamento nella stessa struttura pubblica si fanno dopo due giorni”. Così in questa regione, “come poi nel resto d’Italia”, si stanno creando “importanti disuguaglianze”.
È l’allarme che lancia Vincenzo Paldino, presidente regionale Udicon, nel corso di un’intervista alla ‘Dire’, evidenziando che se “il cittadino all’interno della struttura pubblica riesce a curarsi più velocemente pagando”, è anche vero che “non tutti possono accedere alla intramoenia all’interno della struttura pubblica”.
Per questo il presidente regionale dell’associazione dei consumatori chiede che Regione e aziende sanitarie affrontino il tema, per cercare di creare un sistema “che possa, se non azzerare, quanto meno alleviare questa disuguaglianza sanitaria che si sta generando in Emilia-Romagna e in tutto il resto d’Italia”.
Da dove sorge il problema? Secondo Paldino dalla pandemia, che “ha colpito duramente le aziende sanitarie di tutto il nostro territorio emiliano-romagnolo, con degli squilibri anche nei bilanci”. Il risultato, dice, è che “il servizio che c’era prima purtroppo adesso non c’è”. Infatti, “ci sono liste d’attesa purtroppo ancora chiuse per alcune prestazioni”, quindi “riusciamo a curare bene le persone gravemente malate, per fortuna, ma arranchiamo sulla prevenzione, sulle prime visite quando una persona non sta bene”. Per questo chiede che la questione sia seguita dalle istituzioni ma “insieme a tutti gli attori coinvolti: parti sociali, associazioni dei consumatori”, conclude il presidente di Udicon Emilia-Romagna.
(fonte Agenzia Dire)
Truffa del "sì’", boom di segnalazioni. U.Di.Con: “Basta rispondere al telefono per sottoscrivere un contratto di luce e gas”
È una truffa lampo: basta rispondere al telefono e la beffa è servita. Sono sempre più numerose le segnalazioni raccolte da U.Di.Con. Emilia-Romagna da cittadini che sono caduti vittime dell’ennesimo raggiro.
Nello specifico, si tratta della sottoscrizione di un abbonamento telefonico, non richiesto dalla vittima, colpevole solo di aver risposto con la parola ‘Sì’ ad una generica domanda posta dall’operatore. Si tratta di una truffa che potenzialmente può colpire tutti, anche chi è più attento a questo tipologia di pratiche scorrette e illegali. Ma come funziona? Lo schema, raccontato dai cittadini a U.Di.Con. , è sempre simile.
La telefonata comincia con una domanda che implica una risposta affermativa, per esempio: ‘Parlo con la/il sig.ra/sig. Rossi?’. Istintivamente la risposta è sempre un ‘Sì, sono io’ e, tempo pochi secondi, la chiamata viene interrotta. Quello che però non viene detto è che, con quel ‘sì’, abbiamo dato inconsapevolmente il nostro consenso alla stipulazione di un contratto mai richiesto. Solitamente si tratta di un nuovo contratto di fornitura di luce e gas.
“Tutelarsi è tanto facile quanto cadere nel tranello: basta pensare a quante telefonate pubblicitarie riceviamo ogni settimana – spiega Vincenzo Paldino, presidente regionale di U.Di.Con -. Va evitato quindi, se possibile, di pronunciare la parola ‘Sì’, ma cercare piuttosto di variare le risposte alle domande sopraccitate usando espressioni, come ad esempio ‘Chi sta parlando in questo momento?’, oppure ‘Desidera?’.
Il nostro consiglio come associazione che tutela i consumatori, dunque, oltre quello di contattarci in caso foste già caduti vittime di questo imbroglio, è quello di prestare sempre la massima attenzione e di bloccare eventualmente il numero da cui avete ricevuto la chiamata”.
Per segnalazioni, informazioni ed assistenza, potete rivolgervi agli sportelli dell’Associazione che trovate al link https://www.udiconer.it/iniziativa-sportelli-aperti-ai-consumatori/
“Realizzato nell’ambito del Programma d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi del D.M. 10/08/2020”
Sostenibili e digitali: 4 progetti premiati
Quattro progetti premiati in altrettante scuole tra Modena e Bologna. È giunta a conclusione l’iniziativa di U.Di.Con. Emilia-Romagna dal titolo ‘Sostenibili e Digitali’, che aveva l’obiettivo di individuare i project work più innovativi degli studenti, nell’ambito del progetto ‘ConsumER net – associazioni in rete per la tutela dei consumatori’.
In particolare, i lavori dovevano tracciare possibili percorsi per migliorare la qualità e la quantità dell’informazione alle giovani generazioni e mettere in atto attività rivolte ai ragazzi. Proprio gli studenti nelle scuole di ogni ordine e grado rappresentano i futuri consumatori e utenti che dovranno ispirarsi a un corretto modello consumeristico orientato all’eco-sostenibilità. Il primo premio di ‘Sostenibili e Digitali’, per un importo di 3700 euro, è andato all’Istituto comprensivo ‘Giulio Cesare’ di Savignano sul Rubicone.
Il progetto ideato dai ragazzi della scuola, ribattezzato ‘AscoltAmare’, si è concentrato sull’importanza del mare nella vita di ognuno di noi. “Vogliamo contribuire – si legge nelle premesse dell’elaborato – a creare un sistema nel quale la partecipazione democratica alla vita europea, intrecciata con l’innovazione tecnologica e sociale, accompagna di pari passo la tutela dell’ecosistema marino (insidiato dalle microplastiche, pesca intensiva, processi di acidificazione e diffusione di specie aliene a causa del cambiamento climatico), raggiungendo così l’agognato ma fondamentale sviluppo ecosostenibile, perno fondamentale delle strategie e politiche UE al 2050”.
Il secondo premio, dal valore di 800 euro, è andato alle classi 3°A e 3°B della primaria ‘Marco Polo’ di Bomporto. In questo caso, la proposta pensata dagli alunni è narrata attraverso un video realizzato con gli insegnanti in cui viene ripensato il giardino della scuola, a misura di bambino e secondo il principio del riciclo dei materiali.
Gli altri progetti premiati sono ‘Green World’ firmato da due studentesse del Liceo ‘Copernico’ di Bologna; ‘Immaginando e progettando… parchi nuovi’ della 4°A e 4°C della scuola primaria ‘De Amicis’ di Cavriago.
“Abbiamo ricevuto decine e decine di progetti da tantissime scuole, segno di come il tema della sostenibilità, inteso a 360 gradi, sia estremamente caro alle nuove generazioni e ai loro educatori – spiega il presidente regionale di U.Di.Con, Vincenzo Paldino -. I ragazzi hanno a cuore l’ambiente e tutte le idee vanno nella direzione di disegnare un mondo del domani finalmente consapevole dei danni che, spesso colpevolmente, abbiamo arrecato al nostro pianeta, cercando così di recuperare il tempo perduto. In particolare, abbiamo voluto consegnare il primo premio all’Istituto comprensivo ‘Giulio Cesare’ di Savignano sul Rubicone per la visione lungimirante dimostrata dai ragazzi, dal corpo docente e dalla dirigente scolastica”.
Mancate disdette di esami medici, boom di verbali datati anche quattro anni prima. U.Di.Con Modena: “Tempistiche inaccettabili, impossibile per il cittadino dimostrare cosa è successo”
Notifiche di appuntamenti risalenti addirittura a quattro anni prima. Nelle ultime settimane lo sportello modenese di U.Di.Con. sta gestendo un numero crescente di segnalazioni da parte di cittadini, che stanno ricevendo sanzioni amministrative dal sistema sanitario regionale per mancate disdette di esami e appuntamenti. La multa è pari al valore del ticket più le spese di notifica, in media 50 euro per sanzione. A sorprendere – sottolinea l’associazione – non è tanto la sanzione in sé prevista dalle attuali normative in caso di mancata disdetta, ma le tempistiche di questi verbali che, in svariati casi, riguardano esami saltati anche tre/quattro anni prima.
“Una premessa è necessaria – dichiara il presidente regionale di U.Di.Con., Vincenzo Paldino -: in Regioni come per esempio il Trentino la mancata disdetta di un appuntamento deve essere notificata entro 90 giorni. In Emilia-Romagna, invece, e anche a Modena, stiamo assistendo a notifiche che arrivano anche dopo 3-4 anni, rendendo praticamente impossibile per il diretto interessato ricostruire cosa è successo, soprattutto se siamo di fronte a persone anziane. Un conto è ricordare cosa è successo quattro mesi fa, un’ altra andare a ritroso nel tempo e ricordare se la persona aveva fatto la disdetta, se aveva una motivazione oggettiva per non recarsi all’appuntamento o se, magari, lo stesso cittadino rientrava in quei casi in cui non era necessario per questioni di reddito o patologia”.
“Agli sportelli di U.Di.Con – prosegue Paldino – si stanno presentando utenti che non avrebbero disdetto un prelievo nel sangue nei tempi previsti da legge nel 2018. Va detto, per trasparenza, che nella comunicazione recapitata a casa viene data la possibilità di allegare e inviare entro 30 giorni documenti e referti che possono giustificare l’esenzione, ma il problema rimane lo stesso: come fa il cittadino a ritrovare tutte le informazioni di quattro anni prima che dimostrino che non doveva pagare, per esempio, il ticket? E’ probabile che la lunga fase pandemica abbia un po’ inceppato il sistema delle riscossioni, affidata a un’agenzia esterna, dilungando i tempi di notifica, ma come Udicon riteniamo comunque inaccettabile una tempistica di questo tempo, quando ci sono regioni in cui le notifiche arrivano al cittadino entro massimo quattro mesi”.
Per segnalazioni, informazioni ed assistenza, potete rivolgervi agli sportelli dell’Associazione che trovate al link https://www.udiconer.it/iniziativa-sportelli-aperti-ai-consumatori/
“Realizzato nell’ambito del Programma d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi del D.M. 10/08/2020”
Società di recupero crediti aggressive, emiliano-romagnoli subissati di telefonate. Udicon: “Pratiche scorrette, verificare il debito effettivo. Segnalateci gli abusi”
Telefonate su telefonate anche più volte al giorno. Richieste di saldo per debiti pregressi e importi poco trasparenti, in particolare per bollette arretrate di luce e gas e utenze telefoniche. Nelle ultime settimane U.Di.Con. Emilia-Romagna registra un aumento notevole di consumatori in tutte le province che segnalano l’insistenza di società di recupero crediti, a volte di provenienza dubbia, con metodi spesso inopportuni, al limite della minaccia. Se la fase pandemica aveva in parte arginato questa aggressività, ora i cittadini vengono letteralmente presi d’assalto. U.Di.Con si sta facendo carico di queste posizioni, contattando direttamente alcune società di recupero crediti per approfondire i singoli casi e farsi fornire i conteggi esatti delle posizioni debitorie. A sorpresa, però, non sono rari i casi in cui queste società, una volta contattate dai nostri uffici, dichiarano che la posizione del cittadino è già stata archiviata. Emergerebbe, in sostanza, che diverse azioni di recupero crediti siano di natura discutibile, probabilmente frutto di un’attività irregolare.
U.Di.Con. Emilia-Romagna ricorda che l’attività di recupero crediti verso i consumatori comprende tutti quegli interventi finalizzati ad ottenere il pagamento di una somma dovuta da un soggetto privato per un debito nei confronti di una impresa. Tale attività, però, deve essere svolta nel rispetto delle normative di legge e dei codici di autoregolamentazione che si sono dati alcuni gestori. In particolare, queste società devono relazionarsi con i consumatori preservando un ruolo di mera intermediazione, che deve essere svolto con professionalità e rispetto dei diritti dei consumatori. Tali realtà devono richiedere unicamente al cittadino il pagamento di somme documentabili, certe ed esigibili. Ne deriva che le società di recupero crediti sono obbligate a sospendere ogni attività nel caso in cui il consumatore comprovi con le dovute documentazioni la pendenza di una ‘contestazione del credito’ o di aver attivato una procedura di conciliazione’.
“La prima cosa da fare quando si viene contattati da una società di recupero crediti è verificare la reale esistenza del debito – dichiara il presidente regionale di U.Di.Con. , Vincenzo Paldino -. Sono frequenti, infatti, i casi in cui gli operatori forniscono comunicazioni improvvisate che sono facilmente riconoscibili perché il riferimento alla posizione debitoria è molto superficiale e generico. E’ illegittima ogni modalità di ricerca del debitore che sia lesiva della sua riservatezza o della dignità personale. Inoltre, va fatta attenzione ad alcune minacce che queste presunte società fanno ai cittadini, con informazioni che non corrispondono assolutamente al vero. Penso, per esempio, al rischio che il mancato pagamento di un debito possa comportare il carcere, trattandosi di materia civilistica; oppure alla possibilità che si proceda con l’immediato pignoramento dei beni perché è prima necessario che intervenga un giudice con un provvedimento apposito. Non corrisponde a realtà neppure la possibilità di venire iscritti nella ‘banca dati dei cattivi pagatori’ perché questo è possibile solo se il debito è stato contratto con un istituto di credito o con una finanziaria. Invitiamo tutti i cittadini contattati da queste società a rivolgersi a U.Di.Con per tutte le verifiche del caso”.
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Debiti e bollette in ritardo, migliaia di famiglie emiliano-romagnole a rischio pignoramento. Udicon: “Tante segnalazioni nelle ultime settimane, ora inizia la pandemia sociale ed economica”
Comunicato stampa 19/02/2022
Boom di richieste di pignoramento per il mancato pagamento delle bollette di luce e gas e le posizioni debitorie competenti all’Agenzia delle Entrate e Riscossione (ex Equitalia). Nelle ultime settimane gli sportelli provinciali di U.Di.Con. Emilia-Romagna hanno gestito diversi casi di cittadini colpiti in maniera tempestiva da atti di riscossione, senza la possibilità di richiedere dilazioni. Nel momento in cui la pandemia più acuta pare essere finalmente alle spalle, U.Di.Con. registra l’inizio di un’altra fase pandemica di tutt’altro genere, quella economica-sociale. In mancanza di ulteriori proroghe fiscali da parte del Governo, infatti, per migliaia di famiglie in difficoltà si preannunciano mesi durissimi. I decreti emergenziali che si sono susseguiti nel corso dei mesi hanno prorogato di volta in volta la sospensione dell’attività di riscossione. Molte famiglie sono in crisi, il problema principale era ed è la carenza di liquidità. Si ricorda che per rimandare il pagamento delle cartelle e di altri debiti affidati all’Agente della riscossione, ossia avvisi di addebito INPS, accertamenti esecutivi dell’Agenzia delle entrate ecc, il Governo aveva sospeso i pagamenti dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021. Dopo tale data, ossia entro il 30 settembre (31 ottobre per le rateazioni in essere all’8 marzo) si doveva comunque procedere al pagamento, ma con la possibilità di limitare i danni richiedendo una rateizzazione. Stando alle segnalazioni pervenute recentemente a U.Di.Con., però, non sembra esserci questa disponibilità da parte dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione, o comunque sono frequenti i rifiuti a concedere le dilazioni, così come per i casi di ritardo nel pagamento delle bollette pregresse.
In particolare, allo sportello dell’associazione è stato gestito anche il caso di un neo-pensionato a cui l’ex Equitalia ha addirittura chiesto il pignoramento della pensione a copertura di un debito di 5mila euro ancor prima dell’invio obbligatorio dell’intimazione al pagamento e i canonici 5 giorni successivi da lasciare per regolarizzare la posizione. Si tratta di un evidente errore procedurale, ma che fotografa un quadro difficile che non tiene conto delle difficoltà vissute da tante famiglie in seguito alle conseguenze economiche della pandemia. U.Di.Con. invita i cittadini a prestare la massima attenzione alle tempistiche di pagamento delle cartelle esattoriali e a rivolgersi agli sportelli dell’Associazione in caso di dubbi o di eventuali dinieghi di richieste di rateazione.
Per segnalazioni, informazioni ed assistenza, potete rivolgervi agli sportelli dell’Associazione che trovate al link https://www.udiconer.it/iniziativa-sportelli-aperti-ai-consumatori/
“Realizzato nell’ambito del Programma d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi del D.M. 10/08/2020”
Sportelli aperti ai consumatori
E’ partito martedì 15 febbraio il progetto “Sportelli aperti ai consumatori”, finanziati con fondi ex art. 148 della legge n. 388/2000. Gli sportelli, aperti al pubblico e liberamente accessibili dai cittadini, anche con difficoltà motorie, si occuperanno di tutte le problematiche di natura consumeristica – dalle cartelle di pagamento al credito al consumo, dal condominio alla pubblica amministrazione, dalle bollette alle garanzie post acquisto.
Nell’ambito della suddetta iniziativa, U.Di.Con. Emilia Romagna ha individuato 4 sportelli territoriali: Modena Strada Saliceto Panaro 11, Sassuolo Via Circonvallazione Nord-est 185, Reggio Emilia v. G. Vecchi 1/1, Piacenza v. Colombo 22. Tutte le informazioni relative agli sportelli si possono trovare sul sito dell’associazione alla pagina dedicata (https://www.udiconer.it/iniziativa-sportelli-aperti-ai-consumatori/). Oltre alle notizie sul sito, partirà una campagna di comunicazione che avrà carattere informativo e di sensibilizzazione relativa ai servizi e alle attività di ognuno dei 4 sportelli, coordinata e supervisionata dal giornalista Vincenzo Malara.
“Realizzato nell’ambito del Programma d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi del D.M. 10/08/2020”
Le truffe di San Valentino corrono in rete, tante segnalazioni anche in Emilia-Romagna U.Di.Con: “Fenomeno aggressivo, verificare i siti e diffidare sempre da chi chiede dati sensibili”
Comunicato stampa 13/02/2022
Finti appuntamenti galanti e regali troppo generosi. Ogni periodo dell’anno ha la sua truffa “a tema”. E non va diversamente per San Valentino, la tradizionale festa degli innamorati. In questi ultimi giorni U.Di.Con. Emilia-Romagna ha ricevuto molte segnalazioni dalle sue sedi provinciali e la stessa associazione, monitorando la rete, ha avuto modo di incappare in annunci e mail altamente sospette. Tra le esche lanciate dai cybercriminali c’è quella dei finti incontri con messaggi che ripropongono, anche graficamente, lo schema dei più noti siti di appuntamenti. La truffa prevede l’invio di una mail contenente un link diretto ad una pagina di phishing che imita, appunto, un sito web di incontri e chiede alla vittima di completare un form indicando le proprie preferenze. Alla fine, viene chiesto all’utente di inserire le proprie credenziali bancarie. E ancora: fioccano mail con presunti invii di fiori e regali a domicilio da fantomatici ammiratori e proposte di vacanze romantiche a prezzi stracciati, il tutto nascondendo invece truffe congegnate alla perfezione. Attenzione, perché il raggiro di San Valentino corre anche su WhatsApp: sono diverse le segnalazioni riguardanti il fantomatico regalo e concorso della ‘Ferrero Rocher’ con tanto di link in cui viene chiesto di inserire i propri dati sensibili.
“Le mail di spam che rimandando a pagine di phishing sono ormai una costante, ma il fenomeno diventa più aggressivo in determinati momenti dell’anno in cui le persone sono solite navigare ancora più in rete alla ricerca di offerte e regali: uno di questi è proprio San Valentino – spiega Vincenzo Paldino, presidente regionale U.Di.Con. -. Serve accortezza e attenzione per non incappare in brutti raggiri. Il primo suggerimento è diffidare da quelle mail in cui si promettono regali troppi belli per essere veri. E’ fondamentale accertarsi di essere sui siti ufficiali della tale marca o rivenditore e diffidare sempre dei messaggi in cui si chiedono cambi password e l’inserimento di dati sensibili. Altrettanto importante è non collegare il proprio profilo sulle app di appuntamenti a nessun social così come di non inserire il proprio numero di cellulare”.
Il bonus vacanze e la beffa dei prezzi gonfiati anche del 30%. Nuove segnalazioni a Modena.
Ci risiamo. Anche quest’anno il bonus vacanze si sta rivelando una beffa per decine e decine di consumatori. Il motivo? I prezzi gonfiati.
Nelle ultime settimane U.Di.Con. Emilia-Romagna sta ricevendo nuove segnalazioni da parte di cittadini modenesi che lamentano un repentino aumento dei costi di soggiorno quando si fa presente la volontà di sfruttare l’incentivo introdotto dal Governo in piena pandemia, destinato a trainare la ripresa del settore turistico.
Alcuni cittadini si sono ritrovati a trattare con gli albergatori con differenze di prezzo anche del 30 cento a seconda dell’uso o meno del bonus vacanze. In particolare, una struttura alberghiera sulla Riviera propone cinque notti a 406 euro per una matrimoniale che salgono addirittura a 500 quando il consumatore comunica l’intenzione di sfruttare l’agevolazione.
Copione simile per altri modenesi che si sono presentati allo sportello dell’U.Di.Con. con tanto di messaggini beffa scambiati con gli albergatori, a dimostrazione di un fenomeno diffusissimo che distorce il mercato a tutti gli effetti. Pur riconoscendo le difficoltà del settore turistico, come U.Di.Con. Emilia-Romagna riteniamo sia inaccettabile approfittare in questo modo dei cittadini che tra mille sacrifici provano a trovare le risorse per godersi un po’ di ferie. La misura, infatti, è stata pensata dal Governo per permettere alle famiglie in difficoltà di andare un po’ in vacanza e aiutare, al contempo, tutto l’indotto legato al turismo.
Come associazione rimaniamo a disposizione per accogliere segnalazioni e combattere, attraverso tutte le strade percorribili, questo vero e proprio abuso.
Mascherine FFP2, prezzi “fuori controllo”
Di seguito proponiamo il comunicato ufficiale di U.Di.Con Emilia-Romagna, sulla questione riscontrata sui prezzi delle mascherine FFP2.
L’INDAGINE DI UDICON PROVINCIA PER PROVINCIA: A MODENA LE MENO CARE, IL RECORD A RIMINI
“VANNO CALMIERATE COME LE CHIRURGICHE”
Sono le più sicure, ma i prezzi restano un’altalena impossibile da controllare. Le mascherine FFP2, recentemente al centro di polemiche per la scoperta di alcune tipologie non a norma, continuano a rappresentare un caso, specialmente per i prezzi da territorio a territorio. U.Di.Con. Emilia-Romagna ha indagato in tutta la regione, scoprendo un listino altamente variegato da farmacia in farmacia. Stando alla nostra indagine – tenendo conto che le FFP2 non sono regolamentate come le mascherine di tipo chirurgico, calmierate dallo Stato – i prezzi che emergono sono i più disparati: si passa dai 3 euro di media a Bologna all’1,90 di Modena. Si attestano tra questi due valori le altre province emiliano romagnole, ma con punte di costo di 3,90 a Rimini. Calcolatrice alla mano, in media la FFP2 viene venduta a 2 euro – 2,50 l’una, con una maggiorazione se la mascherina è a colori.
“Comprendiamo che le mascherine FFP2 hanno dei costi per i farmacisti che sono liberi di mettere il prezzo che vogliono per recuperare le spese, – affermano da U.Di.Con. Emilia-Romagna – ma fa alzare più di un sopracciglio che vi sia una disparità così ampia. L’unica uniformità di prezzi si verifica all’interno della stessa provincia tra capoluogo, città e piccoli paesi. Essendo un bene ormai di prima necessità, come associazione a tutela dei consumatori auspichiamo un cambio di rotta da parte del Governo, rendendo anche il prezzo delle FFP2 calmierato. Se si riducesse il prezzo per le FFP2, che hanno spesso sostituito di fatto le mascherine chirurgiche nell’uso comune, ne deriverebbe una maggior diffusione con benefici per tutte le fasce della popolazione, anche in ottica di controllo del contagio”.
“E a quel punto, con un prezzo accessibile a tutti, dato l’ancora alto numero di contagi, – aggiunge U.Di.Con- Emilia-Romagna – una delle ipotesi più lecite potrebbe essere l’obbligo di indossarle anche nei luoghi chiusi, come già accade in altri Paesi come per esempio la Germania. La pandemia, a causa delle varianti, non accenna a diminuire, nonostante i numerosi sforzi di tutti. Auspicando una maggiore velocità sulle vaccinazioni, cogliamo l’opportunità per ricordare di rispettare le normative e, più in generale, una maggiore accortezza nel svolgere la nostra quotidianità”.
i prezzi in media nella regione per provincia:
Bologna: 3,0 euro cad.
Modena: 2,0 euro cad.
Ferrara: 2,0 euro cad.
Reggio Emilia: 2,50 cad.
Parma: 2,50 euro cad.
Piacenza: 2,50 euro cad.
Forlì-Cesena: 2,50 euro cad.
Ravenna: 2,50 euro cad.
Rimini: 3,0 euro cad.
Indebitamento da Covid, U.Di.Con attiva un servizio di consulenza
Di seguito proponiamo il comunicato ufficiale di U.Di.Con Emilia-Romagna, sull’annosa questione del sovraindebitamento, una piaga che sta affliggendo sempre di più la nostra società.
Indebitamento da Covid, U.Di.Con attiva un servizio di consulenza per famiglie
e imprenditori in difficoltà
“Un aiuto per evitare che tanti modenesi cadano nella rete di usurai ed estorsori”
L’associazione pronta ad aprire nuovi sportelli in tutta la regione
Indebitamento fuori controllo. Mai come in questa fase pandemica le famiglie italiane si ritrovano in difficoltà economica, così come migliaia di imprenditori che con le attività chiuse devono comunque pagare mutui, affitti e fornitori. Il rischio, concreto e reale, è quello di un indebitamento massiccio, che può velocemente tramutarsi in sovraindebitamento, attivando un circolo vizioso dove il consumatore/debitore (spesso incolpevole) viene esposto a pignoramenti, aste giudiziarie, segnalazioni di cattivo pagatore che, alla lunga, rischiano di isolarlo dal circuito sociale, proprio nel momento dove ne avrebbe più bisogno. Molti che si ritrovano dentro a questo vortice rischiano infatti di cadere in mano ad usurai ed estorsori. Per cercare di arginare questo fenomeno, U.Di.Con. Emilia-Romagna ha attivato anche a Modena una misura d’emergenza presso il suo sportello, per farsi carico delle pratiche di indebitamento e sovraindebitamento, utilizzando tutti i mezzi a disposizione per aiutare quanti più consumatori possibili ad uscire da una situazione critica.
“Qualche anno fa – ricorda l’associazione – è stata introdotta la legge n. 3/2012 intitolata: “Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento”. Una legge ancora poco conosciuta anche se in vigore dal 2012 che può rappresentare una concreta soluzione per chi si trova nell’impossibilità di onorare i propri debiti, inclusi quelli fiscali. Il momento è molto difficile per tutti. La continua alternanza fra riaperture e chiusure e una pandemia che si avvia a una terza fase con un aumento di casi dovuto alle varianti, sta esigendo un pesante tributo ai cittadini. Sono in molti gli italiani che, con spirito di sacrificio e abnegazione, hanno tirato la cinghia in attesa dei famosi ristori, pagando debiti e fornitori. La situazione però, sta diventando critica sotto gli occhi di tutti: in tantissimi, infatti, hanno acceso mutui e finanziamenti, sperando in una fine rapida della pandemia, ma se questa tarda ad arrivare, di certo non lo fanno le rate e le tasse da pagare. Come U.Di.Con. Emilia-Romagna vogliamo dare il nostro contributo nell’aiutare famiglie e imprenditori in difficoltà”.
E per essere ancora più vicina ai consumatori, l’associazione – che vanta oltre 24mila iscritti in regione – si prepara ad aprire nuovi sportelli a Vignola, Reggio-Emilia, Piacenza, Imola e Cesena.
E’ possibile raggiungere U.Di.Con. Emilia-Romagna al numero verde 800135618 per fissare un appuntamento con un consulente.
Piscine aperte in zona rossa, sdegno e amarezza da parte di U.Di.Con.
Di seguito proponiamo il comunicato ufficiale di U.Di.Con Emilia-Romagna, sulla questione delle piscine aperte al pubblico in piena zona rossa in regione.
PISCINE ‘FUORILEGGE’ NONOSTANTE I DIVIETI, SEGNALAZIONI ANCHE A MODENA E BOLOGNA
UDICON: “SDEGNO E AMAREZZA, CI ASPETTIAMO SANZIONI DURISSIME”
Una scappatoia inaccettabile. U.Di.Con. Emilia-Romagna denuncia una condotta scorretta di alcune piscine della provincia di Modena e Bologna, che in barba alle regole ancora più stringenti, starebbero aggirando le attuali norme permettendo l’ingresso anche agli atleti che non devono partecipare a competizioni di rilevanza nazionale. “Diverse aree della regione sono entrate in zona rossa. Questo significa che la situazione è in peggioramento e viene richiesto un ulteriore sforzo a tutti nel rispettare le ordinanze. Alla luce di ciò – sottolinea U.Di.Con. – fa giustamente innervosire e arrabbiare la notizia, arrivata ai nostri sportelli da parecchi genitori, che diverse piscine o centri sportivi, che dovrebbero rimanere chiusi al pubblico se non per atleti di rilevanza nazionale (nell’ottica di mantenere l’allenamento per le competizioni importanti), utilizzino una scappatoia per permettere l’ingresso a tutti o quasi”.
Nella pratica – spiegano dall’associazione – “succede che qualsiasi utente possa venir ‘trasformato’ in un atleta nazionale, permettendogli così di aggirare l’obbligo di legge. Tralasciando lo sdegno per questo genere di furberie, che risulta ancora maggiore se si considera la contestuale chiusura delle scuole, l’intero procedimento è ovviamente illegittimo. Dobbiamo ancora una volta far fronte a chiusure e peggioramento dei colori, ma se nel farlo, poi, c’è chi si disinteressa della salute pubblica, allora i controlli dovranno essere serrati e le eventuali sanzioni durissime”.
Queste pratiche scorrette non fanno che esasperare un quadro già di per sé complesso, con una buona fetta di popolazione costretta a un’altra fase di ‘passione’ e sacrifici. “Le scuole chiuse – aggiunge U.Di.Con. Emilia-Romagna – causano difficoltà organizzative e spesso economiche alle famiglie, non è quindi tollerabile che questi ulteriori sforzi siano vanificati dal comportamento scorretto di pochi, in questo caso alcune piscine. Contestualmente occorre che lo Stato e gli enti territoriali accelerino la campagna vaccinale. Al contempo noi cittadini siamo comunque chiamati al rispetto delle norme che vengono emanate. Cerchiamo, a maggior ragione in questo momento, di considerare quali potrebbero essere le conseguenze delle nostre azioni sulla tutela della salute collettiva”.
Chiusura piste da sci: la voce di U.Di.Con
Di seguito potete trovare il nostro comunicato, dopo la chiusura improvvisa (e senza preavviso) delle piste da sci, una situazione spinosa nella quale siamo al vostro fianco per ogni evenienza.
Piste da sci (ri)chiuse senza preavviso, consumatori e imprenditori modenesi beffati
U.Di.Con: “Pronti a farci portavoce di questo disagio. Il Governo si preoccupi subito di trovare le risorse per i ristori”
Un fulmine a ciel sereno che si trasforma in beffa, in primis per i consumatori. U.Di.Con Emilia-Romagna si fa portavoce di tantissimi imprenditori e cittadini modenesi spiazzati dall’ennesima scelta lampo del Governo, che dalla sera al mattino ha deciso di bloccare l’imminente riapertura degli impianti sciistici. “Si tratta di una mossa che ci lascia ancora una volta confusi e arrabbiati – fa sapere l’associazione -. Non discutiamo i dati scientifici a riguardo, ma la modalità disastrosa con la quale è stata eseguita. Da un lato abbiamo il comparto della montagna che si stava preparando a una riapertura, quindi con spese e costi da sopportare, pur non incassando nulla da quasi un anno. Dall’altro moltissimi consumatori, finalmente felici di potersi godere le proprie montagne, che hanno prenotato alberghi, lezioni di sci e skipass per qualche giorno sulla neve. Tutto questo demolito nel giro di un’ora. Sono in molti i consumatori che come gesto di solidarietà hanno deciso di non richiedere il rimborso dello skipass, per cercare di aiutare, per quanto possibile, il settore, ormai in profonda crisi”.
A proposito U.Di.Con lancia un appello per farsi portavoce di questo disagio: “Sebbene ad oggi le difficoltà per i rimborsi siano ancora limitate, come associazione siamo pronti, come sempre, ad aiutare i cittadini nel caso sorgessero difficoltà. Riteniamo che questo improvvido tempismo decisionale non si debba far pagare ai consumatori, sperando che anche gli esercenti della montagna ricevano al più presto dei ristori. Tocca al Governo mettere rapidamente mano ai finanziamenti e non si pensi di prenderli dalle tasche dei consumatori”.
Per info contatta la sede più vicino a te
https://www.udiconer.it/le-nostre-sedi/
Caso vaccini: servono controlli e trasparenza
Con questo comunicato, U.Di.Con. Emilia Romagna esprime sconcerto e indignazione per la situazione creatasi durante le vaccinazioni all’ospedale di Baggiovara pochi giorni fa. Riteniamo molto grave e assolutamente inaccettabile un comportamento simile da parte delle persone addette alla vaccinazione.
Con tutti i protocolli, sanitari e non, ai quali i cittadini devono sottostare ogni giorno è irresponsabile e da incoscienti utilizzare dosi aggiuntive di vaccino in maniera personale per amici e parenti, senza curarsi minimamente del fatto che per questo vaccino moltissime persone, ben più a rischio di salute, stanno ancora aspettando la chiamata.
Un fatto che lascia basiti, sia per la gravità, sia per la noncuranza con la quale i colpevoli ne hanno approfittato a scapito della comunità. Un fatto che fa già discutere e che rischia di ledere la fiducia dei cittadini nell’azienda sanitaria, che aveva, finora, nonostante ritardi e qualche criticità già sottolineate in precedenza, risposto in maniera adeguata alle difficoltà poste dalla pandemia. Speriamo che questo rimanga un caso isolato e che le vaccinazioni proseguano come previsto dai protocolli.
I responsabili dovranno essere puniti e in maniera esemplare, ben vengano le scuse dell’AUSL, ma occorre fare meglio e, d’ora in poi, in maniera trasparente. Per il bene di tutti i cittadini e del nostro sistema sanitario regionale.
Il Presidente Regionale di U.Di.Con. Emilia Romagna
Vincenzo Paldino
Click day: un disastro annunciato
Lo abbiamo ripetuto in questi spazi, con anche un comunicato del nostro presidente regionale Vincenzo Paldino, lo abbiamo sottolineato, ma il danno è arrivato comunque.
Che le modalità del click day e i fondi non erano né adeguati né sufficienti lo abbiamo detto più volte, era impensabile infatti gestire in maniera ordinata una marea di richieste (fatte tra l’altro senza ordine d’acquisto, con la modalità del “chi primo arriva, meglio alloggia”), per di più sapendo, da mesi, che i fondi iniziali non erano sufficienti rispetto al numero di richieste. Senza considerare l’obbligatorio utilizzo dello SPID. Il risultato? Un disastro annunciato che ha coinvolto un numero altissimo di consumatori.
Riassumendo: il sito è andato in tilt ancor prima dell’apertura ufficiale, con conseguente allungamento della coda “digitale” per entrare. Poi, appena la piattaforma viene ripristinata (alle 10 del mattino sono già oltre 250 mila le persone che attendono di entrare nell’area riservata con le credenziali Spid), si scopre che proprio l’identità digitale necessaria per registrarsi, se fatta con Poste Italiane (il 90% degli utenti), non funziona. I codici per il login non vengono riconosciuti e bisogna rimettersi in fila, trovandosi davanti altre 500 mila persone. La situazione si è tramutata in un calvario.
Dopo 24 ore, tra code, imprevisti e malfunzionamenti, il bonus mobilità è arrivato nelle mani di circa 600 mila utenti, tra coloro che hanno acquistato (o sono intenzionati a farlo) biciclette, anche a pedalata assistita, o veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica come monopattini, hoverboard e segway. Alle 10 del giorno dopo il click day del 3 novembre, sul sito www.buonomobilita.it una scritta annuncia che è esaurita la dotazione di 215 milioni di risorse del “Programma sperimentale buono mobilità” per l’anno 2020. Ora al Ministero dell’Ambiente tocca il compito di reperire ulteriori risorse se vuole riuscire a soddisfare tutti coloro rimasti esclusi e ai quali sta chiedendo di tenere tutti i documenti in attesa di nuovi fondi. Con buona pace dei consumatori giustamente arrabbiati.
“Noi di U.Di.Con – commenta il presidente regionale Vincenzo Paldino – come sempre siamo al fianco dei consumatori e ci stiamo attivando per far arrivare la nostra voce fino al Ministero, stiamo infatti stilando un elenco delle persone che nella nostra regione non sono riuscite ad accedere al bonus mobilità, per spingere il governo a risolvere la questione il prima possibile. Se siete tra i tanti che non avete usufruito del bonus a causa del click day, fatecelo sapere scrivendoci a comunicazione@udiconer.it o contattandoci senza esitare al numero 800135618. Con l’unica raccomandazione di conservare tutti i documenti.”
Fine delle riprese per il cortometraggio U.Di.Con. sul post-lockdown girato a Modena. Il progetto è stato realizzato in quattro giorni e verrà presentato a dicembre nei cinema
Si sono concluse nei giorni scorsi le riprese del cortometraggio prodotto da U.Di.Con. Emilia-Romagna intitolato ‘Forse… domani’. Il progetto, scritto da Vincenzo Malara e diretto da Fabio Fasulo, è stato girato in quattro giorni nel centro di Modena e racconta la storia di Lucio e Giulia, giovane coppia che vivrà sulla loro pelle gli effetti del post-lockdown. La troupe, composta da una decina di persone, si è mossa all’ombra della Ghirlandina con telecamere e strumentazioni per allestire set e ricreare le situazioni in cui si muovono di due protagonisti. Decine le comparse coinvolte, così come sono stati tantissimi i curiosi che hanno assistito agi spostamenti del gruppo all’interno di supermercati, negozi e addirittura a bordo di un autobus. L’obiettivo dell’associazione è raccontare attraverso il cortometraggio le problematiche più comuni affrontate dai cittadini e dai consumatori in questa fase di ripresa, il tutto attraverso le esistenze di due ragazzi come tanti altri. Lucio e Giulia sono interpretati rispettivamente da Athos Leonardi e Irene Girotti.
Con loro, nel ruolo di Carlo e Vittorio, ci sono Roberto Rocchi e Saverio Mazzoni. Sono parte della troupe il fonico Andrea Pasqualetti, l’aiuto regista Enrico Gennari, la direttrice della fotografia Roberta Bedocchi, la segretaria di edizione Giulia Castagnetti, la scenografa Nadia Righi e la truccatrice Erika Poltronieri. Il cortometraggio sarà presentato a dicembre nei cinema e successivamente inizierà il suo cammino in diversi festival nazionali e internazionali.
Bus sovraffolati e rischio contagi tra gli studenti modenesi: le proposte di U.DI.CON. per evitare assemblamenti: "Intervenire con urgenza"
È urgente intervenire sui bus. Il prima possibile. L’appello arriva da U.Di.Con. Emilia-Romagna che sulla scia dei nuovi contagi di studenti nel modenese, concentra l’attenzione sul rischio affollamenti a bordo dei mezzi pubblici. Con l’allargarsi a macchio d’olio dei casi in tutte le scuole della provincia, con ad oggi circa 80 positivi in 13 istituti – fa sapere l’associazione -, è evidente che qualcosa, nel meccanismo fra scuola e trasporti, non funziona come dovrebbe. Una situazione sotto gli occhi di tutti che rischia di peggiorare drasticamente se non si prenderanno adeguati provvedimenti. U.Di.Con. Emilia-Romagna fa notare come rimane paradossale, infatti, la differenza di attenzione tra scuola e trasporti, dove nella prima i ragazzi hanno, giustamente, dispositivi di protezione e, per quanto possibile, rispetto del distanziamento sociale, mentre sono i secondi che preoccupano molti genitori, stando alle numerose segnalazioni che arrivano alla nostra associazione. Riteniamo che sia assolutamente inutile compiere sforzi immani per fermare il contagio nelle scuole e più in generale fra la popolazione, se poi i ragazzi per tornare a casa vengono stipati come bestiame su autobus e corriere, senza distanziamento sociale, con il rischio sempre maggiore di veicolare il virus nelle famiglie, in particolare ai soggetti più anziani o fragili.
Il sovraffollamento dei mezzi è evidente, così come il rischio per la salute dei ragazzi prima di tutto, ma poco o niente si sta facendo a riguardo. U.Di.Con. Emilia-Romagna caldeggia a riguardo alcune proposte, tra cui l’entrata scaglionata degli studenti negli istituti e l’utilizzo di personale di terra per guidare i ragazzi, vigilare sul fatto che le norme vengano rispettate, farli accedere nel numero corretto e con distanziamento sociale sui mezzi pubblici. Per quanto riguarda l’entrata scaglionata dei ragazzi, servirebbe maggior cooperazione fra gli istituti e i trasporti, ma questo sembra ancora un obiettivo irraggiungibile.
Come associazione e genitori preoccupati, chiediamo con forza alla Regione che vengano presi provvedimenti per tutelare maggiormente la salute dei ragazzi e ridurre l’espansione del virus, per non rendere nulli tutti i sacrifici fatti finora per arginarlo.
“Bene far rispettare rigorosi protocolli agli studenti nelle scuole, ma non ha molto senso poi mandarli negli autobus stipati ad alto rischio contagio – spiega Vincenzo Paldino, presidente di U.Di.Con Emilia Romagna -. Se non si risolve immediatamente il problema dei trasporti pubblici, specialmente nelle ore pre e post scuola, le altre misure adottate per contenere il virus a scuola e fra i giovani non hanno nessun significato. A tal proposito, se non fosse possibile intervenire nei trasporti in tempi rapidi, come associazione chiediamo la possibilità di istituire la didattica a distanza, almeno per le scuole superiori e fino a quando non si riorganizzano i trasporti per evitare i disagi. Le istituzioni preposte facciano ognuna la sua parte in tempi veramente stretti se si vuole evitare il peggio”.
Dentix risponde
In merito a nostro recente comunicato sul caso Dentix, è arrivata la risposta della catena dentistica tramite ufficio stampa, che ribadisce alcuni punti già espressi in data 1 luglio e delinea le intenzioni della società.
Pur sottolineando come la catena abbia chiesto il concordato preventivo (non si può, quindi, ancora parlare di prevedibile fallimento, come da noi precedentemente indicato nel comunicato stampa) e di come abbia subito, come tutti, le difficoltà del covid-19, non dobbiamo dimenticare che anche moltissimi consumatori sono in una situazione difficile, abbandonati senza mezzi termini da Dentix, che era in acque difficili già prima della quarantena dovuta al covid.
Qui di seguito potete leggere la loro posizione:
DENTIX ITALIA CHIEDE IL CONCORDATO PREVENTIVO IN CONTINUITÀ
OBIETTIVO: RIAPRIRE LE CLINICHE IN SICUREZZA, CURARE I PAZIENTI, RISTRUTTURARE IL DEBITO E TUTELARE I CREDITORI
Nel termine che sarà assegnato dal Tribunale e comunque entro 120 giorni verrà presentato il piano di ristrutturazione e di rilancio della Società
Il fondatore Angelo Lorenzo Muriel: “La scelta migliore per tutelare i diritti e gli interessi di tutte le parti coinvolte”
Milano, 1 luglio2020 – Dentix Italia rende noto che è stata presentata presso il Tribunale di Milano la richiesta di concordato preventivo in continuità. L’obiettivo è di arrivare alla riapertura delle cliniche in condizioni di sicurezza, prestare le cure necessarie ai pazienti, ristrutturare il debito finanziario, tutelare i creditori, i dipendenti e collaboratori. Le cliniche Dentix Italia hanno interrotto la loro attività a causa della pandemia legata alla diffusione del Covid-19 e al conseguente lockdown a cui è stato sottoposto il Paese per diversi mesi. Una situazione eccezionale e del tutto imprevista che ha acuito in maniera improvvisa alcune difficoltà finanziarie già esistenti. In Italia il gruppo è presente con la Società Dentix Italia costituita nel 2014 che gestisce attualmente 56 cliniche odontoiatriche su tutto il territorio nazionale, con un organico di 420 dipendenti, 56 direttori sanitari e 229 medici.
La crisi dell’impresa Dentix Italia, già palesatasi nell’imminenza del lockdown, si è estremamente aggravata a causa della chiusura imposta dalle norme per il contenimento dell’epidemia di Covid-19.
“Abbiamo lavorato e riflettuto su diverse ipotesi per tornare all’operatività in Italia nel miglior modo possibile, senza venire meno agli impegni che ci siamo assunti. Quella del concordato preventivo in continuità è la scelta migliore per tutelare gli interessi di tutti: in primis i nostri pazienti, i dipendenti, i creditori e la Società”, ha dichiarato Angel Lorenzo Muriel, fondatore e presidente di Dentix.
In seguito al deposito della domanda di concordato preventivo in continuità, Dentix Italia presenterà nel termine che sarà assegnato dal Tribunale, e comunque entro un massimo di 120 giorni, un piano di ristrutturazione del debito e di rilancio della Società che consenta di riaprire le cliniche con il primario obiettivo di completare i trattamenti odontoiatrici dovuti ai pazienti e, allo stesso tempo, trovare gli accordi nel miglior interesse di tutti.
Caso Dentix, disagi infiniti per i consumatori. Sospendere i finanziamenti è quasi impossibile.
Finanziamenti accesi per prestazioni odontoiatriche mai eseguite o lasciate a metà. E adesso bloccare il pagamento delle rate è quasi impossibile. Rappresenta ancora un caso pieno di incognite quello che tocca da vicino decine e decine di consumatori emiliano-romagnoli rimasti coinvolti nella vicenda Dentix Italia, le cui 57 sedi in tutta Italia sono attualmente chiuse. A quasi tre mesi di distanza, infatti, sembra regnare ancora la confusione e con essa le spese e i disagi a carico dei consumatori. La notizia dell’ormai prevedibile fallimento della catena spagnola, va di pari passo con le criticità affrontate dai clienti con le finanziarie e le prestazioni mai concluse, a cui però non sta facendo seguito la sospensione dei pagamenti. Non tutte le finanziarie, infatti, hanno accettato di bloccare le rate. Nella maggior parte dei casi per modificare o sospendere i versamenti c’è bisogno di una documentazione specifica sul tipo di prestazioni eseguite, che però in molti casi Dentix non ha mai fornito ai diretti interessati. Oltretutto le tempistiche sono stringenti e serve una doppia perizia, la prima da parte di uno studio a scelta del cliente e una seconda a cura della finanziaria stessa.
Un procedimento bizantino e con un aggravio di costi che si aggiunge a una situazione già di per sé articolata e complessa, nella quale l’unica certezza sembra essere quella di rivalersi sui consumatori, sempre e comunque.
Per il presidente di U.Di.Con. Emilia-Romagna, Vincenzo Paldino, “siamo di fronte all’ennesima beffa per i cittadini che dopo aver subito le chiusure improvvise di Dentix adesso si trovano a fare i conti con i metodi a dir poco discutibili di alcune finanziarie. Le istituzioni intervengano”
Cortometraggio prodotto da U.Di.Con. Emilia Romagna, al via i casting a Modena
Il progetto è una delle iniziative di punta dell’associazione e racconterà le problematiche post-lockdown attraverso gli occhi di due studenti.
Com’è risvegliarsi dopo oltre due mesi di quarantena e ritrovarsi ad affrontare la vita post lockdown, tra limitazioni, distanziamenti e regole a volte contraddittorie? Lo scopriranno tra mille peripezie Lucio e Giulia, coppia di studenti che si ritrova catapultata in una società ferita e sconvolta dall’emergenza Covid. E’ la premessa del cortometraggio targato ‘U.Di.Con. Emilia-Romagna’ la cui produzione inizierà con il casting degli attori a settembre a Modena e proseguirà a ottobre con le riprese e la successiva presentazione dell’intero progetto nei cinema. L’obiettivo dell’associazione è raccontare le problematiche più comuni affrontate dai cittadini e dai consumatori in questa fase di ripresa, il tutto narrato attraverso le esistenze di due ragazzi come tanti altri. Il cortometraggio è uno dei progetti di punta di U.Di.Con. Emilia-Romagna per il 2020, con un dispiego di mezzi notevole e l’impiego di una vera e propria troupe cinematografica. Il progetto, prodotto interamente dall’associazione, è scritto da Vincenzo Malara (autore della premiata serie web ‘Rudi’), che sarà anche produttore associato, e diretto da Fabio Fasulo. Prima tappa sarà il casting per gli attori che interpreteranno Lucio e Giulia, oltre ad una serie di personaggi comprimari e un gruppo di comparse. I provini si terranno il prossimo 3 settembre a Modena. Per rispettare le attuali norme sanitarie di distanziamento ed evitare assembramenti si richiede l’invio della candidatura al casting via mail, con allegate tre foto, all’indirizzo sciroccobaroccocreation@gmail.com. Si verrà poi contattati successivamente per l’orario di convocazione e le informazioni per raggiungere il luogo dei provini.
La produzione cerca:
Attore tra i 24 e i 35 anni di corporatura normale
Attrice tra i 24 e i 35 anni di corporatura normale
Attore tra i 40 e 50 anni
Attore tra i 50 e 60 anni di corporatura robusta
Comparse varie, preferibilmente residenti in zona Modena.
Lo spazio che sa – 01.07.2020 – Stop ai voli fantasma, ma per chi viaggia in aereo estate difficile
Sicurezza e diritti per chi ha prenotato e prenoterà il proprio viaggio in aereo ne Lo spazio che sa, in collaborazione con U.Di.Con. Emilia-Romagna.
L’estate 2020 passerà alla storia come la stagione dei voli «fantasma»
Migliaia di posti inesistenti venduti a bordo di velivoli che non sarebbero mai partiti, almeno non nei giorni previsti, e rimborsabili, come previsto dal decreto Cura Italia, solo con un voucher.
Eccezione diventata prassi con la motivazione dell’emergenza Covid che giustificava la cancellazione di voli senza prevedere rimborsi in denaro ma solo, appunto, con voucher.
Una beffa per molti consumatori rimasti senza la possibilità di farsi rimborsare un viaggio cancellato e che si sono dovuti accontentare di un voucher spesso difficile da utilizzare in un altro periodo rispetto a quello in cui si voleva partire. Una prassi continuata e segnalata anche dopo il 3 giugno, quando è caduta la possibilità di risolvere il tutto con un voucher, e le compagnie hanno dovuto nuovamente garantire, decadendo in linea di massima l’imprevista motivazione legata all’emergenza Covid, anche il rimborso diretto del volo cancellato.
L’Enac è intervenuta per metterci una pezza, ovvero stoppando un meccanismo utilizzato dalle compagnie, ma la strada per il ritorno alla normalità è ancora lunga. Di questo e delle novità per viaggiare in sicurezza, per chi proprio non vuole, e non può rinunciare all’aereo, parliamo nella puntata de Lo spazio che sa, l’approfondimento in collaborazione con U.Di.Con Emilia-Romagna sui temi riguardanti i diritti dei consumatori. In studio Maria Chiara Dominici.
Spazio informativo in collaborazione con U.Di.Con. Emilia-Romagna ‘realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia-Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. Ripartizione 2018’.