Il tanto atteso decreto che restituisce nuova libertà agli italiani è finalmente in vigore ed una parvenza di normalità è ritornata a riecheggiare nella quotidianità. Sono certamente innumerevoli le concessioni elargite agli italiani per il ligio comportamento assunto in questi mesi che ha condotto ad un drastico calo della curva epidemiologica.
Il decreto in vigore dal 18 maggio pone l’attenzione tanto verso la ripresa delle relazioni sociali quanto nei confronti della riapertura delle attività economiche.
Per quanto concerne il ritorno ad una migliore qualità della vita, le attività sportive, già consentite in modo individuale nei parchi, ad oggi possono essere svolte in ambienti chiusi nel pieno rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro; mentre ai più piccini è consentito l’ingresso nei luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche sia all’aperto che al chiuso con l’ausilio di specifici operatori. Altrettanto consentito è lo svolgimento di celebrazioni religiose nel pieno rispetto delle norme di distanziamento sociale, dell’uso della mascherina per i partecipanti e dell’ingresso contingentato dei soggetti che accedono ai luoghi di culto.
Tale ripresa sociale è però limitata all’interno della Regione. Ed infatti, permane il divieto di spostamento fuori Regione se non per motivi di salute, lavoro e necessità con obbligo di compilazione del modulo di autocertificazione.
Degna di nota è l’attenzione mostrata dal Presidente del Consiglio nei confronti delle persone non autosufficienti cui è concessa sempre la presenza di un accompagnatore, esonerando tali figure dal rispetto dell’obbligo di distanziamento sociale dal soggetto che accompagnano.
Sebbene sia importante uscire dal tunnel della diffidenza verso il prossimo mediante la ripresa graduale delle attività sociali, ancor più importante è la ripresa economica del Paese che già poco florido prima dell’emergenza e che ora fa fatica a stare in piedi. Un po’ di respiro è pertanto concesso ai commercianti titolari di attività di vendita al dettaglio che hanno ripreso regolarmente l’attività di vendita al pubblico a patto che assicurino ingressi contingentati nel rispetto delle ormai note distanze minime interpersonali.
In ogni caso, a ricordarci che ancora oggi fronteggiamo un emergenze è proprio lo stesso decreto del 17 maggio che nonostante le già menzionate concessioni prevede l’uso “obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi chiusi ed accessibili al pubblico oltre che in tutte quelle occasioni in cui non sia possibile mantenere la distanza di almeno un metro dalle altre persone”. Tale obbligo è rivisitato per i soggetti disabili in quanto, in considerazione della particolare natura della disabilità, è consentito che gli stessi non facciano uso di mascherine; tanto è valevole anche per i minori di età inferiore a sei anni.
In ragione delle concessioni e dei divieti ancora in atto è necessario ricordare sempre che la “Libertà è il diritto di fare ciò che le leggi permettono. Se un cittadino avesse il diritto di fare ciò che è proibito, non sarebbe libertà, perché chiunque altro vorrebbe avere lo stesso diritto (Cit. Montesquieu)” . Pertanto si spera che l’epilogo di questa vicenda sia vicino e magari sintetizzato in un nuovo motto non più di speranza (“andrà tutto bene”) ma di vittoria (“è andato tutto bene!!!”).