Questa è una domanda comune, soprattutto in estate, quando le necessità aumentano e ci si trova spesso in vacanza. Effettivamente, il sovrapprezzo è previsto in alcune situazioni e si tratta di un costo addizionale noto come “diritto di chiamata”. Questo importo è generalmente di 7,50€, ma può arrivare fino a 10€ nelle farmacie rurali.

Non può essere applicata se il farmaco è dichiarato urgente dalla guardia medica o dal pronto soccorso.

Ma quando è legittimo questo sovrapprezzo?

Il sovrapprezzo è legittimo quando si acquistano farmaci in una farmacia a battenti chiusi durante l’orario notturno o festivo. In queste circostanze, il farmacista non è presente al banco, ma è all’interno della farmacia e interagisce con i clienti attraverso uno sportello o su “chiamata”, cioè rispondendo a una richiesta telefonica del cliente.

In pratica, se hai bisogno di un farmaco durante l’orario di chiusura e ti rivolgi a una farmacia notturna o di turno che opera a battenti chiusi, il farmacista ha il diritto di applicare il sovrapprezzo previsto dalla normativa. Tale diritto di chiamata è giustificato dal fatto che il farmacista deve essere disponibile anche al di fuori del normale orario di apertura per fornire il servizio. È importante notare, però, che questo sovrapprezzo si applica solo in caso di necessità di intervento del farmacista, e non, se la farmacia è aperta normalmente, anche se durante l’orario notturno.