Per valutare l’efficacia di uno strumento quale la rottamazione quater, anche in confronto alle tre precedenti versioni, non ci si deve basare su coloro che hanno presentato domanda di adesione alla sanatoria. Un primo e veritiero bilancio sulla reale validità della rottamazione si avrà quando si completerà la domanda pagando la prima rata, quella del <strong>31 ottobre</strong>.

Ma le prime <strong>due maxi rate</strong>, che cadranno a distanza di un mese una dall’altra, per chi ha debiti importanti, saranno troppo alte e con scadenza troppo ravvicinata. E pretendere che un contribuente saldi il 20% del debito complessivo nel giro di due mesi è pura utopia se si tratta di debiti che viaggiano sui 100.000 euro o oltre. Significa riuscire a pagare in <strong>2 rate almeno 20.000 euro di debito</strong>. Prendiamo, ad esempio, un contribuente medio che esce dal periodo di pandemia già in una situazione economica non troppo rosea.
Condizione ulteriormente aggravata dal conflitto ucraino che ha rincarato i prezzi e che ha messo a dura prova i risparmi dei cittadini con la crisi energetica.

La scadenza della prima e della seconda rata della rottamazione cade in prossimità del pagamento delle imposte sui redditi (acconto di novembre). E questo pone il contribuente che non è in una buona situazione economica davanti a un bivio: pagare le tasse correnti o la maxi rata della rottamazione? Le due maxi rate andrebbero soppresse secondo i commercialisti, lasciando la rottamazione con le 18 rate di pari importo. In questo modo non si avrebbe un pagamento troppo alto da sostenere all’inizio. Cosa che nella maggior parte dei casi farà probabilmente desistere proprio dall’iniziare il piano di rateazione.

In questo modo il rapporto tra le domande presentate e chi sarà davvero in grado di pagare le prime rate non strizza di certo l’occhio al successo della rottamazione quater. E nel migliore dei casi potrebbe essere di una adesione ogni due domande presentate.

Quale potrebbe essere un’alternativa valida? Ci sono proposte che vorrebbero un allungamento del piano di rateazione della <strong>rottamazione quater fino a 120 rate</strong>, almeno per i debiti più onerosi. Oggi già esiste questa possibilità ma non è aperta a tutti. Si potrebbe fare in modo, invece, di permettere l’accesso a tutti coloro che si trovano in crisi di liquidità.

Quello che si deve assolutamente evitare, in un momento come questo, è che la gente, pur di pagare tasse esagerate si metta in mano agli usurai o, nei casi più estremi, decida di togliersi la vita. E questo accade perché molti non sono a conoscenza della procedura di <strong>sovraindebitamento</strong>, prevista dalla Legge 3 del 2012, detta anche “<strong>legge salva suicidi</strong>”. Questa via d’uscita permette al debitore di proporre un piano di ristrutturazione dei debiti pagando quello che effettivamente può pagare. Tale procedimento, infatti, tiene conto dei costi per la sopravvivenza che, quindi, devono essere necessariamente garantiti a prescindere dall’entità del debito.

Per segnalazioni, informazioni ed assistenza, potete rivolgervi agli sportelli dell’Associazione che trovate al link https://www.udiconer.it/iniziativa-sportelli-aperti-ai-consumatori/

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Progetto SCEGLI CONSAPEVOLE, con contributo L.R. 4/17 – Anno 2023