La truffa inizia con un messaggio semplice: «Salve, posso parlarle un attimo?». Dietro a queste parole si nasconde una rete di truffatori che utilizzano numeri internazionali, spesso dall’India, per contattare potenziali vittime. Dopo aver avviato una conversazione, propongono un metodo facile per guadagnare: mettere “mi piace” su post di Instagram o video di YouTube. All’inizio, le vittime ricevono piccoli compensi, il che fa sembrare l’attività legittima. Tuttavia, questi soldi provengono da altre vittime e non dai truffatori stessi, creando un ciclo di inganni.

Quando le vittime si sentono al sicuro e fiduciose, i truffatori chiedono di effettuare dei versamenti, promettendo rendimenti maggiori. Per esempio, versando 400 euro, si garantisce un ritorno di 500 euro o più. Tuttavia, una volta effettuato il pagamento, i soldi spariscono e le vittime non ricevono nulla in cambio. I truffatori giustificano la mancata restituzione con scuse come problemi tecnici o ritardi imprevisti.

Oltre alla perdita economica, chi partecipa a questi schemi rischia di diventare, senza saperlo, un complice del riciclaggio di denaro. Le banche potrebbero rilevare attività sospette e bloccare i conti, esponendo le vittime a ulteriori complicazioni legali e finanziarie.

Per evitare di cadere vittima di questi inganni, è importante seguire alcuni accorgimenti:
•Non fidarsi di messaggi da numeri sconosciuti che promettono guadagni facili.
•Evitare di condividere informazioni personali o bancarie con persone sconosciute.
•Segnalare eventuali tentativi di truffa alle autorità e bloccare i contatti sospetti.

Il Money Muling è solo una delle tante truffe che circolano su WhatsApp e altre piattaforme. Essere informati e mantenere alta l’attenzione sono i migliori strumenti per difendersi da queste minacce.